sabato 28 febbraio 2015

“Mozione e rimozione’” di Massimo Gramellini

sabato 28 febbraio 2015 - Pensieri e parole da condividere

Ieri l’Italia ha riconosciuto la Palestina per quasi cinque minuti, il tempo intercorso tra la mozione favorevole del Pd e quella irta di distinguo dei suoi alleati di centro, entrambe approvate dalla maggioranza dei parlamentari con il sostegno entusiasta del governo. Poi uno si chiede come ci vedono all’estero. Così. Nei secoli infedeli. Adulteri esistenziali, incapaci di rispettare un patto e di finire una guerra dalla parte in cui l’hanno incominciata. Il Paese degli inciuci e dei distinguo, delle leggi dove il secondo comma contraddice sistematicamente il primo. Di un primo ministro (Berlusconi, ma Andreotti non fu da meno) che la mattina visitava in lacrime un ospedale di Gaza e al pomeriggio abbracciava calorosamente i deputati di Tel Aviv. In Italia, diceva Flaiano, la linea più breve tra due punti è l’arabesco. Alla schiena dritta si preferiscono le evoluzioni dei dervisci e alle mosse rigide delle torri quella del cavallo, un passo avanti e due di lato, ma solo per tornare a farne uno indietro.  
Gli esperti sapranno sicuramente spiegarci le sfumature di questo ridicolo o forse geniale pateracchio che ha rassicurato gli israeliani e illuso i palestinesi senza deluderli del tutto, lasciando una porta aperta, per quanto spalancata sul vuoto. Tanto vale rassegnarsi. Accettare il talento cialtrone che il mondo intero ci riconosce. Sorriderne, magari. E continuare a esercitarlo con la professionalità che, almeno in questo campo, non ci è mai venuta meno.  

La Stampa, 28 febbraio 2015

Birdman di Alejandro González Iñárritu

sabato 28 febbraio 2015 - Andiamo al Cinema


Era doveroso vedere questo film, specialmente dopo essere stato tra i film più premiati, cercando di capire perchè l’Oscar non sia andato anche ai due protagonisti (Michael Keaton e Edward Norton).

Tutto si svolge in un teatro dove l’adattamento del racconto di Carver “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” si sviluppa dietro la regia megalomane di Riggan (Keaton).

Film difficile e intenso, che mai piacerà a chi va al cinema per ridere o per piangere, che non ti lascia indifferente e che ti vuole concentrato senza lasciare spazio a divagazioni. 

La verità è che l’unica cosa che può impedire di amare Birdman è l’inaspettata virtù dell’ignoranza.

La colonna sonora è costituita da un incessante suono di batteria, che accompagna le scene e il loro andamento, accelerando o rallentando il ritmo.

La scena della camminata del protagonista in mutande per le vie di Broadway, è da cineteca.

sabato 21 febbraio 2015

Noi e la Giulia di Edoardo Leo

sabato 21 febbraio 2015 - Andiamo al Cinema


Quando leggo un libro, in questo caso “Giulia 1300 e altri miracoli di Fabio Bartolomei”, mi sorge subito la voglia di verificare, all’uscita del film, se i personaggi che mi ero configurati nella mia fantasia, sono effettivamente come me li presenta il regista. 

Il più delle volte rimango deluso, ma in questo caso, devo ammettere che la “banda” di interpreti funziona. 
Ogni singolo personaggio funziona individualmente, ma non si amalgama nell’insieme con gli altri.

Il film fa sorridere, ma con il freno tirato. Non riesce a conquistare del tutto lo spettatore. Battute spiritose, ma mai coinvolgenti. Bravi gli attori, specialmente nella parte finale.

