venerdì 18 luglio 2025 - Andar per Città
Lungo la via Flaminia fra Spoleto e Foligno, nel comune di Campello sul Clitunno, si apre questo poetico parco naturalistico che si estende su una superficie di quasi 10.000 mq.
In origine le acque erano tanto abbondanti da confluire in un grande fiume che gli antichi Romani navigavano per raggiungere la Capitale dell'impero. Erano al tempo considerate sorgenti sacre, luoghi di culto dedicati al dio Giove Clitunno, personificazione dell'omonimo fiume, in nome del quale furono costruiti diversi tempietti.
Nel V secolo d.C. un grave terremoto distrusse parte delle Fonti, ridimensionando l'ingente apporto d'acqua originale.
Tuttavia, il Parco assunse il suo aspetto attuale solo nella seconda metà dell'Ottocento, per opera del conte Paolo Campello della Spina, il quale riorganizzò gli spazi, introdusse gli abitanti animali del Parco e creò il magico laghetto.
La rigogliosa vegetazione e la vitale fauna rendono il Parco un luogo in cui ritrovare un intimo contatto con la Natura, in un'atmosfera di favolosa armonia.
L'incredibile bellezza naturale delle Fonti del Clitunno ha ispirato da sempre poeti e intellettuali: nell'antichità le sorgenti furono lodate da Plinio il Giovane in una delle sue lettere e descritte da Virgilio nelle celebri Georgiche.
Più tardi, le Fonti comparvero in opere di autori come Corot, Byron e Giosuè Carducci, il quale le consacrò nella sua ode "Alle Fonti del Clitunno". A ricordo della visita del poeta, nel 1910 è stata posta una stele marmorea.
Le Fonti del Clitunno sono alimentate da sorgenti sotterranee che sgorgano naturalmente da fenditure nella roccia. Le loro acque alimentano il laghetto del Parco, che si colora magicamente dei riflessi della natura circostante, la cui vista genera negli animi dei visitatori beatitudine e serenità.
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