lunedì 5 giugno 2023 – Apulia, uno stato d’animo
A pochi chilometri da Monte Sant’Angelo, sul colle di Pulsano, nel Gargano e nel profumo intenso delle ginestre, sorge questo complesso monastico, affascinante e colmo del più evocativo mistero.
Raggiungere l’Abbazia è tanto semplice quanto suggestivo. . Farlo a piedi, poi trasmette un’emozione notevole anche grazie al religioso silenzio di cui è pervaso l’intero contesto. Prima di giungere alla chiesa si scorgono le prime celle dei frati che, immerse in un armonico canto gregoriano, costituiscono un presepe perenne.
La chiesa fu eretta nel 591, sui resti di un antico tempio oracolare pagano, dedicato a Calcante. Successivamente fu destinata ai monaci dell’ordine di Sant’Equizio Abate, ai quali seguirono, nel corso dei secoli, diversi ordini monastici. La storia del complesso è scarsamente documentata fino al 1129 e solo grazie a San Giovanni da Matera, della Congregazione pulsanense, furono avviati diversi lavori sull’Abbazia.
La chiesa fu eretta nel 591 per opera del monaco-papa San Gregorio Magno, sui resti di un antico tempio oracolare pagano, dedicato a Calcante. Successivamente fu destinata ai monaci dell’ordine di Sant’Equizio Abate, ai quali seguirono, nel corso dei secoli, diversi ordini monastici. La storia del complesso è scarsamente documentata fino al 1129 e solo grazie a San Giovanni da Matera, della Congregazione pulsanense, furono avviati diversi lavori sull’Abbazia.
La chiesa si caratterizza per un altare dedicato alla Madre di Dio, al di sotto di una roccia sporgente. Bellissimi e particolari sono i fregi decorativi.
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