martedì 1 gennaio 2013 - Sensi e Sensazioni
Ad Assisi, adagiata sui contrafforti del monte Subasio, è normale che tutte le cose parlino di Francesco, anche quelle forse più lontane a Lui e a "Sorella Povertà". Ogni volta che si torna in questa cittadina è facile essere coinvolti da un’atmosfera unica e di meditazione che talvolta stride con l’opulenza di certi atteggiamenti, ma che sempre ti lascia un’ombra di inquietudine e di riflessione interna.
Tante immagini che parlano di lui e altre di come il suo mito sia presentato, non sempre in linea con la sua parola e il suo esempio. Chi ha fede non può non incontrare il Santo. Gli altri, riconoscono in lui un grande uomo, che ha lasciato un segno da emulare e portare con sè nella vita quotidiana.
Basilica di San Francesco d’Assisi
E’ curioso pensare che un Santo tanto dedito ai poveri giaccia in una delle chiese più suntuose del mondo.
Francesco aveva chiesto di essere sepolto in quello che all’epoca era chiamato “Colle dell’Inferno”, nel cimitero dei poveri e dei criminali.
La basilica inferiore fu completata in due soli anni (1228-1230), ma richiese un restauro conservativo intorno al 1470. La basilica superiore fu terminata entro il 1253, quando l’intero complesso fu consacrato. Le decorazioni e gli affreschi furono affidati ad alcuni dei più grandi artisti dell’epoca, come Giotto e Cimabue.
Dopo la costruzione della doppia basilica, la collina fu ribattezzata “del Paradiso”.
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