sabato 31 gennaio 2015

Il nome del figlio di Francesca Archibugi

sabato 31 gennaio 2015 - Andiamo al Cinema


Se hai visto il francese “Cena tra amici”, sei portato assolutamente a confrontare i cast di attori e accorgerti che la bilancia pende per la recitazione d’oltralpe. Se invece per la serata bastava una piacevole commedia italiana ad accontentarti, avrai senz’altro sorriso nel vedere questo gruppo di amici che attorno ad una cena serale arrivano alla “resa dei conti” nei loro rapporti.
Brave le donne, Valeria Golino e Micaela Ramazzotti e piacevole anche se lunga la “danza” al ritmo di Lucio Dalla. 

venerdì 23 gennaio 2015

Tutto può cambiare di John Carney

venerdì 23 gennaio 2015 - Andiamo al Cinema


Per chi mastica un po’ di musica è assolutamente un bellissimo film di emozioni. Per i fans di Keira, altrettanto. Per tutti gli altri è una storia semplice, piacevole, forse un po’ sonnolenta e scontata.

Bastano però le musiche, il progetto del disco di Greta per  le strade di New York e l'organizzazione della band scalcinata, a rendere piacevole la pellicola. 

L’attimo più intenso: lo scambio della stretta di mano dei due interpreti che si lasciano e i loro occhi che dialogano per un’eternità.

Da vedere e sognare.

mercoledì 21 gennaio 2015

Verso Tozeur - Tunisia

Sfogliando l’album dei ricordi... - venerdì 21 maggio 2010

Un flashback dovuto a questa foto, emersa per caso, sollecitata da una grande nostalgia.

49 chilometri al traguardo, 49 il mio anno di nascita, il deserto di sale sotto le ruote e adrenalina al massimo.



venerdì 16 gennaio 2015

Uno per tutti e....

venerdì 16 gennaio 2015 - Good Morning Caldiero

Forse qualcuno di non troppo labile memoria si ricorderà quando nell’aprile 2009 la fallimentare, ma geniale lista civica “Lo Sperone”, proponeva con lungimiranza “la fusione dei comuni di Caldiero e Colognola” per una serie di motivazioni che si potevano riassumere in: più risorse per uno sviluppo economico e sociale di un grande paese. 

Era bastato poco tempo, e soprattutto la disponibilità dei dipendenti comunali, per redigere un dossier tecnico a supporto dell’idea. Costo: zero, solo buona volontà!

E tanti si ricorderanno le difficoltà incontrate, soprattutto campanilistiche, per indire il referendum popolare e avere l’opinione delle due popolazioni.

Ma “tempo e paia” maturano le idee e, a distanza di quasi sei anni, ecco la corsa all’eldorado: Fusioni a non finire, su tutto il territorio veronese. 

Dalle nostre parti, ben quattro comuni (Caldiero, Colognola, Belfiore e Illasi) approvano una delibera per redigere lo studio di fattibilità alla fusione.

La Regione mette a disposizione un fondo di 100mila euro e subito 20mila per un incarico specifico al “tecnico di turno”. 

Lo facciamo per non sovraccaricare i nostri uffici comunali”, è la giustificazione, forse non pensando che, per presentare quei dati considerati indispensabili al referendum, ci si dovrà assolutamente rivolgere agli uffici comunali. 

Comunque tranquilli. Il campanilismo e l’attaccamento alla poltrona sono difficili da contrastare anche con apprezzabili e importanti opportunità. 

Si spenderanno ancora soldi pubblici (nostri) per poi demandare a un futuro più opportuno la difficile soluzione.

Exodus di Ridley Scott

venerdì 16 gennaio 2015 - Andiamo al Cinema


Conoscendo Il regista di Blade Runner, il miglior film della mia giovinezza (82), mi aspettavo che questo colossal mi lasciasse incollato alla poltrona. 

