lunedì 23 agosto 2021

Venezia fa rima con Lucrezia

lunedì 23 agosto 2021 – Sensi e Sensazioni

L’occasione di accompagnare Letizia a Mestre, ci permette di regalarci una giornata nel capoluogo veneto. Ed eccoci qui, Lucrezia ed io, appena scesi dal treno in Santa Lucia, sotto una bufera di vento e acqua che ci costringe a proteggerci con spolverini e ombrelli, per un’avventura che forse, potrebbe prospettarsi breve e triste! 

Prima di abbandonare “I Campi” però, ci infiliamo in una pasticceria per riprenderci l’entusiasmo: le frittelle con la crema, le “fritole”, dolce tipico di Venezia.

Soddisfatti e con i baffi ancora dolci di zucchero, rivolgiamo una disperata preghiera al cielo, che sembra ascoltarci e quindi la decisione è presa: si procede!

L’obiettivo è piazza San Marco, con due tappe d’obbligo: ponte di Rialto e la chiesa di San Zulian, con la facciata del Sansovino, che merita sempre il naso all’insù al soffitto, sul ciclo del trionfo di San Giuliano.

Uno sguardo al Palazzo Ducale, uno alla Basilica, ma la nostra scelta cade sul Campanile, uno dei simboli più importanti della città e chiamato dai veneziani “el parón de casa”.

Alto 98,6 metri, quando lassù, la bora di giornata, ci fa lacrimare gli occhi, ma il panorama a 360°, basta a farti sentire spettatore privilegiato e padrone del mondo.

Tornati a terra, leggo negli occhi di Luli la soddisfazione e la contentezza, ma subito siamo coinvolti in un’altra avventura: l’ebbrezza della gondola, che forse non tutti sanno si può provare a pochi soldi, anche se per un breve tragitto. Da San Marco, dirigendosi al Traghetto Dogana (traghetti da Parada) a Ca’ Vallaresso, si può attraversare il Canal Grande, sino a Punta della Dogana o “Punta da Màr”, divisione tra il Canal Grande e il Canale della Giudecca.

Felici e contenti pensiamo, vista l’ora, di percorrere tutto Dorsoduro per assaggiare i “cicchetti” della famosa osteria “Al Squero”. Ci fermiamo per un’occhiata alla Collezione Peggy Guggenheim, uno dei più importanti musei d'arte europea e americana del XX secolo in Italia, ed eccoci davanti all’antica officina per gondole, che sprizza un’atmosfera molto suggestiva e romantica.

La calca davanti al “bàcaro” ci fa deviare sull’osteria “da Gianni”, location direttamente sulla laguna e cicchetti di ottimo livello. Siamo alle “Zattere” e la vista sul fondo dell’antico molino “Stuky”, oggi Hilton hotel, riempie gli occhi: da riprovare!

Sazia a volontà, Luli decide, mio malgrado, di rinunciare al “Gianduiotto” specialità della vicina gelateria “Da Nico” e ci incamminiamo per alcune mete già precedentemente programmate. Attraversiamo il ponte dell’Accademia verso la chiesa gotica di Santo Stefano, per visitare la sagrestia con una Ultima Cena del Tintoretto, davvero sbalorditiva.

Lucrezia mi ricorda che non è mai stata alla Libreria “dell’Acqua Alta” e quindi siamo nella calca turistica che questo sito richiama, ma riusciamo, con orgoglio, a scattare qualche foto.

Il tempo scorre, ma prima di concludere il “nostro” primo impatto con questa meravigliosa città, è obbligo un’occhiata al Palazzo Contarini e la famosa Scala del Bovolo, l’imponente e affascinante gioiello veneziano. Le visite devono essere programmate e sarà il nostro obiettivo per la prossima uscita…

Alle 17:00, stanchi, ma soddisfatti, siamo sul regionale veloce! Negli occhi di Luli vedo ancora entusiasmo e le sue parole, intente a ripassare la giornata, mi rendono il più felice degli uomini.


 
 

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