Un discreto film da sabato sera.

venerdì 20 febbraio 2015

“Dillo in italiano’” di Massimo Gramellini

venerdì 20 febbraio 2015 - Pensieri e parole da condividere

Se anche voi non sopportate chi in ufficio si dà la mission di proporre uno step che esalti il brand e individui una location dove briffare i competitor. Se anche voi, ogni volta che al telegiornale qualche politico affamato di poltrone denuncia problemi di governance, vi monta un tale prurito alle dita che avreste voglia di killarlo, ma vi limitate a schiacciare il tasto del telecomando come se fosse un ragno. Se anche voi pensate che quando qualcuno non sa cosa dire lo dice in inglese, specie se non sa neppure l’inglese, allora vi suggerisco di leggere e firmare la petizione all’Accademia della Crusca lanciata su «Internazionale» da Anna Maria Testa e rintracciabile ai seguenti indirizzi: Change.org e #dilloinitaliano. 

Nell’aderirvi entusiasticamente col maestro e collega di corsivi Michele Serra di «Repubblica» si è pensato di allargare il campo di battaglia a un’altra e forse speculare deformazione del linguaggio. L’abuso di romanesco che ci viene inflitto ogni giorno in televisione, specie e purtroppo sui canali del servizio pubblico. Nelle fiction, come nei programmi di intrattenimento e di giornalismo, sembra diventato indispensabile ostentare una cadenza strascicata che della lingua immortale di Trilussa conserva soltanto la buccia, mentre la polpa è ridotta a uno sciatto e arrogante balbettio, spesso incomprensibile oltre la cerchia dei sette colli. L’invito a politici, attori e commentatori che vivono in quella splendida location è di compiere uno sforzo di umiltà a beneficio di noi provinciali. C’è di sicuro una parola italiana per dire location. Ma ce ne deve essere una persino per dire annamo.

La Stampa, 20 febbraio 2015

Colognola ai Colli e D’istinti distillati

venedì 20 febbraio 2015 - Sensi e Sensazioni

Peccato che l’evento sia stato programmato in notturna, non lasciando alla cornice della secenteca villa Vanzetti proiettare la giusta luce e il meritato risalto sul contenuto artistico del quadro. 

Ospiti di riguardo attenti e interessati, alla presentazione dei due libri di Valerio Bigano: “Gradi di Carta”, antologia pubblicitaria d’epoca di distillerie e liquorifici italiani e “Grappa. Spirito italiano” storia fotografica della famiglia Poli distillatori di Schiavon in provincia di Vicenza.

Il “Trio Marrano” nel suo repertorio di canzoni anni ‘50, con garbo e brio, ha rallegrato i momenti di pausa e stacco. 

Il momento clou, a cui tutti hanno riservato l’ovazione, è stato la degustazione di un trittico di grappe artigianali Poli che ha saputo riscaldare gli animi e non solo. 

Complimenti all’organizzazione e all’impegno di Biblioteca e Assessorato colognolese.









mercoledì 18 febbraio 2015

Palazzo Ducale e Letizia

mercoledì 18 febbraio 2015 - Sensi e Sensazioni

Era da tempo che avevamo organizzato una gita a Venezia e ora eccoci lì in piazza San Marco, in una splendida giornata di sole, anche se il bavero del giaccone rimaneva alzato per quella brezza gelida che spazza sempre la cttà in questo periodo.

Dopo aver ascoltato e guardato i dodici rintocchi dei due mori e ammirato una delle più belle piazze del mondo, mi accingevo, vista l’ora e la lunga camminata tra le calli, a portare Letizia in qualche piccolo ristorante, per una meritata pausa. Nel farla partecipe dell’idea, mi sento rispondere che a lei sarebbe piaciuto più visitare Palazzo Ducale, accontentandosi eventualmente poi, di un panino mordi e fuggi. 

La “gita” era stata programmata per lei e ogni suo desiderio doveva essere esaudito. Devo ammettere che faceva piacere anche a me, questa sua scelta.
Sono state due ore molto interessanti: soddisfare la sua sete di sapere ad ogni nome di sala o nell’incontro dei personaggi, dei capolavori alle pareti o dei reperti nelle teche e vedere lei che scattava foto a più non posso. 

