sabato 30 gennaio 2016

L’abbiamo fatta grossa di Carlo Verdone

sabato 30 gennaio 2016 - Andiamo al Cinema


Prevenuto, non lo volevo vedere! 

Verdone, pur riconoscendogli la bravura, non mi ha mai entusiasmato, se non nei primi suoi personaggi e qui sta riciclando se stesso. Albanese poi, pur stravagante e strampalato, sembra aver esaurito la sua carica di comicità surreale.

Comunque, per amore di amicizia, eccomi in sala a tentare di divertirmi.

Commedia degli equivoci all’italiana. Una trama che non attrae e che si dipana su qualcosa di fragile e di già visto nei film di Verdone. 

Si cerca di far ridere con gag scontate e poco riuscite dove la forzatura è troppo evidente e non regge alla distanza. 

Malgrado la massiccia pubblicità con cui si è presentato, il film non è all’altezza. 

Da salvare, il personaggio femminile interpretato dalla brava Anna Kasyan. 

mercoledì 27 gennaio 2016

Venezia e il Ghetto - Per Non Dimenticare

mercoledì 27 gennaio 2016 - Sensi e sensazioni

Il mio piccolo contributo a questo triste “Giorno della Memoria”. 

Sono solo alcune foto che vorrei accompagnare con il pensiero di Paolo Rumiz:

...Pochi gli abitanti rimasti, ma bastano e avanzano i muri a raccontare la storia, e quei muri dicono un'assenza che è più forte di una presenza viva. In mezzo al campo, il vecchio pozzo e una fontana gelata. In alto, case altissime, fino a sette piani, le più alte di Venezia, segno di un affollamento (sette metri quadrati a persona) oggi inimmaginabile...



















sabato 23 gennaio 2016

In giro per Venezia - Ho incontrato un Poeta di Strada

sabato 23 gennaio 2016 - Sensi e sensazioni

Solo nella magica atmosfera di Venezia puoi incontrare una persona che ti chiede se può leggerti una sua poesia!
E quando tu acconsenti, è fatta e diventi subito suo amico.

Si presenta bene senza metterti in imbarazzo e non puoi esimerti di accettare la sua offerta. 
Lo ascolti nei gesti poetici di quei versi che dedica alla moglie, e la curiosità ti spinge poi a fargli tante domande che chissà quant’altri gli avranno fatto.
Risponde a tutte e pian piano ti accorgi che la sua vita è vissuta.

Prima faceva il pubblicitario, ma non era felice e si è ammalato, ora è guarito perchè l’armonia con se stessi cura e consola. 

Tra i suoi libricini ne ho scelto uno dal titolo: “La farina delle nuvole”, così a caso o forse perchè mi piaceva quel fiore che sta in copertina. 
Si autoproduce come “Carmina Dant Panem Editore”.

E’ un piccolo quaderno blu, ma ti basta aprirlo perchè i tuoi pensieri spariscano avvolti in quei versi buttati sapientemente sulla carta gialla, da una persona che forse ha capito la forza della libertà.

C’è una selva di gabbiani nel mare
fitta come una rete attorcigliata
dove le ali si sfiorano
ma ognuno trova
la sua strada nell’aria
------------------------
C’è chi ancora 
stende
tra una casa e l’altra
le nuvole
ad asciugare
come fosse il bucato
-----------------------
Il cielo è
un aquilone immenso
di cui si è perso
il filo

La dedica che ci ha lasciato dice: “Venezia, adesso. Per trovare nelle sfumature dei colori il ricordo dei nomi della poesia. Lorenzo"

E ti accorgi di aver ricevuto più di quanto hai dato!

Se vuoi saperne di più e conoscerlo, ti aiuta Internet. Il suo nome è Lorenzo Mullon Luxa e offre i suoi versi in Laguna.

In giro per Venezia - Chiesa di San Marcuola

sabato 23 gennaio 2016 - Sensi e sensazioni

La chiesa dei santi Ermagora e Fortunato è situata nel sestiere di Cannaregio, affacciata sul Canal Grande.

