lunedì 29 maggio 2023

Santa Maria Amalfitana

martedì 30 maggio 2023 – Apulia, uno stato d’animo 

Una particolare visita è richiesta da questa chiesa, sita in via Amalfitana, che, nell’XI secolo, deve la denominazione alla tradizione, mentre le prime notizie documentarie rimandano, all’iniziativa di Ascenzio Muscettola di Amalfi, che la fondò nel XII sec., sul sito di una precedente cappella rupestre. La prima attestazione documentaria risale al 1179. L’edificio ha conosciuto varie fasi; in epoca barocca fu profondamente modificato, ma venne fatto un radicale restauro stilistico nel 1932. 

Ma ciò che colpisce l’attento viaggiatore, è la chiesetta rupestre, alla quale si accede con il compenso di un euro al custode e scendendo una ripida scala. Scavata all'interno di un'ampia cavità naturale, la cripta prende il nome dalla chiesa edificata sulle sue fondamenta nel dodicesimo secolo da un gruppo di nobili famiglie della Repubblica di Amalfi. Secondo la tradizione, infatti, un gruppo di marinai amalfitani scampati a un naufragio nei pressi di Monopoli si fermò nella grotta già utilizzata dai monaci basiliani come luogo di culto. 

La chiesa fu dunque edificata per dimostrare riconoscenza alla Vergine per la grazia ricevuta. Tra le più antiche della città la chiesetta ha un'unica navata, dove si ritrovano le tombe ad arcosolio, mentre altre sepolture più comuni composte dal solo sarcofago in roccia erano raccolte nello spazio vicino all'accesso alla cripta. Punto focale della cripta è l'affresco di San Nicola , in posizione frontale con gli abiti vescovili in uso nella chiesa greca ortodossa , circondato dagli episodi della vita del Santo.

 


 

 


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