Invece, pur essendo un capolavoro di effetti speciali, non mi ha per niente coinvolto. Sbagliati i due interpreti principali, non a proprio agio nei personaggi. Un Mosè che non convince e un Ramses non all’altezza di un faraone. Dio ci viene poi presentato nelle vesti di un ragazzino saputello e permaloso, irritato con Mosè e arrabbiato col mondo. 

La fama del regista per la meticolosa cura nel presentare le piaghe d’Egitto e la divisione delle acque del Mar Rosso, è tutta meritata e lascia veramente lo spettatore incantato.

I grandi attori: Turturro, Weaver e Kingsley meritavano di essere sfruttati un po’ di più.

Un film da vedere senza però entusiasmare.

giovedì 15 gennaio 2015

Bacini, Bacini

giovedì 15 gennaio 2015 - Good Morning Caldiero


Con la legge n. 52/2012 – relazione dell’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte, - è stata disciplinata la nuova organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani nel territorio regionale. Scopo della norma è ottimizzare l’organizzazione, il coordinamento e il controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.  

Per Verona, i bacini territoriali sono: 
9) “Verona Ovest” (33 comuni); 10) “Verona Est” (25 comuni); 11) “Verona Sud” (40 comuni).

Nell’ultima tornata, il consiglio comunale caldierese, a voti unanimi, tranne quello del consigliere Carmen Tomba, ha approvato il confluire di Caldiero nel bacino “Est” con la città di Verona, non senza aver contestato alla Regione l’idea di voler restare in quello “Ovest” di cui fa già parte.

Se la Regione ha suddiviso il territorio in quella maniera (Caldiero nel bacino Est) ci sarà una buona ragione, speriamo valutata a fondo dai suoi tecnici!

Se la giunta comunale del nostro paese ha considerato che sarebbe meglio restare nel bacino Ovest”, avrà fatto i suoi conti!

L’assessore all’Ecologia ed Agricoltura invece spiazza tutti con l’affermazione: “Noi non siamo d'accordo con la ripartizione proposta da Venezia e abbiamo chiesto alla Regione, con altri enti locali, di modificarla. Se la nostra proposta non sarà accolta, presenteremo istanza a Venezia per rimanere dove siamo adesso, ossia nel bacino Ovest”. 
E poi passa all’approvazione del punto, con la motivazione: “In base alle direttive regionali, siamo obbligati ad approvare la convenzione, altrimenti verrebbe nominato un commissario ad acta per approvarla”.

Essere convinti di una cosa e crederci, ti fa difendere la tua idea sino in fondo. Commissario o non.

E per i cittadini sapere che il proprio Consiglio Comunale ha gli attributi per prendere decisioni anche difficili, può diventare vanto e orgoglio. 

La stessa cosa può valere per altre scelte, vedi “Acque Veronesi” o la “Copertura dell’Olimpionica”.

Ma i tempi sono cambiati! A meno che...

martedì 13 gennaio 2015

Chiara, Fresca e Dolce Acqua

martedì 13 gennaio 2015 - Good Morning Caldiero

C’è fermento in paese, specialmente dopo che sono arrivate le bollette sul consumo dell’acqua potabile. 

I cittadini si lamentano, oltre che dei costi più elevati, anche della “bevibilità” della stessa acqua. 

Eravamo abituati all’acqua del sindaco, perchè ci sembrava più buona della minerale in bottiglia; perchè sapevamo che le analisi venivano fatte periodicamente e qualcuno in “Comune” ci garantiva quella sicurezza che ci portava ad avvicinarci con fiducia al rubinetto, come novella fonte battesimale dispensatrice di quel bene indispensabile, familiare, buono e a poco costo.

Nel momento in cui abbiamo tradito le nostre conquiste e i nostri sacrifici al grido di “la legge lo vuole”, il tarlo del dubbio di aver perso le buone e sane tradizioni, si è impadronito di noi sino a diffidare dei nuovi padroni.





