martedì 31 agosto 2021

Caprarola

martedì 31 agosto 2021 – Andar per Città

Arriviamo in questo borgo dalla parte alta e, lasciato il camper, ci incamminiamo verso il fondo valle, dove incontriamo Palazzo Farnese, il simbolo del potere della potente famiglia romana e uno dei capolavori dell’architettura laziale. 

Intorno al 1530, Alessandro Farnese (futuro Papa Paolo III), dà incarico ad Antonio da Sangallo di costruire questa fortezza, poi continuata dal nipote Alessandro Farnese che passa l’incarico al Vignola. 

Dalla doppia scala si accede a un balcone su cui si può ammirare un magnifico panorama su tutto il borgo di Caprarola e il territorio circostante.

Il secolare borgo di Caprarola fu ridisegnato intorno ad una lunga strada in salita (la via Dritta): furono abbattute case, chiese e castelli.

La stretta strada del borgo, impossibile da percorrere a piedi per le auto in sosta e quelle in transito, fu realizzata in parte come ponte, in parte costruita su terrapieni riempiti e per far contenti i nobili, Alessandro Farnese autorizzò la costruzione di nuovi palazzi che ancora oggi si possono vedere

Nel contemplare il panorama, l’occhio si sofferma sulla bellissima Chiesa e Convento di Santa Teresa, dove sorgeva un oratorio di origine medievale dedicato a Santa Maria e San Silvestro, costruito per una comunità di Carmelitani Scalzi da Girolamo Rainaldi su iniziativa del cardinale Odoardo Farnese tra la fine del 1620 ed il 1623.




Viterbo e Santa Rosa

martedì 31 agosto 2021 – Sensi e sensazioni

Rosa nasce a Viterbo nell’anno 1233, il contesto storico entro cui opera vede l’Imperatore Federico II impegnato a ottenere il controllo di Viterbo a discapito dello Stato della Chiesa.

In quel periodo le strade della città si prestano da scenario a cruenti combattimenti tra fazioni rivali (guelfi e ghibellini), con assedi, eserciti e trattati di pace non rispettati.

Rosa professa apertamente la pace girando per le vie della città, con il Crocifisso e con altri segni di pietà. Questo suo modo di predicare, in un tempo in cui imperversano aspre lotte fra opposte fazioni politiche, divide gli animi dei cittadini,così l’Imperatore decide di bandirla con tutta la sua famiglia.

Rosa durante l'esilio vive prima a Soriano nel Cimino e poi a Vitorchiano e rientra a Viterbo solo dopo la morte di Federico II (1250). Muore nel 1251 all’età di 18 anni.

Dopo più di 750 anni, nel Santuario a lei dedicato, è possibile rendere omaggio al suo corpo custodito con amorevole cura dalle suore del Monastero. I viterbesi, ogni anno fin dal 1258, il 2 settembre, portano in processione, il corteo storico di Viterbo, che si conclude il giorno successivo con il trasporto della “Macchina di Santa Rosa”, una torre alta circa 30 metri e pesante 50 quintali, portata a spalla da cento uomini in un percorso di un chilometro e duecento metri, lungo alcune vie del centro storico.


 

 

Viterbo e San Pellegrino

martedì 31 agosto 2021 – Sensi e sensazioni 

Si può accedere al quartiere di San Pellegrino da Piazza San Carluccio, a pianta rettangolare, originariamente chiamata Piazza San Salvatore, dal nome di una piccola chiesa della quale non vi è più traccia. San Carluccio è anche il nome dell'attigua fontana, ascrivibile al XIII secolo, a vasca quadrangolare. 

Via San Pellegrino è il principale asse viario del quartiere medioevale. “Lungo questa via è un succedersi continuo di volte oscure e depresse, di torri che levano al cielo le cime possenti o i monconi diroccati, di avanzi di poggioli decorati a dentelli e a punta di diamante, e di casette corrose dai secoli a cui si sale con arditi rampanti e sulle cui pareti si apre ancora qualche finestra sotto un arco romanico o nella sagoma di una ogiva” (A. Scriattoli). 