La tradizione vuole che essa sia stata costruita addirittura fra il IX secolo e il X secolo e che fino all'XI secolo fosse gestita da suore, che poi si trasferirono su una casa vicino al Campo San Trovaso, creando lì il convento delle Eremitane.

Nel 1663 si notavano solo piccole modifiche della struttura; fu in quegli anni che Antonio Gaspari presentò i suoi progetti per la ristrutturazione che però rimasero sulla carta fino al 1730, anno in cui vennero affidati a Giorgio Massari che riuscì a finire la parte interna già nel 1736, ma non finì la facciata della chiesa, che è rimasta tuttora incompiuta.

La prima struttura rientrava nei canoni dello stile romanico, ma la chiesa si presenta ora con una navata unica a pianta quadra, coperta da una volta “a botte”. 

La porta d'ingresso è posta, in modo singolare, sul lato sinistro della chiesa; questo perché, secondo alcuni disegni conservati al Museo Correr, il Massari voleva ricreare lo stesso effetto della chiesa dei Gesuati.





All’interno viene conservata una particolare Ultima Cena del Tintoretto.


Il soggetto è svolto frontalmente con la disposizione simmetrica degli apostoli ai lati di Cristo. Questi sono raffigurati in pose dinamiche che conferiscono grande mobilità alla composizione, caratterizzando nel contempo ogni figura con un proprio stato d'animo. A questo esito contribuisce la luce proveniente da sinistra che si insinua tra le figure degli apostoli, connotando altresì la scena di maggiore spiritualità. Ai lati della composizione le due figure femminili impersonano la Fede a sinistra e la Carità a destra.

venerdì 22 gennaio 2016

In giro per Venezia - Campo Santi Giovanni e Paolo

venerdì 22 gennaio 2016 - Sensi e sensazioni

Campo Santi Giovanni e Paolo è uno dei campi più ampi di Venezia, situato nel sestiere di Castello, al confine con quello di Cannaregio.

Al centro del campo, su un basamento di marmi policromi, vi è il monumento equestre dedicato a Bartolomeo Colleoni opera del Verrocchio.

La basilica dei Santi Giovanni e Paolo (chiamata anche San Zanipolo in dialetto veneziano) è uno degli edifici medievali religiosi più imponenti di Venezia. Viene considerata il pantheon di Venezia per il gran numero di dogi veneziani e altri importanti personaggi  sepolti a partire dal Duecento.

Chiude l'angolo con la Scuola Grande di San Marco che si sviluppa anche lungo la fondamenta del rio Mendicanti adiacente. 






In giro per Venezia - Il Mercato del Pesce

venerdì 22 gennaio 2016 - Sensi e sensazioni

Rialto e il suo ponte sono immediatamente nelle vicinanze. 
Scendendo il ponte dalla sponda opposta a quella di San Marco si incontra San Giacometo, ritenuta la più antica chiesa di Venezia (XI-XII sec.), sfuggita al  disastroso incendio del 1514. Bellissima la sua facciata col grande orologio e il piccolo porticato gotico, in pietra e in legno, unico esempio originale rimasto a Venezia.



Ho scelto la notte per ricordare e immortalare il Mercato. Uno dei luoghi più folcloristici di Venezia, che mantiene la sua genuinità e si difende per non diventare un luogo turistico.


Queste immagini mi fanno assaporare quel senso di doveroso rispetto e di ammirazione per il lavoro finale di una catena di fatica e levatacce di gente che crede ancora si possa lavorare con dignità. 

Sul muro, l’iscrizione, promulgata dalla Serenissima, con le misure regolamentari dei pesci in vendita.











Venezia - Canali e Rii

venerdì 22 gennaio 2016 - Sensi e sensazioni

Canali veri e propri e interamente navigabili in questa città sono solo il Canal Grande, il Canale di Cannaregio, il Canale della Giudecca e poi alcuni corsi d’acqua esterni, il cui tracciato è limitato dalle brìcole, o quelli che nel tempo sono stati inglobati nel corso di interventi di interramento. 
I Rii che non sempre sono navigabili, sono decine e decine, sia naturali che artificiali; quelli piccoli sono chiamati Rielli. I Rii naturali hanno andamento con qualche curva, i secondi sono dritti e rettilinei.