Le analisi datate 1°semestre 2014 ci fanno capire quattro cose:
. Eravamo abituati a prelievi più frequenti...
. Che tutto il Paese beve la stessa acqua...
. Che l’acqua di Caldiero ha valori più alti di quella di   Colognola...
. Che niente si sa sulle quantità di cloro aggiunto.

Ma Caldiero supererà anche questa difficoltà, la piccola tempesta che ha leggermente increspato il mare della protesta, rientrerà nel solito oblio del “lassa perder”, tanto caro ai tanti.

Tout passe, tout casse, tout lasse et tout se remplace.

domenica 11 gennaio 2015

Passo Malera e il 300 mm

domenica 11 gennaio 2015 - Sensi e Sensazioni

Giornata fredda, sole a palla e cielo terso in Lessinia. Siamo partiti dal Parparo Vecchio, con un vento fastidiosissimo che sferzava il volto e ci aveva costretto a indossare il paraorecchie, ma la salita è stata abbastanza tranquilla. Polenta e funghi alla baita Malera e poi un ritorno avvolti in una nebbia fittissima. 

Fa effetto in questo periodo, la nostra montagna senza neve, spoglia e gialliccia d’erba, ma ho provato ugualmente l’obiettivo, con risultati non troppo soddisfacenti!














sabato 10 gennaio 2015

Il sale della terra di Wim Wenders, Juliano Ribeiro Salgado

venerdì 9 gennaio 2015 - Andiamo al Cinema


Un documentario fotografico sul nostro pianeta e i suoi abitanti. Magnifiche immagini della natura, degli animali, dell’uomo e della bestia che l’uomo sa diventare nei confronti dei suoi simili. La sfolgorante natura su territori ancora incontaminati; animali che si comportano da esseri umani accettando la compagnia e l’intrusione del fotografo e poi l’uomo che si scatena verso i suoi simili, sino a soggiogarli, sino a trucidarli.

Un collage delle esperienze fotografiche di Sebastiano Salgado, sino a scatenare emozioni forti e sentimenti contrastanti. Ci si commuove, si prova vergogna, si resta estasiati davanti a maestosi paesaggi, si avvertono strette al cuore al passaggio di immagini esplicite, ma mai gratuite e si finisce con il coraggio di nutrire ancora una speranza, per un futuro che può essere recuperato. 

Emozionante, poetica e scioccante, un'opera che arriva alla testa, passando dal cuore.

venerdì 9 gennaio 2015

Io non sono Charlie Hebdo

venerdì 9 gennaio 2015 - Come la penso

La mia posizione su questa maledetta “faccenda” credo sia contenuta nei due profondi articoli di oggi di Massimo Gramellini (La Stampa) e di Ascanio Celestini (Il Fatto). 
Ma sento anche il dovere, con poche parole, di ergermi a difesa della mia personale “libertà”, che non è solo libertà di espressione o di satira.

Questa terribile “carneficina” non deve dare spunto a interpretazioni più o meno condivisibili sull’eguaglianza
Sono i terroristi che ci vedono tutti “Charlie” da massacrare. 

Per dirla con la Loewenthal “Io non sono Charlie”. Io non sono uguale agli altri. Io sono diverso, devo essere rispettato per questo e devo riconoscere agli altri la propria diversità e rispettarla.

La libertà, quella di essere e quella di esprimersi, sta nell’imparare a tracciare i confini della propria identità. 

Cerchiamo di non farci coinvolgere solo dalle emozioni che ci hanno così profondamente segnato e poi, garantendoci la sicurezza che ci meritiamo, preoccupiamoci di inculcare nei nostri figli e nelle generazioni future, il principio di libertà. Quella nostra, ma anche quella degli altri.

