domenica 28 gennaio 2018

Ella & John di Paolo Virzì

domenica 28 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


Un vecchio camper e due anziani coniugi: John (Donald Sutherland), di sana costituzione, ma con una galoppante demenza senile e Ella (Helen Mirren), di lucidissima mente, ma alle prese con un tumore in fase terminale, per le strade della Route 1, alla scoperta della casa di Hemingway a Key West.

La storia di una grande e lunga convivenza di coppia in un tema coraggioso: la vecchiaia, che il regista (Paolo Virzì) propone allo spettatore con lampi di tenerezza e sussulti di amore, dove si ha la sensazione che coloro che ti hanno insegnato a muovere i primi passi nella vita, debbano ora dipendere da te per compiere invece i loro ultimi.

Due mostri di bravura come interpreti, the Leisure Seeker è cinema che si fa vita, triste, ma piacevole e senza dubbio da vedere.

sabato 27 gennaio 2018

L’ora più buia di Joe Wright

sabato 27 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


E’ un film che ti seduce con la parola e i dialoghi. 

Magistralmente interpretato da Gary Oldman nelle vesti di Winston Churchill, Primo Ministro deciso a resistere all'avanzata nazista, che guida, a suon di parole, il Regno Unito fuori dall'ora più buia e verso la vittoria.

Il regista Joe Wright spende tutte le sue potenziali arti per tenere l’obiettivo sul personaggio e ci presenta uno stuolo di comprimari carismatici, al servizio della statura istintiva ed energica dell’uomo Churchill.

Chi ha visto Dunkirk di Nolan, viene subito catapultato nella situazione in cui si trovava l’Inghilterra nel ‘40 e può capire anche la figura di Lord Halifax (Stephen Dillane) che si batteva per patteggiare con Hitler in opposizione parlamentare con Churchill. 

La svolta ai dubbi del Primo Ministro e momento commovente del film, è la corsa in metropolitana, mai fatta precedentemente e nel dialogo con i suoi compatrioti che lo spingono unanimemente e appassionatamente, al grido di “never”, alla resistenza e a continuare quella guerra per riprendersi il Paese e quindi l'Europa. 

venerdì 19 gennaio 2018

Il vegetale di Gennaro Nunziante

venerdì 19 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


Il regista che ci aveva abituato alle performance di pubblico di Checco Zalone, ci presenta ora un Fabio Rovazzi che anche se bravo come cantante, “Andiamo a comandare” e “Volare” e con tanta buona volontà, mostra alquanta fragilità come attore.

La trama affronta i problemi della gioventù odierna, alle prese con la disperante e disperata situazione lavorativa dei ventenni che debuttano in un'Italia che non sa dare risposte certe a domande sempre più assillanti.

Il film poi si porta dietro tutti gli stereotipi della commedia italiana: il villaggio felice, la maestrina, gli immigrati, gli animali da cortile, senza affrontare sino in fondo i problemi, ma salvando la cassetta.

Ne esce una pellicola simpatica, leggera, una commedia garbata, da fine settimana con gli amici.

Brava Rosy Franzese (Nives, la sorellastra di Fabio).

martedì 16 gennaio 2018

La battaglia dei sessi di Jonathan Dayton

martedì 16 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


Una storia biografica ambientata nel 1973, che racconta di una tennista americana, impegnata a far valere l’uguaglianza di trattamento dei sessi, anche nello sport.

Un film senza grandi colpi di coda, ma un grande messaggio che racconta non solo l’aspetto femminista o maschilista, ma qualcosa di più profondo: ci sarà sempre una lotta da combattere, ma un po’ alla volta è possibile cambiare le cose.

Due grandi attori, che danno vita a due storie: Billie Jean King (Emma Stone) una campionessa, femminista corretta e intelligente, che vince la sua battaglia sul campo, ma che non può, visti i tempi, amare liberamente e mostrarsi per ciò che è realmente. Bobby Riggs (Steve Carell), ex campione a riposo, machista e accanito scommettitore, che vuole dimostrare sul campo la supposta superiorità maschile. 

Film minore, lento, da cineforum, con un tema che poteva essere sviluppato in modo migliore, mentre si mantiene pedissequamente sul campo da tennis e sugli altri ambienti chiusi dell’azione.



lunedì 15 gennaio 2018

Blue Monday, il giorno più triste dell’anno

lunedì 15 gennaio 2018 - Dedicato a... 


Anche per il 2018 ricorre la giornata più nera dell’anno e come l’anno scorso siamo qui a celebrarla o a “ignorarla” (non so come si dica il contrario!).

Resta il fatto, caro amico, che serve anche oggi una riflessione a quanto ci viene imposto dai media: è vero che oggi siamo più tristi e malinconici? 

