martedì 31 agosto 2021

Peperino e Moai

martedì 31 agosto 2021 – Sensi e Sensazioni 

Vitorchiano borgo etrusco del viterbese è accoccolato su una altissima rupe di Peperino, notissima pietra così chiamata fin dall’antichità per la presenza di particelle di biotite di colore nero, simili a grani di pepe, di vetro e calcio decomposte che creano una sorta di “cemento” nel materiale, tale da renderlo resistente, ma al contempo facile da lavorare. 

Viene esportato in diverse parti del mondo, dall'America al Giappone, passando per il Medio Oriente e arrivando fino all'Isola di Pasqua (Rapa Nui, che appartiene al Cile). Pare infatti che i Maori, l'esigua tribù indigena che vive sull'isola, abbiano girato il mondo per trovare una pietra utile al restauro dei loro preziosi Moai (le misteriose e gigantesche sculture litiche), trovandola proprio a Vitorchiano. 

Per dimostrare la funzionalità del peperino e il loro affetto per la popolazione, ne hanno costruito uno sul territorio: Il Moai di Vitorchiano. 

L'idea di realizzare un Moai del tutto simile a quelli dell'Isola di Rapa Nui risale al 1987, quando la trasmissione di Mino d'Amato "Alla Ricerca dell'Arca", aveva instaurato un gemellaggio culturale tra Vitorchiano e l'isola di Rapa Nui. Un enorme blocco di peperino del peso di trenta tonnellate, fu scolpito, con asce manuali e pietre taglienti, da undici indigeni maori provenienti dall’Isola di Pasqua. 

Non potevamo lasciare il paese senza averlo visto, ma non sapevamo dove poterlo trovare! Poi al momento di ripartire con il camper, che avevamo parcheggiato nell’area molto accogliente, creata dall’amministrazione comunale, la sera prima, nel chiudere le porte, ci siamo accorti di averlo proprio lì davanti a dieci metri da noi. 

La sua mole, oltre i sei metri, guarda dritto il paese dall’altra parte della forra. Secondo alcuni, vigila sul borgo e i suoi abitanti, secondo altri è una scultura sacra che porta prosperità al luogo, a patto non venga mai spostato.


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