mercoledì 15 maggio 2013

Axum - L’Arca dell’Alleanza


29 aprile 2013 - La rivelazione Amhara

Dopo molti appostamenti e diversi diverbi con i fedeli, le guide e i monaci sparsi tutt’intorno a noi, riusciamo nell’intento di lasciare una traccia del nostro passaggio davanti alla chiesa in cui si dice venga custodita l’Arca dell’Alleanza, il Tabernacolo di Dio, la corrispondenza tra Lui e il suo popolo.







L’antica tradizione etiope del testo sacro “Kebra Nagast” vuole che l’Arca dell’Alleanza, donata dal Re Salomone a Menelik I (seconda metà del X sec. a.C.), figlio da lui avuto dalla regina di Saba, leggendaria fondatrice della nazione etiope, sia custodita in questa cappella che fa parte del complesso di chiese di Santa Maria di Sion.
A nessuno è permesso vederla. L'unica persona con questo privilegio è il custode che vive dentro il recinto e dedica l’intera vita alla protezione della reliquia.

Gli etiopi non sentono il bisogno di dare delle prove scientifiche a quanto sostengono. A loro basta la tradizione millenaria che si tramandano di generazione in generazione, le storie che si raccontano di padre in figlio, i dipinti che adornano le chiese e i libri liturgici, quell’insieme di usi e costumi che ancora oggi ruota attorno al misterioso passaggio dell’Arca dal popolo di Israele al popolo etiope. Quel che per il mondo è leggenda e mito, per gli etiopi è semplicemente la verità, è il punto fondante della loro identità nazionale e di popolo. Sanno bene che l’Arca non è semplicemente un oggetto prezioso e un mistero della storia.

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