Un piacere mio, soprattutto, nel vedere il suo sorriso e la sua voglia di conoscere e di apprendere. 

Prima dell’uscita, mi si è buttata al collo in un grosso bacio e in un sussurro di ringraziamento per il “bellissimo regalo”. Devo ammettere in quell’abbraccio, di essermi commosso nella consapevolezza del mio grande amore per lei e della sua sensibilità. 








A proposito, quasi dimenticavo: Letizia è mia nipote e ha “solamente” otto anni.








sabato 14 febbraio 2015

Cinquanta sfumature di grigio di Sam Taylor-Johnson

sabato 14 febbraio 2015 - Andiamo al Cinema


Prendete un signore ricchissimo che vorrebbe portare una studentessa affascinante nella sua stanza da gioco, per usarla come oggetto per del sesso estremo e fatene un film.

Come nella morbosa cronaca dei nostri tempi, senz’altro sbancherà tutte le classifiche.

Resta però un film banale, come banale è il libro da cui deriva, che però ha venduto oltre 100 milioni di copie. Alla fine si resta delusi, sia dai continui primi piani dei due volti, sia dalla monotonia delle scene, sia dalla colonna sonora e anche dalla mancanza di fantasia dell’uomo che ha tutto, ma non insegna niente. 

La cravatta l’avevamo usata già per “American Gigolò” e il ghiaccio si era sciolto in “Nove settimane e 1/2” con interpreti molto più preparati e intriganti.

Cinquanta sfumature di noia.

venerdì 13 febbraio 2015

Parparo Vecchio - Intorno a un albero

venerdì 13 febbraio 2015 - Sensi e Sensazioni

Storia di un giro intorno a un albero, a cercare l'Immagine










giovedì 12 febbraio 2015

C’è del fermento alle Terme di Giunone - seconda parte

giovedì 12 febbraio 2015 - Good Morning Caldiero

Se il Sindaco ci informa che ben due gruppi finanziari sono pronti a lanciare un’OPA per il progetto di sviluppo delle Terme, non è da meno il Presidente dell’Opera Pia Da Prato che dà alla  stampa, la notizia dell’interesse di altre due cordate (di imprenditori?) per la Villa ottocentesca che sorge in via terme e che dovrebbe essere ristrutturata a Centro di cure termali. 

Il bando di gara prevede un affitto di 25.000 euro annui e la ristrutturazione dell’immobile da destinare a servizi socio sanitari e alberghieri, correlati alle cure benefiche delle acque termali di Caldiero. Periodo di locazione: 20 anni. 

Il presidente tiene inoltre a precisare che non si tratta di speculazione, ma solo di una grande opportunità di sviluppo per il Paese e il suo centro termale.

Non facciamoci, per il momento, domande tipo: dove sta “l’affare” e “per chi”. Diamo fiducia ai nostri amministratori, sperando che un giorno le nostre perplessità vengano smentite dall’evidenza dei fatti e dall’inizio lavori.

Noi siamo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popolo, perché siam divisi. 
Raccolgaci un'unica bandiera, una speme: di fonderci insieme già l'ora suonò. 
Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte, siam pronti alla morte, l'Italia chiamò.

“Italia: “Come va, come va – Tutto ok, tutto ok’” di Veronica Gentili

giovedì 12 febbraio 2015 - Pensieri e parole da condividere

Ieri sera il Festival di Sanremo si è aperto con uno spot religioso: la famiglia Anania, neocatecumenale doc, composta da madre, padre e sedici figli ha benedetto lo Spirito Santo per l’abbondanza dei suoi componenti e ha ringraziato la Provvidenza che fornisce loro i mezzi per mantenersi, seppellendo definitivamente la laicità dello Stato e trasformando i Patti Lateranensi in una poesia futurista.
Come va come va- Tutto ok tutto ok.

