giovedì 31 marzo 2022

Incontro con Massimo Carlotto

giovedì 31 marzo 2022 – Sensi e Sensazioni 

Organizzato dalla Biblioteca Comunale di Caldiero, presso l’auditorium della scuola Carlo Ederle, davanti a una quarantina di suoi “fans”, l’incontro con uno degli autori più amati, incisivi e schierati del noir italiano, per la presentazione del libro “Il francese”. Un nuovo, iconico personaggio, che debutta nel Giallo Mondadori e che dimostra, per l’ennesima volta il talento unico di Carlotto nel raccontare la nostra società e gli scheletri che cerca di nascondere nell’armadio. Da sottolineare anche la presenza del sassofonista Maurizio Camardi con alcuni suoi brillanti pezzi che hanno fatto da colonna sonora alla serata. 

Massimo Carlotto (Padova 1956) - Scoperto dalla scrittrice e critica Grazia Cherchi, ha esordito nel 1995 e poi una lunga serie di romanzi che lo ha portato alla ribalta e all’affermazione come uno dei più interessanti scrittori di “noir” in Italia. È anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con quotidiani, riviste e musicisti. 

Il Libro - Lo chiamano il Francese. Gestisce una “maison” di dodici donne. Ognuna ha un nome d’oltralpe, ognuna recita un personaggio diverso: dalla pin-up d’altri tempi alla manager in carriera, il Francese è in grado di soddisfare le fantasie di commercianti, imprenditori, professionisti. È un giro medio-alto, il suo, le mademoiselle non lavorano in strada, e non tutti se lo possono permettere. Tutto precipita quando una di loro scompare nel nulla: è lui l’ultimo ad averla vista viva, e quindi il primo sulla lista degli indagati. Il commissario Franca Ardizzone non gli dà tregua, lo vuole sbattere in galera a tutti i costi. E la sua maison fa gola alle bande che gestiscono la prostituzione in zona. Per salvarsi, il Francese è costretto a cercare la verità, un gioco pericoloso dove nessuno rispetta le regole.

sabato 26 marzo 2022

Lago di Fimon e dintorni

sabato 26 marzo 2022 – Il mio Cammino 

Il lago di Fimon è un piccolo specchio d’acqua nel Comune di Arcugnano, appena sotto Vicenza. 

Nonostante le dimensioni ridotte, si tratta di un posto incantevole che molto può raccontare in termini di flora, fauna e storia, essendo la sua origine antichissima: deriva infatti da una glaciazione e risale al Neozoico. 

Espone una splendida vegetazione come salici, pioppi, ninfee e castagne d’acqua: frutto che oggi si trova solo qui, dal sapore simile a quello delle castagne di terra. Tante pure le specie ittiche tra cui la carpa, la tinca, il luccio e l’anguilla. 

Lasciamo l’auto in riva al lago e iniziamo il nostro percorso che lo costeggia. Ci si inoltra per la campagna vicentina, per poi innalzarci sui colli Berici alla scoperta dei paesini sparsi che li compongono. 

Siamo nella frazione di Pianezze e incontriamo l’oratorio della Madonna delle Grazie, più comunemente noto come chiesetta dei Gobbati (1664-1688), che prende il nome dalla famiglia omonima, una delle più ricche della zona. 

La chiesa di San Giovanni Battista è la parrocchiale di Pianezze, con il suo campanile del 1876, con struttura a forma di torre di 25 metri di altezza e una cuspide rossa. 

Il “Capiteo dedrio del campanile” (1818/1820) ci incuriosisce, permettendoci una piccola sosta a contemplare i suoi affreschi. Scendiamo dal colle, non senza fermarci a rimirare il possente Ulivo Renzo (X secolo). 

Lasciamo la via per Villabalzana, prendendo per via Chiesa Vecchia, inoltrandoci poi nel fitto del bosco a cercare il sentiero dettato da Wikiloc, ma dopo alcuni tentativi, ci ritroviamo sull’asfalto della via maestra che da Pianezze porta a Castegnero. Prendiamo il sentiero che porta a Ca’ Gaspari, una vecchia casa rurale, fermandoci a un osservatorio (molto probabilmente per il controllo della fauna locale), che domina la valle. 

Dopo alcuni minuti di contemplazione, eccoci di buona lena in cammino verso il Caseificio Sermondi con un allevamento di capre e produzione di formaggi. Il proprietario, persona gentilissima, ci avverte che dopo Pasqua, entrerà in produzione con il gelato e ci aspetta per gustarlo! 

Con una piccola deviazione a sinistra incontriamo Villa Sermondi, con l’oratorio del 1738 dedicato alla SS. Trinità. 

Ritorniamo sul nostro cammino e fiancheggiamo "La Sorgente" (338,50 metri), nel cuore dei Monti Berici, antico complesso rurale che conserva ancora la sua struttura originaria. 

Scendiamo verso valle su strada asfaltata, sino al bivio tra via Soghe e via Bastie, poi prendiamo verso valle, sino a incontrare l’insegna che ci indica per il Lago. L’ultimo tratto si snoda nel bosco sino a fiancheggiare lo specchio d’acqua. 

Ci fermiamo per una birra e un panino alla locanda Trentin e poi, stanchi, ma contenti, ci dirigiamo al parcheggio per il ritorno.

21,11 chilometri per 3 ore e 52 minuti di cammino e una media di 5,4 km/ora.