domenica 30 dicembre 2018

Progetto Rwanda 3

domenica 30 dicembre 2018 - Smile Mission

Passano i giorni e l’ora della partenza si avvicina. 

Espletate quasi tutte le pratiche, siamo in possesso della lettera di “Presa in carico” da parte delle suore “Figlie del Divino Zelo” di Huye, per facilitare l’entrata in Rwanda e della risposta di accettazione del “National Intelligence and Security Service” di Kigali. 

Ci è stato rilasciato il “Certificato Internazionale di Vaccinazione” inerente la febbre gialla (obbligatoria), il Tetano, la Poliomielite e la Difterite. Ci siamo inotre preparati col “Vivotif” contro il Tifo, mentre abbiamo tralasciato la malaria, perchè il nostro soggiorno a Gatare si trova a circa 2500 metri e l’altitudine ci rende “quasi” immuni. Nel frattempo, avanti con pastiglie di Enterolactis Plus a rinforzare la nostra flora intestinale ed evitare sorprese di vomito e diarrea.



Partiremo mercoledì 16 gennaio da Malpensa alle ore 11:00 con la Turkish Airlines e atterreremo a Istanbul alle 15:45, da dove alle 19:45 ripartiremo per Kigali atterrando alle ore 1:15 del giorno dopo, con la speranza di trovare le suore che ci indirizzeranno per la notte.

Per il momento, non sappiamo ancora come ci muoveremo, ma continuiamo ad informarci e il percorso sembra semplice, visto che per arrivare a destinazione le “strade” sono solo due: da Kigali direttamente a Gatare o con tappa a Butare. 



giovedì 20 dicembre 2018

Progetto Rwanda 2

giovedì 20 dicembre 2018 - Smile Mission




Prima di avventurarsi in qualsiasi paese, è d’obbligo studiare almeno in parte la storia e le vicende più importanti accadute in quella terra. 

I tre gruppi che componevano la popolazione: Tutsi il 15%, Hutu l’84% e Twa l’1%, vivevano insieme da almeno 5 secoli, con la stessa lingua, religione e cultura.

Nella divisione etnica della popolazione, i Tutsi rappresentavano l'aristocrazia della società, possedevano la terra e il bestiame e gestivano il potere politico; mentre gli Hutu svolgevano il lavoro agricolo e sovrintendevano al culto religioso. 

La regione Rwanda-Burundi, esplorata a fine ‘800 dai tedeschi, nel 1924, venne affidata, con mandato ONU, al Belgio, che prese a dialogare con i Tutsi, facendoli credere in qualche modo discendenti degli europei e di razza diversa dagli Hutu e privarono questi ultimi della loro autorità religiosa. 

Nel 1959 gli Hutu si rivoltarono contro la monarchia e, nelle vicende degli anni successivi, tra colpi di stato e avvicendamenti al potere di queste due etnie, si scatenò una guerra civile che portò allo sterminio di massa del 1994 e ad un milione di profughi nei paesi vicini.

Il Rwanda viene ricordato per il genocidio, uno dei più sanguinosi episodi della storia dell'Africa, un immane massacro di pulizia etnica assoluta e senza nessuna regola.
Su una popolazione di 7.300.000, le cifre ufficiali diffuse dal governo ruandese parlano di 1.174.000 persone uccise in soli 100 giorni. 

sabato 15 dicembre 2018

Palazzo Medici-Riccardi e Banksy

sabato 15 dicembre 2018 - Sensi e sensazioni

Il primo palazzo dei Medici, dove vissero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico e lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo, Paolo Uccello, Benozzo Gozzoli e Botticelli.
La casa del Rinascimento. Dove tutto ebbe inizio.









Madonna con Bambino - Filippo Lippi - 1466-69

Esercizi di Stile - Filippo Lippi - Retro del quadro

Il Palazzo ospita in questi giorni le immagini di Banksy, un artista vivente che rappresenta il più grande caso di popolarità dai tempi di Andy Warhol.

Non si conosce il suo volto, ma le sue opere, inquadrate come Street Art, hanno una potenza etica evocativa e mediatica da decretare il successo mondiale a questo artista geniale e intuitivo.




Love is in the air, sul muro che separa israeliani e palestinesi, nella versione che manipola l’immaginario degli attivisti nelle rivolte universitarie americane, ribaltando l’esito violento del giovane militante, tramite un mazzo di fiori, figura retorica di pace e bellezza.


Rude Copper, poliziotto maleducato, uno dei primi lavori di Banksy


Barcode, l’utilizzo del codice a barre, come gabbia per la tigre pantera.



Golf Sale, piazza Tienanmen, 1989, opposizione non violenta al potere 
e il manifestante segnala ai carri armati 
che c’è una svendita di materiale da golf.



Laugh now, “Ridi adesso, ma un giorno saremo noi a comandare”





Napalm, immagine inquietante che ricorda una foto da premio Pulitzer, 
della fuga di una bimba ustionata dal Napalm in Vietnam, nel paradosso 
e nella contraddizione di due personaggi “icone” americane.




Pulp Fiction, omaggio al film di Quentin Tarantino disinnescando, 
con le banane, il potenziale violento delle pistole.





