mercoledì 31 agosto 2022

Abbazia di Staffarda

mercoledì 31 agosto 2022 – Sensi e Sensazioni

Siamo nell’antico Marchesato di Saluzzo, tra il 1122 e il 1138, periodo in cui sorge questa abbazia benedettina cistercense, che in pochi decenni assurge a notevole importanza economica tanto da divenire il riferimento della vita politica e sociale del territorio.

Nel 1690 i Francesi, guidati dal generale Catinat la invadono distruggendo l’archivio, la biblioteca, parte del chiostro e del refettorio.

Da 1715 al 1734, con l’aiuto finanziario di Vittorio Amedeo II, vengono effettuati lavori di restauro che in parte alterarono le originali forme gotiche dell’architettura.

Con Bolla Pontificia di Papa Benedetto XIV, nel 1750, l’Abbazia e i suoi patrimoni divengono proprietà dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, ed eretti in Commenda.

Del complesso abbaziale si apprezzano in particolare la Chiesa, con il Polittico di Pascale Oddone e il gruppo ligneo cinquecentesco della Crocifissione, il Chiostro, il Refettorio, con tracce di dipinto raffigurante “L’ultima cena”, la Sala Capitolare, la Foresteria.

Gli altri edifici intorno costituiscono il cosiddetto “concentrico” di Staffarda, ossia il borgo, che conserva tuttora le storiche strutture architettoniche funzionali all’attività agricola, come il mercato coperto sulla piazza antistante e le cascine.
 





 

 







 

martedì 30 agosto 2022

Madonna del Sasso

martedì 30 agosto 2022 – Sensi e Sensazioni 

Siamo nel piccolo comune omonimo, della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, sulla parte occidentale del lago d’Orta. 

Il complesso, costituito dalla chiesa, dalla torre campanaria e dalla casa eremitale, fu costruito nella prima metà del XVIII sec. su di uno sperone roccioso che costituisce un punto panoramico d’eccezione per abbracciare, con un solo sguardo, tutto il Lago d’Orta e i monti della riviera orientale. 

Per secoli la bianca roccia granitica su cui sorge il santuario venne utilizzata come pietra da taglio. 

Qui, alle falde del monte Avigno, in origine sorgeva una cappella dedicata alla Madonna Addolorata, risalente probabilmente al XVI Secolo. 

La chiesa è a croce greca in stile barocco con due altari laterali; le architetture e gli affreschi sono opera del pittore-architetto valsesiano Lorenzo Peracino. La pala d'altare, appartenente al vecchio santuario, è una tavola del pittore cinquecentesco Fermo Stella da Caravaggio, rappresentante la Pietà.
Nel 1998, in occasione dei 250 anni dalla costruzione, l'intero complesso è stato completamente restaurato. 

Nel piazzale, denominato "il prato della tela", durante giornate calde e soleggiate, era in uso che le donne del paese vi si recassero a candeggiare la tela fatta in casa. In seguito alle molte grazie avvenute la fama del luogo crebbe e al posto della cappelletta venne edificata una prima chiesa, la quale, in una nicchia nella sacrestia, custodiva una statuetta della Madonna del Rosario, ritenuta miracolosa. 

L'attuale complesso fu voluto nel 1706 dal boletese Pietro Paolo Minola, che, in seguito ad una grazia ricevuta dalla Madonna, decise di far costruire a sue spese un nuovo santuario, in sostituzione del precedente.
I lavori iniziarono verso il 1725, grazie anche al contributo degli abitanti di Boleto. Nel 1748 fu completata la chiesa, mentre il campanile e la casa a lato furono termi
nati nel 1760. 



 

 

 

 

 

lunedì 29 agosto 2022

Sacro Monte di Orta

martedì 30 agosto 2022 – Sensi e Sensazioni 

Davanti alla Chiesa di Santa Maria Assunta, prendendo il sentiero lastricato a destra, ci si inerpica verso il Sacro Monte, in un percorso che si snoda sulla cima del monte, aprendo spettacolari vedute sul lago e sull'isola di San Giulio. 

In un contesto paesaggistico straordinario, su un promontorio boscoso che si protende nel lago di Orta, venti cappelle immerse nella natura illustrano con sculture e pitture gli episodi della vita di San Francesco. 

La prima idea della comunità di realizzare un itinerario religioso sul modello del Sacro Monte di Varallo risale al 1583, ma si concretizzò soltanto nel 1590 grazie all’apporto dell’abate novarese Amico Canobio e al progetto dell'architetto cappuccino Cleto da Castelletto Ticino. Tra il 1593 e il 1615 il vescovo di Novara Carlo Bascapé divenne il vero protagonista del cantiere, decidendo la successione di scene da realizzare all'interno delle cappelle, stabilendo con Cleto da Castelletto la struttura architettonica del complesso e chiamando a Orta artisti di notevole fama. 

Le statue e i dipinti compongono scene di grande realismo, dove le atmosfere intime e naturali tipiche dell'arte lombarda di primo Seicento si combinano con la vivace teatralità barocca di fine secolo. Tra gli artisti che lavorarono al Sacro Monte di Orta, spiccano i Fiammenghini, il Morazzone, Cristoforo Prestinari, i fratelli d’Enrico, Dionigi Bussola e i fratelli Nuvolone. 

Il percorso di visita termina all'interno della chiesa di San Nicolao, edificio proto-romanico, completamente rimodellato nel corso del XVII secolo a imitazione della Basilica inferiore di Assisi, che ospita l'antico gruppo ligneo della Madonna della Pietà (XIV secolo). 

La bellezza del paesaggio, il silenzio e il rapporto armonico tra arte, architettura e natura riflettono pienamente la spiritualità francescana.