sabato 31 dicembre 2011

Chioggia e il Chlamys opercularis

Come meglio chiudere il 2011 se non con una visita a Chioggia, in una giornata di nebbia densa da coltello e un freddo che ti penetra tra le costole sino a farti entrare in risonanza.
Ma cosa ti aspetta è ideale per rubare scatti fotografici degni di essere condivisi.
E poi verso le 13,00, un salto al mercato del pesce per recuperare canestrelli appena pescati, da proporre agli amici, domani primo dell’anno.










Il Chlamys opercularis, meglio noto come canestrello o pettine, è un mollusco a conchiglia che si trova comunemente già pulito, sottoforma di antipasto nella sua versione veneziana fritta in tanto olio, ma anche in sugo o gratinato al forno. Io lo preferisco crudo con del limone.
Due ore per pulirli bene e poi tentare una vecchia ricetta.


Canestrelli al tonno:
Far fondere in una casseruola del burro facendo rosolare i molluschi per un paio di minuti, muovendoli delicatamente. Aggiungere fumetto di pesce precedentemente preparato e del vino bianco. Coprire la casseruola e fare sobbollire per 3 o 4 minuti. Quindi salare e pepare.
Prendere del tonno in scatola e dopo averlo sgocciolato dell’olio, passarlo con il passaverdure. Aggiungere quindi della maionese e un pizzico di pepe.
Riempire i piattini dei commensali col purè così ottenuto e adagiarvi sopra i canestrelli. Guarnire con foglie di prezzemolo e servire.

giovedì 29 dicembre 2011

La "Fase Due"

giovedi 29 dicembre 2011 - Politically Correct

Dopo la “Fase Uno” quella del “Rigore” per intenderci, che abbiamo digerito insieme al cappone di Natale, il Governo Tecnico, domani, dalle parole del Presidente del Consiglio Monti, ci darà informazioni su come verrà avviata la “Fase Due” quella che dovremmo riconoscere come “Crescita”.
La manovra “lacrime e sangue” del decreto “Salva Italia“, era necessaria per tappare i buchi nei conti lasciati da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Pagata quella cambiale dai soliti, da domani partirà la cura per lo “sviluppo”.
Dei tre sostantivi utilizzati da Monti nel farsi conoscere come tecnico prestato alla politica e cioè “Rigore, Equità, Crescita”, sembra mancare all’appello, come evaporato al sol dell’avvenire (scarpe rotte eppur bisogna andar), quel termine caro, in termini di sacrifici e costi, a noi poveri mortali, ma carissimo, in termini di rendita, a chi in tutti questi anni ha fatto il proprio comodo tra nero, evasione fiscale o benefici di casta. Un “equo anno” sarà dunque il leit motiv che ci accompagnerà per tutto il lungo e duro 2012, che neanche a farlo apposta ci regalerà anche un giorno in più.

mercoledì 28 dicembre 2011

Preghiera al Governo

mercoledi 28 dicembre 2011 - Politically Correct

Caro Governo Tecnico. ci hai già fatto un grosso regalo l’11 novembre al momento del tuo auspicato insediamento. Ci hai poi coinvolto e stupito, non con tanti discorsi, ma con quelle tre semplici parole di speranza: “Rigore, Equità, Crescita”. Ora, dopo il Natale, che ci ha fatto toccare con mano cosa volesse dire “Rigore” e riuscendo a immaginare che per la “Crescita” forse sarà necessario aspettare ancora molto, vorremmo che almeno riuscissi a mettere a fuoco e a farci “gustare” la seconda parola che hai “scolpito” nei nostri infantili cuori, come pietra d’angolo: “Equità”, che poi ricorrendo ai sinonimi potrebbe suonare come: giustizia, imparzialità, obiettività, equanimità. Magari partendo da tutti quei privilegi, benefici, agevolazioni, e concessioni di cui usufruiscono i nostri (troppi) parlamentari.
In attesa di nuovi sviluppi o della “fase due” come viene chiamata adesso, continueremo a credere e ad avere “fiducia” in voi.
Per il bene nostro e di tutta la nostra santa madre Italia.

martedì 27 dicembre 2011

Montecchio Maggiore - Castelli di Giulietta e Romeo





Lunedi 26 dicembre 2011 - Andar per Città

Montecchio Maggiore è un paese ad ovest di Vicenza nella valle dell’Agno. Secondo la tradizione, suffragata da alcuni documenti riportanti testimonianze originarie, vi avrebbero soggiornato: nel 1530, Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico e Re di Spagna e Napoleone Bonaparte, Imperatore dei francesi e anch'egli Re d'Italia.