Sale ends today, un gruppo di donne scelte da scene bibliche 
di dipinti del sedicesimo e diciassettesimo secolo che si dispera 
sotto la Croce del Salvatore, che nel sarcasmo di Banksy 
è rappresentata da un banale cartello con lo scopo di annunciare la fine dei saldi. A sottolineare che ciò che nei secoli ha trasmesso la religione, adesso è stato soppiantato dal denaro.



Girl with Balloon, forse l’immagine più amata dai britannici e la più popolare dell’artista che l’accompagna con una sua dedica che dice: “Quando verrà il momento di andare, allontanati in silenzio, senza fare tante storie”.




giovedì 13 dicembre 2018

Omaggio a un amico

giovedì 15 novembre 2018 - Sensi e Sensazioni


Il 25 dicembre, sarà un Natale triste!

Non sei più con noi e non ci sarai più per sempre. 

Lo scorso anno stavamo preparando il repertorio per la notte di Capodanno. Stasera, Santa Lucia, siamo qui a guardarci negli occhi, vedendo il “buco” che hai lasciato tra noi e in noi.

Da vent’anni ogni giovedì sera ci incontravamo al solito posto, per provare e riprovare, per cercare di migliorare, perchè la musica l’avevi nel sangue, sempre pronto a bacchettarci se uscivamo dalle righe... dello spartito. 

Eri anche il nostro dottore e ci facevi star bene, spronandoci a suonare, anche se l’elenco dei nostri acciacchi che ti presentavamo, aumentava di settimana in settimana. 

Eri uno di noi e sentiremo tutti la mancanza di presenza di quel tastierista speciale, di quel dottore speciale, ma soprattutto dell’amico speciale che sei stato.

Ciao Luigi, lì dove sei, avrai già trovato un gruppo che suoni angelicamente i nostri pezzi e se puoi, portaci nel tuo ricordo, come noi faremo di te.

Delirium Termens, la tua Band!  
Augusto, Daniela, Luciano, Maurizio, Silvio, Ugo e Valter



martedì 11 dicembre 2018

Da Morandin

martedì 11 dicembre 2018 - Sensi e sensazioni

Dal muro in entrata, davanti al bancone che fa da faro per gli avventori, libera interpretazione:

E’ come una fermata d’autobus soppressa, ma nessuno lo sa. Nell’attesa, passeggeri fiduciosi ammazzano il tempo seduti al banco: un gotto, due gotti, un giro io, un giro tu. Casca il mondo non Morandin, l’osteria vera, con i “veci” fermi come monumenti. Protagonisti e attrazioni inimitabili, originali, vintage vero, esente da mode, per puristi e intenditori. Polpette, spiedini e bocconcini riattivano la circolazione come barzellette piccanti”.

Poi ti siedi in un posto qualunque, anche scomodo e resti in attesa di quanto proposto, nel dubbio amletico sino alla fine: le sarde in saor, el bacalà co la polenta, i bigoi col musso, le trippe a la so maniera, il tiramesù fato da lori.

Un tripudio di sensi, solo per appassionati. A casa le fisime!


Trippe a la so maniera

Polenta e Bacalà 

bigoli col musso






lunedì 10 dicembre 2018

Progetto Rwanda 1

lunedì 10 dicembre 2018 - Smile Mission


Nella nostra testa si sta sviluppando il sogno Rwanda, il paese delle mille colline e di un milione di sorrisi.

Memori dell’esperienza in Tanzania e guidati dal solito “mal d’Africa”, stiamo progettando sotto l’egida di Smile Mission, un periodo in quel di Rugege, centro sanitario di Gatare nella parte sud-ovest del paese, in prossimità della foresta pluviale di Nyungwe e a circa 2 ore di auto dal lago Kivu.

Siamo all’equatore e quindi la giornata è di 12 ore di luce e 12 ore di buio, tutti i giorni dell’anno, con il sole che sorge verso le 6/6,30 e tramonta verso le 18,30, con l’immediata discesa delle tenebre, pur nell’alternarsi delle stagioni.
  
La località di Gatare condivide la povertà con il resto della nazione e soffre inoltre di una situazione di lontananza e isolamento essendo separata dalla strada statale per il Congo da circa 40 km (due ore) di strada sterrata. 

La popolazione è distribuita in numerosi piccoli villaggi e case sparse. Nel centro sanitario Rugege, di proprietà statale, ma gestito dalle suore del Divino Zelo, è presente un ambulatorio odontoiatrico realizzato dalla associazione genovese Komera Rwanda.

Il bisogno di cure odontoiatriche è notevole, vi è una grande mancanza di cultura dell’ igiene orale e della prevenzione, peggiorata dalle scarsissime possibilità economiche della popolazione. 

Attori di questo programma: Paolo medico odontoiatra, Sonia igienista dentale e Valter in un non ben definito ruolo, ma già ingaggiato per un “reportage di sensibilità”.

L’organizzazione di tale “impresa” comporta molte difficoltà che stiamo via via dipanando: non infilarsi nella stagione delle piogge, pratiche burocratiche a superare, vaccinazioni di febbre gialla, malaria e tifo, trovare la linea aerea più consona (13 ore e 15 minuti di volo), confermare l’incontro a Kigali (la capitale) con chi ci porterà a Gatare (sede operativa).

Queste righe di prima informazione, vedranno via via la messa a fuoco della nostra avventura. Arrivederci quindi a presto!