“Parigi, cominciamo dal rifiuto di questa nuova guerra” di Ascanio Celestini

venerdì 9 gennaio 2015 - Pensieri e parole da condividere

“Il massacro di Parigi è un attentato alla pace mondiale” dice Giulietto Chiesa “agli equilibri della pace internazionale” cioè è “la strattonata che punta a trascinare l’Europa in guerra”.
Abbiamo alle spalle mezzo secolo di pace (condita di stragi e terrorismo, ma anche di benessere) e davanti un possibile conflitto? Continua Chiesa dicendo che “l’Isis è una trappola ben congegnata, una creatura inquinata e molto dubbia, ma molti non hanno ancora capito la lezione” e poi si chiede “chi paga un esercito di oltre 50mila uomini? E poiché non è né la Russia né l’Iran… restano pochi mecenati…” Quali?
Dunque: chi sta cominciando questa nuova/strana guerra mondiale? Chi la avalla?

Io credo che intanto abbiamo un impegno: non accettare la posizione dei commentatori europei che hanno tante risposte certe (e spesso inutili), ma incominciare a porci delle domande, fare dei distinguo, avere dubbi.
E soprattutto dire, come tanti anni fa, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo.

Non vogliamo essere colonialisti,
non vogliamo produrre e vendere armi,
non vogliamo mandare i nostri militari ad ammazzare gente in giro per il mondo,
non vogliamo continuare a bombardare i morti di fame in giro per il mondo,
i soldati ci piacciono di più quando spalano il fango e fanno attraversare le vecchiette sulle strisce pedonali,
non vogliamo chiudere le frontiere ai profughi disarmati,
non vogliamo dire che questi poveracci vengono nel nostro paese per spararci addosso
perché sappiamo che assistono i nostri anziani, puliscono le scale del nostro condominio e fanno la pizza sotto casa nostra,
non vogliamo avere rapporti commerciali con paesi ricchi, arricchiti, ma schiavisti,
non vogliamo, non vogliamo, non vogliamo,

noi non vogliamo!

La coscienza può cominciare anche dal rifiuto.

Il Fatto Quotidiano, 9 gennaio 2015

“Checkpoint Charlie” di Massimo Gramellini

venerdì 9 gennaio 2015 - Pensieri e parole da condividere

A chi impugna mitragliatrici per sterminare matite, e a chiunque si sottometta a qualcosa di diverso dalla propria coscienza, ci piacerebbe spiegare che avventura faticosa e fantastica sia la libertà. Ma non lo faremo, perché la libertà non si può spiegare. Si può soltanto respirare senza pensarci, come l’aria, e come l’aria rimpiangerla quando non c’è più. A differenza dei dogmi, non reclama certezze e non ne offre. I suoi mattoni sono i dubbi e gli errori, gli slanci e gli abusi. I suoi confini sono labili, mobili. E la sua rovina è l’assenza di confini, che le toglie il piacere sottile della trasgressione.  

La forma estrema, per molti incomprensibile, di libertà è la satira. Offensiva, provocatoria e irrispettosa per definizione, ribalta ostinatamente il punto di vista, perciò è detestata dai possessori di verità assolute e dai fautori delle religioni, categoria ideologica di cui fa ormai parte il Politicamente Corretto caro agli americani.  

La satira non è mai blasfema, perché non si occupa dell’assoluto, ma del relativo. Non di spiritualità, ma di umanità. La satira non manca di rispetto a Dio, casomai agli uomini che usano Dio per dominare altri uomini. 

La vignetta di Charlie Hebdo che più di ogni altra è costata la vita ai suoi autori raffigurava un Profeta disperato per il tasso di stupidità degli integralisti islamici. Non era un attacco a Maometto, ma a un gruppo di fanatici superstiziosi e ignoranti che in suo nome ammazza le donne che vogliono andare a scuola e i maschi che bevono e fumano. 

L’attenuante della provocazione che è echeggiata in queste ore sul «Financial Times» - la bibbia di un’altra religione dogmatica, quella dei soldi - è il sintomo di quanto sia ancora lunga e avvincente la marcia verso la libertà. C’è stato un tempo non lontano in cui le corna erano considerate un’attenuante per l’uxoricida e la minigonna per lo stupratore. Arriverà il giorno in cui anche l’accettazione dell’uso, e persino dell’abuso, di satira diventerà qualcosa di scontato. Intanto la guerra continua, e si combatte dentro di noi. 

