venerdì 18 luglio 2025 - Andar per Città - Sensi & Sensazioni
Il salto complessivo è di 165 metri, suddiviso in tre diversi tronconi, uno più bello dell’altro. Stiamo parlando di una delle cascate più spettacolari e alte d’Italia e addirittura d’Europa, Una di quelle cascate che ti lascia a bocca aperta per la sua bellezza, eleganza e maestosità, formata dalle acque del fiume Velino che, defluisce dal lago di Piediluco e si tuffa nella gola del Nera, tra gli spruzzi e un fragore assordante. Uno spettacolo da ammirare: un incrocio pazzesco di natura e intervento umano. L’area attorno suggerisce relax e riposo e vale veramente la pena visitarla per almeno un paio d’ore.
L’aspetto attuale della Cascata delle Marmore lo si deve all’architetto Andrea Vici che, su ordine di Papa Pio VI, nel 1787 realizzò il canale Pio e modificò i salti della cascata, dandole l’aspetto attuale. Nel XIX secolo si scoprì la potenza di questo luogo e delle acque che vi scorrono, così le acque del fiume Velino vennero utilizzate prima per creare forza motrice per le Acciaierie di Terni e successivamente per produrre energia idroelettrica.
È possibile percorrere a piedi i sei diversi sentieri che conducono dal belvedere inferiore a quello superiore. Noi ci siamo indirizzati sul sentiero n.4 “La Maestosità” che parte all’altezza dell’ingresso Byron e conduce ai Belvedere Pennarossa, inferiore e superiore. Questo belvedere è il più amato dai fotografi essendo l’unico dal quale si può godere di una vista completa dei tre salti.
Una leggenda, raccontata dallo Gnefro, creatura fantasiosa che vive nei pressi delle Marmore, dice che un tempo, una ninfa di nome Nera, figlia del dio Appennino, si innamorò di Velino, un giovane pastore, trasgredendo la regola che vietava l’amore con gli esseri umani. La dea Giunone, quando seppe di questo amore profano, punì Nera, portandola in cima al Monte Vettore e la trasformò nel fiume che tutti noi conosciamo. Per il dolore, Nera, iniziò a scorrere arrivando fino al luogo in cui incontrò per la prima volta Velino. Il pastore, ignaro, domandava a tutti dove fosse finita Nera, finché una sibilla non gli raccontò la verità. Velino, disperato, si gettò dalla rupe del fiume, per ricongiungersi alla sua amata. Giove, per la pena, lo trasformò in acqua, così da salvarlo e permettergli di stare con Nera per l’eternità.
Nessun commento:
Posta un commento