La tradizione raccolta in uno scritto del 1524 di Luigi Da Porto, rende Il paese famoso anche per i due castelli di Giulietta della casata dei Capuleti e di Romeo di quella dei Montecchi; dell’odio acerrimo delle due famiglie; dei primi fugaci incontri d’amore dei due giovani nella breve fase in cui le due famiglie furono demandate, da Cangrande della Scala, signore di Verona, a gestire le due rocche.
I nomi delle due famiglie in lotta erano già noti nel Trecento, inserite da Dante nella sua Commedia (Purgatorio,VI, 105).
Tutta la storia fu poi ripresa alla fine del 1500 da Shakespeare che ne ricavò quella tragedia divenuta famosissima in tutto il mondo.

giovedì 22 dicembre 2011

San Bernardino e Massimo Cacciari




giovedi 22 dicembre 2011 - Sensi e Sensazioni

Ieri sera, ospite della bellissima chiesa dai tratti gotici di San Bernardino, c’era Massimo Cacciari che ha tenuto una “lectio magistralis” sul tema “Come pensare Dio”.
Cacciari si è distinto, nella filosofia contemporanea, per il costante tentativo di far dialogare filosofia e teologia.
L’attenzione si volge a quel “cominciamento” che è il “problema” filosofico fondamentale. La “cosa ultima”, quindi, non è che l’Inizio: qui però non è più semplicemente inteso come indifferente insieme di tutte le possibilità, bensì come “l’infinità” stessa della cosa nella sua inalienabile e intramontabile singolarità. Solo attingendo alla “cosa ultima”, toccandone l’essenza divina, l’anima esprime la propria unica, possibile libertà.
Non so quanti tra il numeroso e attento pubblico, abbiano potuto comprendere il “percorso” tratteggiato dall’emerito professore filosofo, ma tra le righe, “profonde e assai difficili”, qualcosa di toccante è rimasto a tutti. La teologia non può non fondarsi sulla credenza che l'Inizio è Dio.
Conoscere se stessi” è la grande sfida di Socrate e per conoscere se stessi, è il pensiero del filosofo, si deve andare oltre ogni limite, sfidando il dio.

Quando amo ciò in cui credo lo voglio anche sapere. La fede vera vuole gustare, fruire.
Massimo Cacciari

lunedì 12 dicembre 2011

Pavia e Montmartre





domenica 11 dicembre 2011 - Sensi & Sensazioni

Al Castello Visconteo di Pavia per un tuffo nel vibrante quartiere parigino di Montmartre.
Il fascino della capitale francese è ora protagonista della mostra dedicata ai tre grandi artisti della nouvelle peinture ottocentesca: Degas, Lautrec, Zandò.
Una serie di tele e grafiche che ricrea la vivace e colorata atmosfera.
Si possono ammirare i personaggi abilmente tratteggiati da Henri de Toulouse-Lautrec, le corse e le serate illustrate da Edgar Degas e dall'italiano Federico Zandomeneghi, “i pittori della vita moderna”.

"Esiste solo la figura, il paesaggio non è e non deve essere altro che un accessorio"
Henri de Toulouse-Lautrec

domenica 11 dicembre 2011

Pavia


Domenica 11 dicembre 2011 - Andar per Città

Pavia è una citta sul fiume Ticino, che fonda la sua economia sull'agricoltura (riso, viti, cereali). E' rinomata per le sue università e l'ospedale Policlinico San Matteo. 
Le sue perle architettoniche possono essere individuate ne:
Il castello Visconteo costruito nel 1360 da Galeazzo II Visconti.
La basilica di San Pietro in Ciel d'Oro (in coelo aureo) fondata in epoca longobarda (VIII secolo).
Il Duomo dedicato a Santo Stefano, importante edificio rinascimentale.
Il Ponte Coperto (detto anche Ponte Vecchio) che collega il centro storico cittadino (situato sulla riva sinistra del Ticino), con il quartiere pittoresco di Borgo Ticino. 
La basilica di San Michele Maggiore, capolavoro romanico lombardo, risalente ai secoli XI e XII.

In via Ugo Foscolo, 11 (casa Cornazzani) abitò per circa un anno (nel 1894) il quindicenne Albert Einstein con la sua famiglia.






