martedì 28 febbraio 2017

Mamma o Papà? di Riccardo Milani

martedì 28 febbraio 2017 - Andiamo al Cinema


Una commedia all’italiana, niente da vedere con le pellicole impegnate, forse non è un film da consigliare agli amici, ma la coppia Cortellesi-Albanese è all’altezza. Si sorride per poco più di un’ora e in qualche situazione ci si ritrova. 

Se vogliamo confezionare un pensiero profondo, si può constatare come sia difficile essere genitori con ancora sogni e progetti, sacrificati giustamente, per crescere figli apatici, persi nei loro mondi virtuali.

Finale, come a recuperare consensi, dove all’improvviso l’amore vince e ristabilisce un giusto equilibrio familiare.


Cruore & Sudore

martedì 28 febbraio 2017 - Sensi e Sensazioni

Quando sei in stallo, come in questo periodo, che non hai ancora definito “il programma”, sono molti i ricordi che ti sovvengono alla mente a celebrare le imprese passate e i bei tempi andati.

Maggio 2010, Tunisia, tappe indimenticabili, affrontate con la giusta dose di audacia e spregiudicatezza.

Tutto era cominciato citando Goethe: 
Qualunque cosa tu possa fare, o sognare di fare, incominciala. L’audacia reca in sé genio, potere e magia. Comincia adesso”. 

E mi ero ritrovato su quelle strade impervie, a fianco di amici sinceri, a cavallo di un “rampico” affidabile, a macinare chilometri di vita, tra semplici cose e piccole soddisfazioni. 







giovedì 23 febbraio 2017

Beata ignoranza di Massimiliano Bruno

giovedì 23 febbraio 2017 - Andiamo al Cinema


Dopo domenica e lunedi, mancava solo il giovedì al cinema, ma Ernesto e Filippo (Giallini e Gassmann) dovevano essere visti.

L’idea del film, interessante e molto attuale, poteva essere sviluppata in un modo più convincente e avvincente.

L’homo sapiens versus l’homo technologicus poteva diventare una gran vera battaglia da combattere con tante e diverse armi psico-sociologiche. 

Accontentiamoci di questo testa a testa dei due personaggi: Ernesto, ha un Nokia del ‘95, odia il computer ed è schifato dal dilagare dei social media, mentre Filippo vive invece di selfie, chat e incontri in rete. I due, “costretti” dalla figlia, entrano, da protagonisti, in un documentario, e, per scommessa, dovranno scambiarsi i ruoli. 
Una situazione destinata a complicarsi e ad assumere sfumature tragicomiche. 

Un film non troppo riuscito, che non decolla mai. Si sorride per alcune battute del resto scontate, si ammira il personaggio di Giallini, ineccepibile, mentre Gassmann è relegato in una figura di insegnante (di matematica) del tutto inconcepibile.

mercoledì 22 febbraio 2017

Terme di Caldiero e AQUA di Giunone

mercoledì 22 febbraio 2017 - Good Morning Caldiero

foto Niselli

foto Niselli

Nel 1991 abbiamo creato la prima etichetta dell’acqua termale autorizzata dalla Regione Veneto, all'imbottigliamento. 



Nel 2015 siamo riusciti a datare storicamente (1870) l’Antica Fiera di San Mattia Apostolo;




Nel 2016 abbiamo riscoperto Brentella, il dolce tradizionale di Caldiero;



Il 2017 poteva essere l’anno di AQUA di Giunone, una nuova linea di prodotti cosmetici e curativi, studiati e formulati per mantenere una pelle giovane, vellutata e morbida prevenendo i caratteristici segni del tempo.


E’ il contributo offerto al nostro Paese, con la speranza che qualcuno recepisca la possibilità di nuovi orizzonti anche con piccoli, ma importanti gesti!

Le idee per svilupparsi, hanno bisogno di partners!!! 

E, la prima in assoluto, a intravedere lo sviluppo di Caldiero Terme, dovrebbe essere l’Azienda Termale!

lunedì 20 febbraio 2017

Manchester by the sea di Kenneth Lonergan

lunedì 20 febbraio 2017 - Andiamo al Cinema


Questo è uno di quei film che ti spinge a cercarlo il lunedì per poi non pentirti di averlo visto!

Un dramma, che ti tiene incollato alla sedia, anche se hai voglia di uscire a respirare una boccata d’aria che ti permetta di continuare a vedere la sofferenza nello sguardo vuoto del protagonista. Negativo. Impossibile. Incontenibile. Corsa verso la pazzia e la voglia di farla finita, con compagno solo il senso di colpa. 

Un’interpretazione superlativa di Casey Affleck, un attore splendido, che dà spessore a un personaggio difficile, riuscendo a trasmettere con lo sguardo e le giuste e infinite pause, tutte le sensazioni del dolore.

