sabato 16 giugno 2012

The marocchino e Menta

Ciò che lega i rapporti umani, tra una popolazione indigena e lo “straniero” è un piccolo gesto che racchiude però mille significati: l’offerta del the.
E’ una bevanda internazionale, ma ogni luogo ha il suo rito nel prepararlo e poi servirlo e, anche se accomuna tanti significati, si contraddistingue da continente a continente, da paese a paese, da famiglia a famiglia.
In Marocco il the è alla menta, anzi, al rametto di menta, che trovi ovunque.
Dolce al limite del diabete. Bollente quanto basta a intorpidire. Versato, a rischio, nel bicchiere da un’altezza minima di 40 centimetri e poi dal bicchiere ancora dentro la teiera, ripetendo l’operazione tante volte quanti sono i commensali. Questo per dar modo di mescolarsi e raffreddarsi un po’.
Suggella qualsiasi rapporto in corso e apre alla conversazione, alla fiducia, sino all’amicizia. 



 
La menta marocchina è diversa dalla menta piperita, dalla mentuccia e dalla menta romana, può essere utilizzata anche su pizze e carciofi e guarnizione di cocktails, ma la sua piacevole ed evocante fine sta nel the marocchino.



mercoledì 13 giugno 2012

Grotte del Caglieron e “Piera Dolza”


mercoledì 13 giugno 2012 - Sensi e Sensazioni

Sono un complesso di cavità, naturali o artificiali, chiamate impropriamente grotte, nel comune di Fregona. L’omonimo torrente, data la pendenza del letto, 
forma numerose cascate alte parecchi metri, con alla base grandi marmitte.
E’ un insieme suggestivo, lungo l’orrido che vede scorrere il vorticoso e rumoroso torrente; una piacevole passeggiata lungo un sentiero sospeso, che passa all’interno della grotta naturale, per poi uscire alla luce e giungere ad un antico e pittoresco mulino del sedicesimo secolo, trasformato in caratteristica osteria.
 




 La Piera Dolza è un’arenaria che ha subìto un’attività estrattiva sin dal 1500. Essendo gli strati inclinati oltre i 45 gradi, venivano estratti in blocchi con l’avvertenza però di lasciare delle colonne inclinate a sostegno della volta. Per la sua particolare lavorabilità, la pietra ha fornito nei secoli, il materiale che ancora è visibile sulle vecchie case e i palazzi di Vittorio Veneto e dintorni.

martedì 12 giugno 2012

Kasbah Itran

9-19 maggio 2012

Su un promontorio, nelle vicinanze della piccola cittadina di El Kelaa, famosa per la produzione di acqua di rose, Kasbah Itran è un vero e proprio balcone che si affaccia sulla valle del Dadès a respirare la vita dei villaggi contadini berberi che si avvicendano sulle rive del fiume M’goun.
La costruzione o meglio l’intervento di ristrutturazione ha conservato la tradizione berbera e la serie di terrazze, arredate in stle, si confermano assai interessanti e accoglienti specialmente per la prima colazione e la cena a lume di candela in un magnifico e spettacolare colpo d’occhio di orizzonte.
Combina spontaneità, creatività, attenzione allo spirito e alle tradizioni; ottima la cucina e lodevoli la gentilezza, l’ospitalità e la disponibilità del personale. Da viverla almeno per un giorno per respirare tutta l’aria dell’ospitalità marocchina.















lunedì 11 giugno 2012

Tinerhir come fil rouge

9-19 maggio 2012

Filo rosso che dopo la meraviglia, conduce la nostra curiosità a ricercare il senso e il significato delle cose per capire meglio, per conoscere, per divenire consapevoli.

Tamegroute è un piccolo villaggio poco fuori Zagòra, che ha una storia di importante centro culturale e religioso e un’antica biblioteca che, con le sue 4000 opere, nel XVII secolo era una delle più ricche dell’Africa del nord.
C’era un cartello tempo fa, sulla strada, per Tamegroute che narrava visivamente i 52 giorni necessari per arrivare, a dorso di cammello, sino a Tombouctou, attraverso la via sahariana. Era un punto di riferimento per tutti coloro che passavano di là e un monito di fantasia e fatica per chi si inoltrava tra le dune.

Tinerhir è un villaggio berbero a 1400 metri sull’Atlante, circondato da storici e antichi ksours, sulla strada per Todra, che ci ha visti ospiti di una bellissima kasbah dal nome ridondante: Tombouctou. Piena di fascino e di storia la kasbah è stata ristrutturata dallo scrittore spagnolo Roger Mimo nel 1994, mantenendo intatta la sua struttura originale in “pisé” (impasto di terra cruda e paglia).
Girando tra le stanze e i corridoi esempio lampante di museo della civiltà berbera, ci siamo imbattuti in un quadro che riproponeva quel leit-motiv dei 52 giorni.
La nostra stanza, anzichè con un numero, era contraddistinta da un nome: Chinguetti.

Chinguetti è una città santa dell'Islam nel deserto della Mauritania. Anticamente era uno ksar e importante centro nelle vie carovaniere, e vantava ben 24 biblioteche che custodivano migliaia di manoscritti in arabo, opera di teologi, letterati, giuristi, filosofi, poeti, matematici e scienziati, dal XI secolo all’inizio del Novecento.

Tomboctou è una città del Mali centrale, al limite meridionale del Sahara, non facile da raggiungere. Città del sapere e del pensiero, affascinò nel corso dei secoli viaggiatori ed intellettuali e ancora oggi, ammalia i sognatori. E’ un centro antichissimo e ricco di storia, protagonista nei secoli di traffici commerciali, tra i beduini del deserto e i navigatori del Niger, e scambi culturali che hanno dato vita ai famosi manoscritti del Sahara e del Sahel dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Nella sua biblioteca sono analizzati e custoditi oltre 18mila antichi manoscritti.

Tre grandi e importanti biblioteche della cultura africana e un unico fil rouge.









sabato 9 giugno 2012

Ouarzazate

9-19 maggio 2012

Siamo già sulla via del ritorno e la nostalgia ci risucchia in un lungo silenzio. Non basta l’incontro con il paesaggio, i paesini, i mercati e la gente che li anima a ristabilire l’entusiasmo. Consapevoli che l’avventura sta per finire, entriamo in Ouarzazate per cercare le ultime immagini del nostro viaggio. La città non soffre lo spasmodico rapporto con il turista. Qui ci si può muovere ancora tranquillamente, immergendosi nella realtà della vita degli abitanti, senza essere presi d’assalto dalle richieste, integrandosi piacevolmente tra la popolazione e la loro squisita disponibilità.



















venerdì 8 giugno 2012

Gole del Todra

9-19 maggio 2012

Ci si arriva per una strada che corre tra palmeraie verdi e lussureggianti e il paesaggio non cessa mai di stupire.
Pareti che si ergono sino a trecento metri, un fiume che si contende la gola con la strada e poi il deserto di montagna, pascolo e territorio solo per greggi. La spaccatura che divide l’Alto Atlante è di soli 20 metri e il colore, che si incontra verso sera, sono pennellate di chiaroscuri. Attaccata qua e là sulla roccia, la solitudine di free-climbers che sfidano la gravità.