Anche Papa Francesco deve essersi sentito antesignanamente fuoriluogo con la sua dichiarazione di qualche giorno fa: “Paternità responsabile significa che si devono fare figli, ma responsabilmente. Alcuni credono che i cristiani debbono fare come i conigli”. No, Papa Francesco si è sbagliato, non lo credono alcuni, lo propone come modello addirittura la televisione di stato nell’apertura del suo programma di punta.
Come va come va- Tutto ok tutto ok.

Facendo registrare al più anonimo, buonista, retorico, vetusto, stantio dei Festival il 50% di ascolti, ieri l’Italia ha firmato il suo autoritratto democristiano. Sanremo ha fatto le veci di un referendum che suggellasse il gradimento popolare nei confronti del grande buco nero centrista al cui potere gravitazionale non c’è dato resistere.
Come va come va-  Tutto ok tutto ok.

Il grande ritorno di Al Bano e Romina ha messo l’accento sulle contraddizioni inscritte nel patrimonio genetico dello stivale. Esempio di ossimoro nostrano del terzo millennio: #AlBanoeRomina è stato uno dei trend topic della serata. Basta sentire questa frase per capire che qualcosa non va. Che Twitter, l’emblema delle nuove tecnologie, venga utilizzato per cinguettare che la felicità è un bicchiere di vino con un panino, punta un occhio di bue sul nostro progressismo atrofizzato. L’Italia è affetta da nanismo. Invecchia, ma non cresce.
Come va come va – Tutto ok tutto ok.

E mentre oggi attendiamo di sapere cosa accadrà della questione ucraina dopo il vertice di Minsk, mentre tratteniamo il fiato per capire se la Grecia riuscirà a fare da apripista per una nuova fase di politica economica, Romina Power dal palco dell’Ariston ci rassicura dicendoci che per una settimana all’anno c’è Sanremo, così non pensiamo alle brutte notizie dei telegiornali.

Ma del resto… 
"Come va come va? Tutto ok tutto ok".

Il Fatto Quotidiano, 12 febbraio 2015

mercoledì 11 febbraio 2015

C’è del fermento alle Terme di Giunone

mercoledì 11 febbraio 2015 - Good Morning Caldiero

Oggi è una grande giornata, non solo per l’anniversario dei Patti Lateranensi del 1929, ma anche perchè la delegazione del Gruppo tedesco interessato allo sviluppo delle nostre terme, sarà accolta dalla Giunta comunale e dal CdA termale e presenterà il suo piano di investimenti.

Nulla è dato a sapere, perchè avvolto nel solito caldierese mistero, ma sembra che questo gruppo, dopo essersi fatto avanti nel 2008 e dopo un momento di riflessione durato “solo” 7 anni, sia ancora intenzionato ad investire in un progetto di sviluppo molto interessante e concreto.

L’opposizione aveva chiesto di indire un Consiglio formale sulla situazione e il futuro dell’Azienda e il Sindaco aveva dato l’assenso, programmandolo subito dopo questo importante vertice italo-tedesco.

Forse domani saremo già in grado di conoscere le prime avvisaglie per ben sperare, dopo tanti lustri di mere parole, di ascoltare qualche proposta degna di un concreto futuro del nostro Paese.


