domenica 20 gennaio 2019

Bisesero, la collina della resistenza

domenica 20 gennaio 2019

Nel rientro dalla giornata sul lago Kiwu, passiamo di fronte alla collina, nel piccolo insediamento di Bisesero, dove sorge il centro commemorativo del genocidio rwuandese del 1994.

40.000 persone morirono in quest’area, dopo solo una piccola resistenza e aver chiesto invano aiuto alle truppe francesi che invece si ritirarono e non impedirono la carneficina.
Questo memoriale è uno dei sei maggiori centri del Rwanda che commemorano il genocidio dopo il Kigali Memorial Center , il Murambi Memorial Center e il Ntarama Genocide Memorial Center e altri a Nyamata e Nyarubuye.

Sembra impossibile che la follia si sia abbattuta su queste colline e valli verdi, coltivate a tè che sembrano ricordare diapositive della Cina e del Vietnam e trasmettere un senso di pace e di silenzio misterioso. In alto grandi uccelli smettono di volare per planare sospesi sulle correnti aeree del vento che qui mitiga il calore del sole africano.

Eppure qui, in questo Eden primordiale, la mano dell’uomo ha saputo versare il sangue del suo simile, del suo fratello, della sua famiglia.
In pochi giorni si consumò la tragedia, sotto gli occhi del mondo che non volle intervenire, che non volle sapere.

Siamo all’interno di una lunga scalinata con a lato piccole camere che ospitano teschi e ossa di quanti vennero trucidati. Ne conto a centinaia per ogni sala. Ci si inerpica sino alla sommità, accompagnati dal silenzio di queste vittime, sino ad arrivare a grandi spazi dove sono tenute le fosse comuni, suddivise per villaggi di appartenenza e dove ancora oggi vengono tumulati i cadaveri che via via vengono trovati nelle fosse sparse per la foresta. 

Questa collina oggi è sacra. Bagnata dal sangue dei suoi figli, immersa nel dolore, è un luogo di tristezza e tragedia. 
E questo memoriale è il monumento al sacrificio e alla volontà che non accada mai più. 

Ma fino a quando?




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