La Stampa, 9 gennaio 2015

domenica 4 gennaio 2015

Big Eyes di Tim Burton

domenica 4 gennaio 2015 - Andiamo al Cinema


Torna Tim Burton, dopo film che ci hanno lasciati perplessi e non del tutto soddisfatti, con un biografico della pittrice Margaret Keane, discreto, ma con lati positivi e negativi.  

Regia, fotografia e musiche degne di nota, sceneggiatura un po’ sotto tono e personaggi forse leggermente sopra le righe, specialmente l’istrionico Christoph Waltz. Di grande impatto l’interpretazione di Terence Stamp nelle vesti di John Canaday del New York Times.
Per il resto, tanti occhioni malinconici, che ti dovrebbero parlare e trasmettere emozioni, da quadri un po "kitsch”, ma tutto sommato un bel film su di un rapporto coniugale sempre più squallido che si conclude nelle aule di un tribunale.

Morale da meditare: rispetto degli altri e della propria identitá!

venerdì 2 gennaio 2015

American Sniper di Clint Eastwood

venerdì 2 gennaio 2015 - Andiamo al Cinema



(Ruger357MgM)
Parte scartando, il vecchio Clint, evocando, nemmeno troppo velatamente gli esploratori del plotone del sergente Gunny Highway. Aggiusta il tiro poco dopo, catapultando il suo Navy Seal dalla mira infallibile nell'inferno di Fallujah prima e Sadr City poi. Il suo protagonista, molto americano, e per questo poco simpatico a noi europei, pur nutrendosi di patriottismo e incarnando gli stereotipi di genere riesce a mantenere un assetto umano. Come un John Wayne all'incontrario, scalfito nella sua rudezza, si rivela fragile e disperatamente vulnerabile.
Intossicato dal suo "spirito guerriero" combatte a modo suo una guerra sbagliata e non la vince. La sua sola vittoria, il poter tornare a casa fuori dalla cassa di zinco avvolta nella bandiera a stelle strisce, e riconquistare moglie e figli non se la potrá godere, vittima di una vittima, di uno di quelli che, dopo la prima guerra mondiale, nei manicomi e negli ospedali militari italiani, venivano chiamati scemi di guerra.

Perfettamente girato, il film si nutre della poetica di Estwood che dal doppio Flags of  our fathers a GranTorino, proseguendo una riflessione amara sul broken dream americano e sull'ottusa inutilità della guerra e dei suoi crudeli riti.
Asciutto e appena velato dalla retorica patriottarda , immancabile nelle pellicole Made in USA , il film si chiude con le immagini del funerale, querelo vero, del protagonista, divenuto a suo modo una leggenda. Troppo facile pronosticare Academy Awards se non fosse che Clint non é simpatico alle majors e non é mai stato un radical chic.

giovedì 1 gennaio 2015

Ravenna

giovedì 1 gennaio 2015 - Andar per città

Un ultimo dell’anno pensato a Ravenna, per visitare questa città, scrigno d’arte, di storia e di cultura, di sntiche origini e un passato glorioso.
Fu tre volte capitale: nelle ultime fasi dell'Impero Romano d'Occidente (402-403), durante il regno dei Goti sotto Teoderico (493-526) e infine, sotto il dominio bizantino (553 - 751).
Otto monumenti patrimonio dell’Unesco per il loro valore mondiale e accanto a essi, ulteriori siti di interesse artistico e archeologico.
La città conserva anche tracce di epoche più recenti, dal Medioevo sino all'età contemporanea: il sepolcro del Sommo Poeta Dante Alighieri, la Rocca Brancaleone, la Biblioteca Classense, la Torre Civica e le porte monumentali di accesso al centro cittadino.
Una città tutta da visitare e da contemplare; due giorni minimo, tanta voglia di affacciarsi alla nostra storia e un’accoglienza veramente di prim’ordine.