martedì 19 marzo 2024

Radicofani

martedì 19 marzo 2024 – Sensi e Sensazioni 

Quarta nostra tappa francigena: da Bagni San Filippo a Radicofani. 

Siamo in vista di questo borgo della Val d’Orcia, di fronte al monte Amiata e non puoi non accorgerti della famosa torre, lì sullo sfondo. È la fortezza del brigante Ghino di Tacco, divenuto signore della città!

Radicofani con i suoi 1200 abitanti è un fiorente borgo medioevale che rappresentava un rifugio importante per i viandanti che si recavano a Roma, seguendo la Via Francigena. Molti i personaggi illustri passati attraverso queste terre tra i quali: Stendhal, Dickens e Goethe. Per i cultori della scuola Della Robbia, da visitare la Chiesa di Sant’Agata e la Pieve di San Pietro, con i tesori di quelle ceramiche.



 


 

 

 

 

Francigena - da Bagni San Filippo a Radicofani

martedì 19 marzo 2024 – Il mio Cammino 

Sveglia alle 8:30, prime abluzioni e poi a visitare il Fosso Bianco e soprattutto la Cascata della Balena, l’enorme blocco di calcare e le sue acque calde e bianco-azzurre, dove alcuni di noi azzardano un bagno più di curiosità che distensivo, vista la temperatura esterna. 

Torniamo soddisfatti alla nostra dimora e, salutati i padroni di casa, cominciamo il nostro cammino verso l’ultima tappa francigena: Radicofani. Chilometri fatti 19,69.


 

 

 

 

 

 

Bagni San Filippo

martedì 19 marzo 2024 - Sensi e Sensazioni

La tappa francigena da San Quirico d’Orcia a Radicofani, permette una deviazione che, in pochi chilometri, ti porta a questa minuscola località del comune di Castiglione d’Orcia, conosciuta fin dall'antichità per le calde acque termali che qui hanno creato un paesaggio magico di bianche formazioni calcaree, cascatelle e piccole vasche calde dove fare il bagno nel mezzo del verde bosco rigoglioso. 

Il Fosso Bianco è un’area piuttosto estesa, dove s’incontrano le prime vasche caratterizzate da acque trasparenti e tiepide. Proseguendo lungo il sentiero che costeggia il fiumiciattolo si giunge alla Cascata della Balena, un enorme blocco di calcare formato dai sedimenti delle bianche acque ipertermali che, mescolandosi al torrente gli conferiscono il tipico colore bianco-azzurro di molto effetto. 



 

 


lunedì 18 marzo 2024

Bagno Vignoni

lunedì 18 marzo 2024 - Sensi e Sensazioni 

Lasciato Vignoni Alto, si scende verso Bagno Vignoni, la frazione più importante di San Quirico d’Orcia. Il borgo si presenta subito con l’importante “piazza delle sorgenti”, una vasca rettangolare, di origine cinquecentesca, che contiene una sorgente di acqua termale calda e fumante che esce dalla falda sotterranea di origini vulcaniche. 

Fin dall'epoca degli etruschi e poi dei romani - come testimoniano i numerosi reperti archeologici - le terme sono state frequentate da illustri personaggi, come papa Pio II, Caterina da Siena, Lorenzo de’ Medici e tanti artisti che avevano eletto il borgo come sede di villeggiatura. 

È molto bella anche alla sera, quando nell’acqua si specchiano le luci delle case e dei palazzi storici circostanti, tra cui spicca senza dubbio il loggiato di Santa Caterina da Siena. 


 

Vignoni Alto

lunedì 18 marzo 2024 - Sensi e Sensazioni 

Se arrivi da San Quirico d’Orcia, assolutamente a piedi, sulla Via Francigena, con lo sfondo di Ripa d’Orcia, ti si presenta uno stupendo borgo medievale, fuori dal turismo classico, ma che ti affascina proprio per la sua tranquillità e per il silenzio che scorre nei suoi vicoli! 

Ti fa da guida la Rocca del castello che risale all'XI° secolo, quale possedimento dell’Abbazia di S.Antimo. La torre, dotata di una forte e ampia scarpatura, era il mastio, cuore del fortilizio. Anche una delle antiche porte di accesso al recinto murato è ancora perfettamente intatta, accanto alla chiesa di San Biagio. 

Fuori la porta la vista sulla valdorcia è mozzafiato, sulla sinistra svetta il campanile a vela della chiesa e sulla destra il tratto meglio conservato delle mura, con la torre d'angolo, realizzata con le stesse caratteristiche del mastio. 

San Biagio, di origine romanica anche se fortemente rimaneggiata all'interno, si presenta a unica navata con ancora resti di affreschi del XIV e XV secolo. Da questa chiesa provengono il fonte battesimale (del 1585) attualmente nella Collegiata di San Quirico d’Orcia e il crocifisso in bronzo del Giambologna oggi al Museo di Montalcino