venerdì 2 giugno 2023

Torre Colimena

venerdì 2 giugno 2023 – Apulia, uno stato d’animo 

Dopo essere sopravissuti alle furie di un temporale e trovato le nostre mete: Porto Cesareo e Punta Prosciutto, letteralmente chiuse, ci dedichiamo alla ricerca di un “rifugio per la notte”. 

Con l’aiuto del destino e di un “umarel” della bicicletta, ci ritroviamo in questa località del comune di Manduria, che scopriremo l’indomani essere un posto interessante, al limite del meraviglioso. 

Cala di Colimena fu scelta come punto di avvistamento più alto, dall’ingegner Giovanni Maria Scala, responsabile della progettazione di nuove torri di avvistamento. Una piccola torre esisteva già, ma per motivi economici, si decise di conservarla e di inglobarla nel basamento della nuova, ultimata nel 1570. Torre Colimena, da quel momento, rappresentò una struttura di difesa a tutti gli effetti, con le sue archibugiere, caditoie, e falconate e un accesso regolato da scale retrattili. Il suo presidio fu affidato a un torriere con grado di caporale, accompagnato da companeros con cui sorvegliava l’orizzonte per avvertire tempestivamente l’arrivo del nemico con segnali di allarme (fumi di giorno, fuochi di notte, spari di cannoni petrieri e suoni di brogna). 

Attenuato il pericolo turco, nel 1730, la torre passò sotto la custodia di Giulio Briganti; nel 1777 a quella dei soldati del Reggimento degli Invalidi; nel 1820 alle Guardie Doganali, per poi passare un periodo di abbandono, finché non fu affidata nel 1877 a una Brigata stanziale della Guardia di Finanza. 

Ma quando e perché sono costruite queste torri? Sono costruite per paura! La paura del nemico che viene dal mare con l'intento di saccheggiare e distruggere. Le popolazioni rivierasche, dopo l'eccidio di Otranto del 1480, vivono con l'incubo dei Turchi e la difesa diviene pressante, soprattutto lungo le coste del Viceregno di Napoli, governato dagli Spagnoli tramite Viceré.

Una comunicazione di servizio: per i tre amici che mi leggono! Il più buon crudo fresco, all’osteria “La Zattera” con annessa pescheria.
 

 

 

 

 


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