Quando il grigio ci sovrasta e la nebbia ci avvolge, togliamoci questo fastidioso disagio.

Se la tristezza è una sensazione, viviamola come tale e rivalutiamola. 

Il nostro arcobaleno di emozioni, può accogliere anche quelle negative, ma solo per esaltare il valore di tutte le altre.

Facciamoci trovare preparati e in perfetta forma!

domenica 14 gennaio 2018

Benedetta follia di Carlo Verdone

domenica 14 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


Contrariamente alla quasi totalità del pubblico e della critica che l’ha trovato geniale, con un rientro alla grande di Verdone come regista, questa commedia all’italiana non mi è piaciuta! O meglio, mi ha fatto ridere con alcune battute azzeccate, ma in generale mi ha lasciato perplesso.

Interessante la storia della solitudine di un uomo, lasciato dalla moglie, con sottofondo le note di "La stagione dell'amore" di Franco Battiato e la nostalgia per quel tempo che "non tornerà, non ritornerà più", quello degli anni Ottanta in cui Verdone e molti altri sono stati giovani, convinti di avere il mondo in mano.

Molto interessante il rapporto e i dialoghi con la commessa (Ilenia Pastorelli) in uno scontro di età, luoghi e passioni, che permettono al protagonista di scoprire un nuovo mondo, quello che nella propria gioventù, ha sempre invidiato e desiderato.

Il finale invece è costretto a concedere alla cassetta e a non convincere, anche se le risate del pubblico in sala passano sopra persino alle scene più volgarotte (cellulare al ristorante) e alla tristezza del personaggio Verdone. 

venerdì 12 gennaio 2018

Delirium Termens e Company Profile

Giovedì 11 gennaio 2018 - Sensi e Sensazioni

Cominciamo dal nome: un omaggio a Caldiero delle Antiche terme di Giunone, paese che ci ha visti debuttare e ai Delirium, quelli degli anni ’70, di Ivano Fossati e di Jesahel.

Siamo un gruppo di amici con la sola pretesa di aver vissuto, con lo strumento in mano, quel bellissimo periodo che furono gli anni sessanta e che ricorda ancor oggi la parte più spensierata e felice che fu il mondo Beat, le sue canzoni e i suoi interpreti.

Noi c’eravamo, tutti e tutti con la passione per la musica, ma del resto chi non suonava qualche strumento all’epoca?

Il periodo che va dal 1960 al 1970, ha rappresentato un punto di svolta, sia sociale sia culturale, in unItalia uscita a pezzi dalla Seconda Guerra Mondiale e la musica beat si presentava come elemento nuovo e meraviglioso capace di svecchiare una società immobile come tradizioni sociali, contrariata da tutto ciò che rappresentava novità e cambiamento.

Quella musica arrivava diritta ai giovani, facendo breccia nei loro cuori, non importa se reinterpretazioni o rifacimenti di brani musicali rubati oltre oceano o giunti dallInghilterra. La melodia tradizionale italiana si apriva a una modernità se non altro di arrangiamenti, più snelli e frizzanti, dove si iniziavano a sentire chitarre e batterie.

Dal 2000 ci siamo ritrovati e continuiamo a portare avanti, con qualche acciacco in più, lo stesso entusiasmo e la stessa forza di vivere che ci contraddistingueva in quei tempi.


Siamo i “Delirium Termens”, per il momento: Augusto, Daniela, Luciano, Luigi, Maurizio, Silvio, Ugo e Valter.






Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh

venerdì 12 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


E’ la storia del dolore di una madre che vuole giustizia per la figlia stuprata e uccisa e che cerca, con tre cartelloni pubblicitari, di scuotere l’opinione pubblica, ma soprattutto la polizia locale e il suo sceriffo, che sembra aver dimenticato il caso, a continuare le ricerche del colpevole. 

La location è di un’America intollerante e di mentalità omofoba; una sceneggiatura con un’escalation di violenza alla Tarantino e l’humor nero dei fratelli Coen.

E’ un ottimo film, vincitore già di 4 Golden Globe e del premio miglior sceneggiatura al Festival di Venezia, ma è anche una pellicola triste, irriverente, violenta, volgare soprattutto nel linguaggio anche tra le pareti familiari dell’interprete, ma che cerca alla fine di riscattarsi, mettendo in luce la voglia di redimersi dettata dalla coscienza, che ha il sopravvento sulla volontà di giustizia sommaria. 