I “profferli” sono particolari e caratteristiche scale esterne che conducono al pianerottolo di accesso delle "case a ponte", tipo di abitazioni che uniscono due fabbricati, separati dalla strada, all'altezza del primo o del secondo piano, creando suggestivi passaggi coperti. 

La piazza San Pellegrino rappresenta un ambiente caratteristico dell'omonimo quartiere, poiché si apre come un naturale punto di confluenza della via e di altri vicoli attigui. 

Sulla piazza si affaccia il Palazzo degli Alessandri, costruito nella prima metà del XIII secolo, la torre Scacciaricci, e la Chiesa già menzionata in un documento databile alla prima metà dell'undicesimo secolo.



Viterbo e Santa Maria Nuova

martedì 31 agosto 2021 – Sensi e Sensazioni

È una chiesa romanica del 1080 situata nel centro storico.

Secondo il fantasioso cronista delXV secolo Annio da Viterbo, detto Nanni, sarebbe stata fondata addirittura nel 380 dai discendenti di Ercole, a sua volta mitico fondatore di Viterbo.
 

L'attuale chiesa, sorse sul luogo di un preesistente edificio sacro. La chiesa “nuova” era affiancata da un ricovero per pellegrini di cui sopravvivono in parte due arcate a destra della facciata.
Santa Maria Nuova assunse importanza nei secoli perchè era luogo prediletto dal Comune per le assemblee di maggior rilievo, nonché per la conservazione del tesoro e come archivio. Era inoltre sede dell'Arte dei Bifolchi e di sepoltura di nobili casate, tra cui i Monaldeschi. 

Soltanto i restauri effettuati dal 1907 al 1914 riportarono la chiesa alla sua primitiva bellezza.

Sull'altare dell'abside sinistra, da ammirare il trittico di scuola romana del XII secolo, dipinto su cuoio, recante al centro l'immagine del Cristo benedicente tra la Vergine e san Giovanni; sul retro è invece san Michele Arcangelo tra i santi Pietro e Paolo. L'opera fu ritrovata nel 1283 in una cassa di pietra da alcuni contadini durante l'aratura di un campo presso le terme e fu portata solennemente in Santa Maria Nuova, la chiesa dell'Ars Bubulcorum, la corporazione dei Bifolchi, ricordando annualmente l'evento con una suggestiva processione, tradizione tuttora rispettata.




 

Viterbo e Cattedrale

martedì 31 agosto 2021 – Sensi e sensazioni

Si trova accanto al Palazzo dei Papi, di cui è stata per molto tempo il giusto completamento, da quando furono incoronati gli otto papi eletti a Viterbo e fu scomunicato Corradino di Svevia. 


Sorge nel luogo dove già nel 600 c’era una chiesa dedicata a San Lorenzo, a sua volta costruita su un tempio pagano dedicato a Ercole. Nel 1200 viene costruita l’attuale chiesa che ha una struttura romanica anche se la facciata rinascimentale del 1570 ne nasconde la vera natura. In realtà, rispetto ai quartieri di Viterbo cresciuti nei secoli, la Cattedrale era un po’ lontana e difficile da raggiungere, quindi vennero concessi particolari privilegi religiosi ai viterbesi che la frequentavano! 


L’interno è suddiviso in tre navate con a destra il fonte battesimale del XV secolo, le cappelle di Santa Caterina e dei Santi Valentino e Ilario.
Bello il pavimento in stile cosmatesco e il monumento a Papa Giovanni XXI, unico papa portoghese morto nel vicino Palazzo dopo il crollo di una parte del soffitto. La cattedrale di Viterbo ha una particolarità: dietro l’abside centrale c’è ancora l’abside barocco con la volta affrescata e il meraviglioso Coro Barocco. Queste due aree sono state separate dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale, ma sono visitabili. 


Il campanile gotico bicolore fu modificato nel 1369 e svetta sulla piazza con la sua mole possente.