Oslo e L'Urlo




Oslo e L’Urlo
domenica 11 dicembre 2011 - Sensi & Sensazioni

L'urlo e' il piu' celebre quadro di Munch e, in assoluto, uno dei piu' famosi dell'espressionismo nordico. In esso e' condensato tutto il rapporto angoscioso che Munch avverte nei confronti della vita.
Il quadro ha una indubbia capacità di trasmettere sensazioni universali.
E cio' soprattutto per il suo crudo stile pittorico.
Lo spunto del quadro lo troviamo descritto nel diario del suo autore:

Camminavo lungo la strada con due amici
quando il sole tramontò.
Il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue.
Mi fermai, mi appoggiai stanco morto a un recinto:
sul fiordo nerazzurro e sulla citta' c'erano sangue e lingue di fuoco.
I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura
e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura”.

venerdì 9 dicembre 2011

Gran Guardia e John Lennon


venerdi 9 dicembre 2011 - Sensi e Sensazioni

Otto dicembre 1980, sparato alle spalle da un suo fan, finiva di vivere John Lennon, segnando la fine dell'innocenza per un'intera generazione, la mia.
Un grande musicista, cantante , poeta e autore immortale, ma anche un uomo impegnato per i diritti civili, per la pace, per quello che noi, negli anni “sessanta” definivamo “un mondo migliore”.
Ieri sera, per celebrare il “Lennon Day”, sul palco dell’Auditorium della Gran Guardia a Verona, c’era Gary Gibson (in foto), il più famoso sosia, fisicamente e vocalmente, di Lennon.
Con una band tutta italiana al seguito: Fabio Cobelli (batteria), Nicola Cipriani (chitarra), Marco Teti (basso) e Moreno Piccoli (tastiere) ci ha fatto rivivere magnificamente, non solo l´ultima parte della carriera di John, ma anche il mitico periodo dei “quattro di Liverpool”.
Brani come Jealous Guy, You´ve got to hide your love away, Stand by me, Norwegian wood, per finire col capolavoro Imagine, a risvegliare lontani ricordi e sensazioni.

Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today...

mercoledì 7 dicembre 2011

Il decreto "Salva Italia"

mercoledi 7 dicembre 2011 - Politically Correct

Era giusto dare fiducia a Monti. E forse lo è ancora! L’avvento di questo governo era indispensabile e acclamato da tutti e la manovra che si accingeva a fare, ancora prima di conoscerla, era già stata condivisa da quasi tutte le forze politiche. Bastava lasciarlo lavorare e, per il momento, accontentarsi di quell’aureola di persone serie, preparate e competenti che incuteva fiducia.
Avremmo scommesso tutti che ci avrebbe portato fuori dal “default” tanto paventato, con rigore, sacrifici, ma soprattutto con equità.
Equità che, a mio modo di pensare, voleva dire “contribuiremo sì a pagare tutti, ma secondo le diverse possibilità, i diversi redditi e tenori di vita”.
Man mano che invece si scoprono le carte e le intenzioni, ci si accorge che la manovra del governo è ingiusta, ma soprattutto classista. Si riesce a capire che oggi è tempo di “sacrifici”, ma non si capisce perchè a sacrificarsi debbano essere sempre gli stessi.
Monti ha perso una immediata grande occasione, visto l’avallo e la firma anche del Presidente della Repubblica, quella di affondare il bisturi su tutte le classi sociali, su tutti i patrimoni e su tutte le pensioni, mettendo un limite soprattutto su quelle d’oro e su quelle cumulabili.
Era l’occasione per imbracciare con “coraggio” certe decisioni, difficili, ma dovute su: patrimoniale, beni della Chiesa, missioni di guerra, rinuncia del cumulo degli stipendi dei politici, riduzione dei benefits, caccia agli evasori ecc.
Forse serviva più tempo, ma forse la partita non è ancora chiusa.
Forse oltre all’Italia, dovremmo pensare a salvare gli italiani.
valter niselli

giovedì 1 dicembre 2011

Omaha Beach e Amazing Grace

sabato 8 agosto 2009 - Sensi & Sensazioni

Era il tramonto e il sole stava immergendosi in quel mare piatto e calmo che a distanza di tanti anni ancora traspira il ricordo di giovani vite sacrificate. Eravamo accampati fuori dal grande cimitero americano in attesa, l’indomani, di poter visitare quel monumento all’inutilità della guerra.
Il silenzio era completo e mi ero portato sulla riva per fissare alcune immagini di fine giornata.
Dal folto del prato in lontananza, un’ombra confusa più che una figura solitaria, si stava avvicinando ad uno dei tanti obelischi che ricordano lo scempio avvenuto. Forse un parente o un figlio di qualche soldato caduto in quel luogo, venuto a lasciare il suo omaggio personale. Portava a tracolla una cornamusa.
L’imbracciò come un fucile di pace e cominciò a suonare, composto, assorto.
E le dolci note di “Amazing Grace” si alzarono, come preghiera, verso il cielo.
Io e lui, soli, senza l’inutile parola, nel silenzio della penombra che cominciava ad avviluppare la sacralità del luogo.
E una lacrima bussò quasi a chiedere perdono di aver rubato l'intimità del ricordo.









“Amazing Grace, how sweet the sound,
That saved a wretch like me.
I once was lost but now am found,
Was blind, but now I see”.