Bravissimo il regista nel raccontare con sensibilità la storia in doppio tempo, prima e dopo la tragedia che in un solo momento di distrazione, trascina l’esistenza nel profondo baratro. 

L’adagio di Albinoni supporta le scene della catastrofe in maniera perfetta e impeccabile. 

Il finale riprende i due protagonisti sulla loro barca a ricordare la scena di apertura del film e come a chiudere perfettamente il ciclo della vita.

Da vedere assolutamente per non dimenticarlo! 

domenica 19 febbraio 2017

Preservare la memoria - Parola di Nobel

domenica 19 febbraio 2017 - Sensi e Sensazioni

Per preservare la memoria è cosa utile fare volontariato e stare in mezzo agli altri. Parola di Erik Kandel, premio Nobel per la medicina, nel 2000!


Semplici consigli di questo luminare medico: “pensate, leggete e fate attività sociale, divertendovi  e aiutando gli altri. Stare in relazione è la prevenzione migliore, a portata di mano”.

L'apprendimento è ciò che ci permette di accrescere la conoscenza.
La memoria invece è la modalità che serve a conservare la conoscenza.
Per questo siamo ciò che siamo in virtù di ciò che abbiamo imparato e che ricordiamo.

L'Alzheimer è lo spettro che incombe sulla nostra conoscenza e sul tessuto stesso di questa capacità di apprendere e ricordare e ci spaventa. 

Non esiste una terapia consolidata per il trattamento della sindrome, ma, secondo Kandel, professore della Columbia University, nei prossimi 10 anni avremo delle buone soluzioni al problema, e soprattutto, nei prossimi 20, avremo soluzioni addirittura eccellenti.

Una speranza di vita sempre più lunga, ma la paura è che questa vita sia una vita senza memoria. 

Certo che l’evoluzione biologica deve marciare a pie’ pari con quella culturale.

La memoria può essere paragonata alle nostre città, che hanno radici profonde nel passato: stili diversi, stratificati, sovrapposti, ramificati, connessi o sconnessi, ma presenti. 
Radici che devono affondare anche nel nostro futuro. 

La battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson

domenica 19 febbraio 2017 - Andiamo al Cinema


Che si tratti di un film particolare, lo scopri subito all’entrata del cinema, quando alcuni ragazzi ti mettono in mano un libretto di John Bradshaw che si occupa di evangelizzazione attraverso i media, dal titolo: “la fede di Desmond Doss, eroe di pace”.

Tratto da una storia vera, ha l’impronta di Gibson e di tutti i suoi film con scene crude, sangue, carne a brandelli, teste mozzate, tutto in modo realistico. Ma è anche un documento imponente e commovente. L’ideale e la fede per ciò che si crede, che porta ad essere pronti a sacrificare la propria vita.

Una grande interpretazione di Andrew Garfield, ma anche il capolavoro di un regista che ci aveva fatto dubitare di troppa violenza, che qui però sembra supportare la commozione e la riflessione sulla guerra, che ci viene offerta in tutte le scene più raccapriccianti. 

mercoledì 15 febbraio 2017

Bologna e Compianto sul Cristo Morto

mercoledì 15 febbraio 2017 - Sensi e Sensazioni

Credo che chiamarlo capolavoro sia sminuire ciò che difficilmente trova eguale nella storia dell’arte, per forza e intensità drammatica.



In Santa Maria della Vita per vedere questo struggente complesso in terracotta, realizzato da Niccolò dell’Arca (il nome con cui è celebre, gli deriva dalla sua opera più famosa, l’arca di San Domenico), grande scultore che visse e lavorò a Bologna nella seconda metà del 1400.

Sei figure, a grandezza naturale, che circondano il Cristo giacente, disteso con la testa reclinata su un cuscino.



Nicodemo, l’ebreo che, insieme a Giuseppe d’Arimatea, depose Gesù dalla croce. Tiene in mano un martello e porta alla cintura un paio di tenaglie, che lo identificano.
Maria Salomè poggia le mani sulle ginocchia come a sorreggersi per non soccombere allo strazio. 
Maria, con le mani giunte strette a pugno, piegata da un lato come fosse spezzata, il viso straziato dal dolore; 
San Giovanni, piange in modo sommesso, reggendosi il mento col palmo della mano; 
Maria di Cleofa tende le mani come per nascondere alla vista la scena di morte e sembra quasi tremare, con le vesti agitate dal vento;
Maddalena arriva di corsa, spinta da una forza misteriosa che la rende scomposta e con la veste svolazzante. Il viso deformato, gli occhi bassi pieni di lacrime, la bocca spalancata, dalla quale sembra potersi udire un urlo straziante.







