domenica 4 giugno 2023

Monte Sant’Angelo

domenica 4 giugno 2023 – Apulia, uno stato d’animo  

Prima di affrontare il tanto pubblicizzato Gargano e la Foresta Umbra, puntiamo su questo paese, in provincia di Foggia, da tempo agognato per una sua peculiarità; che ci sorprende per la posizione – in montagna, 843 metri – per la mirabile posizione panoramica con vista mozzafiato sul Tavoliere e sul golfo di Manfredonia e per il fascino dei monumenti che in esso spiccano.

Conosciuto in tutto il mondo per la sua storia religiosa, è diventato meta d’obbligo nei pellegrinaggi micaelici. Santi, imperatori, papi, re o semplici fedeli sono giunti fin qui per inginocchiarsi davanti all’altare dell’Arcangelo Michele.

La vita della cittadina è concentrata intorno al Santuario di San Michele Arcangelo, realizzato tra il V-VI secolo quando, secondo la tradizione, sarebbero avvenute le apparizioni dell’arcangelo in una grotta. I Longobardi, che in quel periodo dominavano nell’Italia meridionale, ne fecero il loro santuario nazionale. In breve tempo divenne un centro rinomato in tutta la Cristianità e meta obbligata, non solo per i pellegrini di tutta Europa, ma anche per i Crociati in partenza per Gerusalemme.

Si accede scendendo una lunga e ampia scalinata. Le porte d’ingresso sono di bronzo e furono fuse a Costantinopoli nel 1076, per conto del nobile Pantaleone di Amalfi. Gli altari e le immagini che le adornano, sono scolpite nella stessa roccia della grotta. Sull’altare centrale, invece, troneggia la bianca e meravigliosa statua marmorea di Andrea Sansovino e, sul presbiterio, la cattedra vescovile scolpita su pietra del XII sec.

La torre campanaria a base ottagonale è identica a una delle torri di Castel del Monte. Originariamente l’altezza della costruzione doveva essere circa 40 metri, ma a causa di terremoti e altri fenomeni naturali, venne costruita una nuova struttura in disarmonia con l’originale. Da un punto di vista stilistico abbiamo un misto di arte romanica, specie nella parte bassa e di arte gotica nei piani superiori. Da ammirare le eleganti finestre monofore e bifore.

Le altre meraviglie del borgo sono: Il Castello normanno-svevo che risale a Roberto il Guiscardo, poi successivamente ampliato dagli Svevi e trasformato in prigione dagli Angioini. Sotto gli aragonesi riprese la sua funzione difensiva e raggiunse il suo massimo splendore. È una struttura di mole gigantesca, munita di robuste cortine e poderosi torrioni cilindrici. La Tomba di Rotari re dei Longobardi, del XII secolo, ha incerta origine: battistero, campanile o sepolcro.

Altre luoghi da non perdere: la Chiesa di Santa Maria Maggiore, il Tempio di Sant’Apolinnare; il Rione Junno, caratteristico quartiere medievale dalle tipiche case a schiera. 



 

 

 

 

 
 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 


 
 

 

 

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