mercoledì 30 giugno 2021

Sansepolcro e Piero della Francesca

mercoledì 30 giugno 2021 – Sensi e Sensazioni 

Nella città natale di Piero della Francesca molti luoghi richiamano questo artista, la cui forte personalità ha segnato il rinascimento e la storia dell’arte italiana. Nelle sue opere raffigura spesso la sua terra natale, le sue torri, i suoi campanili, a conferma del forte legame con la comunità che lo ha visto nascere, crescere, impegnarsi nella vita civile e sociale del Borgo e morire nella casa di famiglia, sede oggi dell’omonima fondazione. 

Il capolavoro della Resurrezione, eseguita tra il 1450 e il 1463, che il Vasari confermò essere “di tutte le sue, la migliore", torna finalmente a brillare di luce propria: il cielo è tornato a illuminarsi di un azzurro terso che dona un nuovo vigore e ieraticità ai corpi rendendo i colori vividi e lucenti. Nel fondale sono ora visibili i castelli e gli edifici. 

Può essere ammirato nella Sala dei Conservatori al Museo Civico.



Sansepolcro

mercoledì 30 giugno 2021 – Il mio Cammino 
 
Duekking GEA 00 E1 – Andar per Città 
 
Caldiero-Verona-Firenze-Arezzo ed eccoci a Sansepolcro nel pomeriggio, per iniziare domani l’avventura del Cammino GEA 00. 
 
Dedichiamo il pomeriggio alla visita di questo paese della Valtiberina toscana che ha dato i natali a famosi personaggi delle scienze, delle lettere e dell'arte, tra i quali Piero della Francesca e Luca Pacioli.
 
Posto ai piedi dell’ultimo tratto dell’Appennino toscano, si apre in un vasto anfiteatro montano e collinare. La tradizione attribuisce a Sansepolcro un’origine mitica per opera di due Santi pellegrini, Arcano ed Egidio che, di ritorno dalla Terra Santa, si fermarono in questa valle dove, per segno divino, decisero di restare e costruire una piccola cappella per custodire le Sacre Reliquie. Intorno a questo primo oratorio si sviluppò un’antica abbazia benedettina oggi cattedrale dedicata a San Giovanni e tutt’intorno il Borgo che fu detto, del Santo Sepolcro, proprio per questa origine. Negli antichi annali del Comune gli storici chiamarono Borgo Sansepolcro “novella Gerusalemme”. 
 
Verso la metà del XIV secolo, Sansepolcro visse sotto la dominazione dei Visconti, Signori di Milano, per poi passare, e rimanervi 60 anni, nel 1371 sotto il potere dei Malatesta di Rimini. Il devastante terremoto subito nell'anno 1352 rende molto complicato ricostruire lo sviluppo urbanistico del periodo antecedente questa data. Nel 1441, dopo il passaggio dai domini della Chiesa a quelli di Firenze, al tempo di Cosimo I De’ Medici, Sansepolcro ebbe il suo impianto architettonico definitivo, con il rafforzamento della fortezza, delle mura e con la demolizione dei borghi esterni e la costruzione dei monumentali palazzi nobiliari che caratterizzano ancora oggi i più belli scorci cittadini.
 
 


GEA - Grande Escursione Appenninica

mercoledì 30 giugno 2021 – Il mio Cammino 

Duekking GEA 00 E1 

 La GEA (Grande Escursione Appenninica), è un percorso trekking di 425 chilometri che collega il passo di Bocca Trabaria, al confine con l’Umbria e le Marche, con il passo dei Due Santi, in Liguria, su sentieri pedestri che corrono lungo il crinale appenninico.

È rivolto a tutti gli escursionisti, non solo a quelli esperti, in tappe né troppo lunghe, né troppo difficili, che permettono di godere la pace e il silenzio delle faggete, dei castagneti e delle abetine, la tranquillità degli eremi, ma anche di scendere a visitare i paesi e le borgate delle popolazioni appenniniche.

In pratica: “quando l’escursione diventa viaggio”, a piedi, zaino in spalla e tanto amore per la natura.

Con questo spirito da duekkers (io e Paolo) abbiamo programmato una settimana, sino a quanto il tempo ci portava lontano, per scoprire che “l’Appennino è un meraviglioso angolo di mondo”.

sabato 12 giugno 2021

La Rotonda, villa palladiana

sabato 12 giugno 2021 – Sensi e Sensazioni 

Siamo a Vicenza per visitare il capolavoro assoluto di Andrea Palladio 

La Rotonda è l’esito felice dell’incontro tra il genio di Andrea Palladio, architetto all’apice della carriera, e il nobile vicentino Paolo Almerico (1514-1589), uomo colto, ambizioso e altero. Quest’ultimo era un ecclesiastico con incarico papale di referendario apostolico che si ritirò a vita privata nella sua città natale. Nel 1565 affidò a Palladio il progetto per la sua nuova dimora sopra un colle alle porte di Vicenza, un rifugio bucolico dove trascorrere gli ultimi anni della propria vita lontano dall’ostilità dell’aristocrazia cittadina, ma allo stesso tempo un luogo di rappresentanza in posizione ben visibile. 

Goethe in visita alla Rotonda nel 1786 sottolineò l’eccentricità di questo progetto architettonico rispetto alle altre ville palladiane. Gli spazi interni, infatti, sono organizzati in funzione di una persona sola, così come i rapporti geometrici e i riferimenti simbolici sono una continua celebrazione del suo committente. la Rotonda fonde in sé le funzioni agricole di una villa rurale veneta e la dimensione sacrale di un tempio pagano o cristiano al cui centro si trova l’uomo del Cinquecento. Una villa-tempio, dunque, dove l’Antichità incontra le aspirazioni del nobile rinascimentale e dove, come un microcosmo, si manifestano le forze cosmiche e naturali. 

Né Palladio né Almerico videro la Rotonda completata: alla morte dell’architetto nel 1580 subentrò nella direzione del cantiere Vincenzo Scamozzi (1548-1616), suo discepolo e progettista raffinato. Sua è l’aggiunta della lunga barchessa lungo il viale di accesso alla villa e il completamento della cupola, non più semisferica come nel progetto palladiano, bensì con una volta ribassata con oculo centrale ispirata al Pantheon di Roma.