Un bel trio di interpreti e personaggi principali: Frances McDormand nei panni di un’eroina stramba e arrabbiata con tutti; lo sceriffo Harrelson, malato terminale che pone fine alla sua vita col suicidio e Sam Rockwell in quella di un poliziotto razzista e mammone, ma che alla fine si riscatta e diventa complice e amico della protagonista.

giovedì 11 gennaio 2018

Tutti i soldi del mondo di Ridley Scott

giovedì 11 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


La vicenda è quella del rapimento di Paul Getty Junior, del 1973, nipote dell'uomo più ricco non solo del mondo, ma della Storia. Il regista si prende certe libertà di narrazione per trasformare una storia vera in un racconto morale di soldi che sopraffanno perfino i sentimenti familiari che legano un nonno al nipote preferito.

Storia del rapimento, da parte della 'Ndrangheta calabrese, narrata un po’ frettolosamente e forse troppo romanzata; intensa la figura della madre (Michelle Williams) che assurge a vera eroina, tenendo testa al suocero miliardario, tanto da farsi rispettare, e ai rapitori con una freddezza invidiabile.

E’ un film lento, ma che riesce a coinvolgere il pubblico per la vicenda, grazie anche alla grande prova di Christopher Plummer che ci presenta un Getty, sinonimo di avarizia, anche alle soglie della morte e legato al suo patrimonio molto più che alla sua famiglia.

martedì 9 gennaio 2018

AMO e Botero

martedì 9 gennio 2018 - Sensi e Sensazioni

La mostra all’Arena Museo Opera, Palazzo Forti di Verona, anche se pubblicizzata in dieci sezioni tematiche con 50 opere esposte, è relativamente piccola e quando esci, la prima reazione che ti assale è: “che ti aspettavi di più!”.

Fernando Botero
E’ comunque sempre un’interessante esposizione del complesso universo di Botero, un artista che ha assimilato la grande pittura italiana, quella solida, precisa, ben architettata, alla ricerca di una forma perfetta, quella “classica”, con le “rotondità” delle sue figure e l’ha completata col gusto del grottesco, l’ironia, la “verve” popolaresca, le deformazioni, parte della sua infanzia e della cultura colombiana.

E’ un artista che ti affascina con la semplicità e il senso di quiete delle sue tele, dei colori, degli sguardi sempre persi nel vuoto, delle forme rasenti il grottesco, dell’organizzazione dello spazio.





Trapezista, 2007
Cristo Crocifisso, 2000
Venere e Cupido
Il Seminario, 2004

lunedì 8 gennaio 2018

Il ragazzo invisibile - seconda generazione di Gabriele Salvatores

lunedì 8 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


E’ una favola, un po’ dark, che dovrebbe piacere ai giovani ragazzi coetanei del protagonista, ma anche a me. E in effetti Salvatores, mi è piaciuto in questo suo trasformismo da regista di Mediterraneo (1991) a questa sua seconda prova del genere supereroico.

In questo film, il protagonista cresciuto di qualche anno, ma con ancora le stesse difficoltà con i suoi coetanei, ritrova sia la madre biologica che la sorella naturale e la storia procede tra sentimenti buoni, quelli del protagonista e sentimenti cattivi quelli degli “speciali” capeggiati dalla madre che vorrebbe il sopravvento di questi ultimi sull’umanità, in un progetto terroristico.

Ottima la figura della sorella Natasha, con la sua furia e gli sguardi di fuoco, ottimamente interpretata da Galatea Bellugi, mentre Michele (Ludovico Girardello) ha ancora qualcosa da imparare nella recitazione. Bello il loro rapporto di fratellanza!

Effetti speciali interessanti più normali di quelli d’oltreoceano, ma per questo più umani.

Il finale è buonista e lascia aperta la porta per un sequel.

mercoledì 3 gennaio 2018

Napoli velata di Ferzan Ozpetek

mercoledì 3 gennaio 2018 - Andiamo al Cinema


Un regista che da solo è un richiamo al cinema. Un film di primi piani e sguardi intensi, di immagini, sensazioni, stati d'animo, una storia che presenta una conclusione difficile da spiegare razionalmente. e lascia spazio alla fantasia dello spettatore.

Comunque un buon Ozpetek, forse non proprio il migliore, ma che ci presenta Napoli città, come vera protagonista: si gira per la metropolitana, i laboratori, le gallerie, le botteghe, i vicoli dei Quartieri Spagnoli e poi tra i personaggi, il linguaggio, i misteri, le tradizioni, il folclore.
  
Ed è l’occhio il leit-motiv del film: quello delle scale, della bambina che assiste all’omicidio/suicidio, quelli estirpati al partner di una notte; al regalo simbolo di un passato doloroso, quelli appannati di chi vede ciò che non c’è, quelli spenti di chi cammina per la strada senza vedere.

Un cast di comprimari veramente interessante e una serie infinita di volti straordinari, normali e grotteschi. Un’ottima Giovanna Mezzogiorno in scene anche difficili e calde.