giovedì 15 agosto 2019

Micene, l’Acropoli

giovedì 15 agosto 2019 - Kaliméra Peloponniso

Ed eccoci all’entrata dell’Acropoli. Anche se il cielo non promette niente di buono, non ci fermiamo dall’idea troppo allettante di entrare in un back-ground di secoli.

È intorno al 1600 che Atene, Micene e Tirinto iniziano a competere con Creta, con una serie di architetture tombali di grandi dimensioni e che riprendono quella forma circolare usata a Creta. 

L’acropoli di Micene ha avuto un’evoluzione nel tempo, in particolare per quello che riguarda la cinta muraria, che è andata ampliandosi nel tempo. Le mura più antiche (risalenti al 1800 a.C.) sono quelle che vengono chiamate ciclopiche, cioè di grande spessore e grandi blocchi. In questa fase il circolo La nuova cinta muraria (1600) è simile a quella antica, nel senso che ha più o meno lo stesso spessore, anche se i blocchi usati sono di minore entità. Nella nuova muratura (risalente al XII secolo), i blocchi di pietra sono tutti delle stesse dimensioni e disposti in modo tale che i giunti non siano tutti sulla stessa verticale. In questo periodo viene anche creata la Porta dei Leoni, superata la quale si incontrano prima il granaio (adibito anche a posto di guardia) e una grande struttura funeraria al cui interno erano collocate le tombe.
Proseguendo la salita poi si arriva al palazzo residenziale del re, con una sorta di disimpegno (o corte). 

Da quassù il panorama è semplicemente avvolgente; le reminiscenze scolastiche di una storia antica, si fanno sempre più ascoltare: Agamennone, figlio di Atreo; Achille piè veloce, eroe e protagonista dell'Iliade; Andromaca, rapita e portata a Troia per dare un erede ad Ettore; Elena figlia di Zeus, la donna più bella del mondo, che sposò Menelao, re di Sparta e fratello di Agamennone e poi la guerra di Troia e tanti e tanti altri che in questo cielo, come nuvole passeggere ritornano alle mente...

























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