mercoledì 10 luglio 2024 – Sensi
e Sensazioni
Siamo in Abruzzo e in provincia di Chieti e appena arrivi a
Ortona, ti si presenta la mole imponente di questo maniero, in una posizione spettacolare e a strapiombo sul mare Adriatico.
Il fortilizio, in stile rinascimentale, fu edificato
dagli Aragonesi, a partire dalla metà del XV secolo, adattando strutture
preesistenti di età medievale. La planimetria pressoché trapezoidale, con
torrioni cilindrici angolari dalla base “a scarpa”, fu voluta con chiara
funzione difensiva a protezione del porto della città.
Ebbe un lungo periodo di decadenza e fu gravemente
danneggiato dai bombardamenti del 1943 durante la nota Battaglia di Ortona e
poi da un crollo di parte della struttura nel 1946, ma grazie a un’attenta
opera di restauro e consolidamento è tornato a risplendere.
Il Castello è legato alla “leggenda della Ritorna”
in cui si racconta che un capitano di ventura, nonché ricco mercante, fu
accolto alla corte del re, conobbe la sua bellissima figlia e se ne innamorò
perdutamente. Il Re promise al mercante di concedergli la mano della
figlia solo se gli avesse portato in dono qualcosa di unico e
straordinario. Il mercante si mise dunque in viaggio e la principessa
decise di aspettarlo. Si recava disperata, ogni giorno, di fronte al mare per
chiamare l’amato e fu così che, dopo molti mesi, il mare in tempesta, mosso a
compassione, la ricondusse dal suo promesso sposo che era stato inghiottito
dalla profondità del mare. Al mattino, sulla spiaggia di Ortona, apparvero
frutti mai visti prima, verdi e tondi, chiamati Moro degli Osagi. Erano lo
straordinario dono per il re; ancora oggi, nei pressi del castello, i pescatori
giurano di udire i lamenti della principessa nelle notti di burrasca.
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