La carica espressiva e la grande forza di queste Marie, così sterminatamente piangenti, emana un grande fascino di forte impatto emotivo che riesce a coinvolgerti completamente.






Basilica di San Domenico e Christus patiens

mercoledì 15 febbraio 2017 - Sensi e Sensazioni



A Bologna, in San Domenico, la basilica più importante dell’ordine domenicano, puoi ammirare l'opera più famosa di Giunta Pisano, chiave della pittura duecentesca italiana, a cui si riconosce il merito di essere il primo ad aver dipinto il Christus patiens, cioè il Cristo morto sulla Croce.


Il corpo è arcuato a sinistra, debordando dal braccio della croce e l’effetto è quello di accentuare la sofferenza, all'insegna di un realismo tutt'altro che simbolico.

Prima della fine del XII secolo, sulle croci era il Christus triumphans solitamente rappresentato vivo, con gli occhi aperti, appoggiato (non appeso), con atteggiamento di indifferente distacco rispetto alla sua condizione di crocifisso. Un Cristo non uomo, ma entità sovrumana, divina, ultraterrena. Una rappresentazione non finalizzata al coinvolgimento emotivo, ma per esprimere il concetto del dogma religioso.

Il Christus pathiens è l’uomo nel momento della morte. Visione cruda e drammatica del sacrificio estremo. L’effetto è di una sofferenza con forte potere di suggestione per impressionare e coinvolgere emotivamente.

Guardando quest’opera, salta subito agli occhi, la connessione con il crocifisso di Cimabue (1268-1271) esposto nella chiesa domenicana di Arezzo, che da lui prese ispirazione.








San Domenico e Arca

mercoledì 15 febbraio 2017 - Sensi e Sensazioni

Bologna e Basilica di San Domenico.




Nella cappella a destra dell’altare, si può ammirare il sepolcro di San Domenico, morto nel 1221 e sepolto in una cassa di legno di castagno selvatico.

Il dipinto in alto, Gloria di San Domenico,  è opera di Guido Reni (1642), 


L’Arca è un compendio di opere d’arte. La parte originale e primitiva, sarcofago del corpo, del 1267, è di Nicola Pisano; poi via via nei secoli successivi altri artisti si sono succeduti per dare magnificenza al “blocco”. La parte superiore, del XV sec. è opera di Nicolò dell’Arca; due statue e l’angelo a destra, sopra l’altare, sono addirittura di Michelangelo Buonarroti.







Sul retro dell’Arca è custodito il capo del Santo in un prezioso reliquiario del 1383.



La statua del 1946 è la ricostruzione, da uno studio sul cranio del santo, del vero volto di San Domenico.





Bologna e Gregorio XIII

mercoledì 15 febbraio 2017 - Sensi e Sensazioni

Chi guarda palazzo d'Accursio in piazza Maggiore, viene colpito dall’imponente statua sormontata da una lapide che recita: “Divus Petronius Protector et Pater”. Sembra quindi, e anche molti bolognesi sono tutt’oggi convinti, che quella statua rappresenti San Petronio, protettore della città. 



Quel bronzo invece, fu realizzato da Alessandro Menganti (1531-1594), seguace di Michelangelo, in onore del papa Gregorio XIII, uno dei pontefici più importanti dell’età moderna e riformatore del calendario che prese il suo nome, e fu posta sulla facciata del palazzo il 15 dicembre 1580. 

Con l'arrivo delle truppe napoleoniche, il Senato provvisorio di Bologna, il 18 ottobre 1796, decretò la rimozione. Alcuni cittadini proposero di modificarla con una mitria vescovile e un pastorale e il 15 aprile 1797 venne rinaugurata nella nuova veste di San Petronio, sostituendo anche la lapide che ne indicava la vera identità. Così nessuno osò recare il minimo danno all'opera d'arte.


Partiti i francesi nessuno si preoccupò di ridare la fisionomia originale alla statua e solo dopo cent'anni, nel 1895, la statua di Gregorio XIII riebbe la tiara papale. Tuttavia la dicitura è rimasta al suo posto e la si può leggere tuttora. 




Palazzo d’Accursio e Salaborsa

mercoledì 15 febbraio 2017 - Sensi e Sensazioni

Per capire Bologna e la sua modernità, non bisogna mancare questo spazio culturale e multimediale all'interno di Palazzo d'Accursio, che si affaccia su Piazza Maggiore.

Salaborsa è una biblioteca di informazione generale dove tutti possono soddisfare qualsiasi richiesta di cultura contemporanea attraverso tutti i documenti disponibili.

Sotto il cristallo della Piazza coperta inoltre, si possono ammirare gli antichi scavi e la sedimentazione delle varie civiltà in uno scenario di armonia e di luce.