“L’avido non fa il monaco” di Massimo Gramellini

mercoledì 11 febbraio 2015 - Pensieri e parole da condividere

Nella ormai celebre lista di evasori innamorati della Svizzera non si trova traccia di pesci piccoli, smaniosi di sottrarre qualche sommetta alla rapacità dell’erario. I dirottatori di denaro pubblico appartengono tutti alla categoria dei multimiliardari, ai quali i soldi delle tasse non servono affatto. Alcuni casi sono persino schifosi, come quello dell’ex premier socialista (!) Papandreu che di giorno piangeva miseria per il popolo greco e la sera imboscava vagonate di euro in un conto segreto intestato alla madre. Ma in genere questa sfilata di teste coronate e di teste montate si caratterizza per una disponibilità economica superiore a qualsiasi esigenza e, forse, decenza. Se sei un campione di Formula Uno, una rockstar o il padrone del Banco Santander e possiedi mille fantastiliardi, cosa ti cambia lasciarne la metà al fisco? Te ne restano comunque cinquecento, con i quali potrai provvedere ampiamente ai bisogni tuoi e dei tuoi cari per le prossime trentotto generazioni. Il resto lo rimetti in circolo a vantaggio della comunità, per migliorare quei servizi di cui peraltro anche tu fruisci. Non è questione di moralismo, ma di un minimo sindacale di senso civico, oltre che di riconoscenza nei confronti della vita e delle persone meno fortunate di te che, avendoti eletto a loro punto di riferimento, hanno contribuito a renderti ultraricco.  

L’avidità è una bestia feroce, specie quando si abbina con la megalomania. Ma nella mia sconsolante ingenuità pensavo che avesse un limite - il centesimo lingotto d’oro, il terzo aereo privato - oltre il quale anche l’accumulatore più accanito intravedesse l’esistenza del prossimo.

La Stampa, 11 febbraio 2015

lunedì 9 febbraio 2015

Turner di Mike Leigh

lunedì 9 febbraio 2015 - Andiamo al Cinema


Una full immersion nella vita del grande pittore inglese, conosciuto come “il pittore della luce”, che vale un giro alla British Tate Gallery, dove sono conservati quasi tutti i suoi quadri.
Un film a tratti noioso, di un uomo materialista all’estremo, ma padrone della luce che fonda in atmosfere tra cielo, terra e mare.
Splendida fotografia e interpreti eccezionali (Turner, padre e damigella).
Sconsigliato a chi ama altre storie o generi di film.

Téméraire - 1839

Pioggia, vapore, velocità - 1844

sabato 7 febbraio 2015

Non sposate le mie figlie ! di Philippe de Chauveron

sabato 7 febbraio 2015 - Andiamo al Cinema


Una commedia francese che parla di integrazione multiculturale sorridendo. 
Hai presente “Indovina chi viene a cena”? Questa è la matrice e poi tra una gag e l’altra si arriva al finale dove la famiglia borghese e cattolica accetta quattro figlie sposate a un musulmano, un ebreo, un cinese e un nero, sotto l’egida della Marsigliese.
Due ore piacevoli con gli amici, aspettando di andare a mangiare una pizza!

venerdì 6 febbraio 2015

1870-2015 Fiera di San Mattia Apostolo

venerdì 06 febbraio 2015 - Good Morning Caldiero

Rovistando sui banchi di uno dei tantissimi mercatini di antiquariato, ecco presentarsi un documento, che, oltre alla piacevolezza della sua grafica, ci permette, senza alcun’ombra di dubbio, di datare storicamente la più importante manifestazione annuale del nostro Paese.


Caldiero da quest’anno, può tralasciare quell’ Antica, che da sempre ha suscitato interrogativi, e fregiarsi di una insindacabile, illustre e confermata anzianità, nella 145^ Fiera di San Mattia Apostolo.

Era il 1870. La Prussia di Bismark entrava in guerra contro la Francia di Napoleone III. 
Giuseppe Garibaldi si accingeva a portare i suoi fedeli in aiuto dei transalpini. 
Il generale Cadorna con un giovane ufficiale Edmondo de Amicis e i bersaglieri, entrava in Roma dalla breccia di Porta Pia. 
Pio IX si dichiarava prigioniero dell’esercito italiano. Vittorio Emanuele II si accingeva a spostare la capitale da Firenze e il governo di Giovanni Lanza ad emanare la legge detta “delle Guarentigie”.

San Mattia fu l’apostolo di Cristo che prese il posto di Giuda Iscariota, a ricomporre il numero dei dodici. La chiesa parrocchiale di Caldiero è a lui dedicata e la prima Fiera di animali e di ogni sorta di mercanzia fu a lui intitolata.