domenica 18 novembre 2012 - Sensi e Sensazioni
Secondo Tomaso Montanari, storico dell’arte, la Basilica palladiana, appena inaugurata, con la mostra “Raffaello verso Picasso”, è stata ridotta a teatro del più effimero evento-spettacolo che la stagione delle mostre trash ricordi.
Quattro milioni di euro per una specie di caricatura di un manuale di storia dell’arte, senza lo straccio di un’idea o di progetto culturale, che non sia l’apoteosi del marketing del capolavoro. Montanari spiega che “questo tipo di eventi, illudono di far godere dell’arte senza nessuno sforzo di conoscenza e tolgono ai cittadini l’unico mezzo per costruire davvero la democrazia: e cioè la conoscenza, che si dipinge falsamente come inconciliabile con l’emozione”.
E per avallare questo pensiero, cita anche uno studio di Pierluigi Sacco, professore di Economia dell Cultura, sull’utilizzo della Basilica, che può essere così riassunto: “può così ospitare una programmazione di qualità, ma non centrata sul tema delle grandi mostre, dai costi elevati e bisognose di attrarre flussi molto rilevanti di visitatori per poter raggiungere condizioni di sostenibilità. Non ha alcun senso affollare la Basilica con masse di visitatori distratti, attirati da eventi-spettacolo che lasciano una impronta del tutto effimera sul tessuto culturale ed economico della città – l’idea è invece quella di mettere a punto un programma dai costi contenuti, ma dall’elevata qualità di ricerca che funga da ‘laboratorio’ per la città: per i programmi delle scuole, con i quali si possono realizzare forme di stretta cooperazione e di integrazione dei programmi didattici, per gli uffici stile e le aree ricerca e sviluppo delle aziende del territorio, per l’associazionismo culturale, e così via”.
La mostra invece, secondo il mio profano pensiero, può avere la sua valenza proprio come percorso divulgativo e lungimirante verso la grande massa. Ha il compito di stimolare una ricerca più approfondita sugli artisti conosciuti e l’approccio ai meno noti, dopo aver incontrato anche una loro sola opera. Può sollevare emozioni forti in tutti quelli che non hanno fatto dell’arte il loro mestiere o vocazione ed essere un approccio per le nuove generazioni stimolando ad approfondire con internet, loro pane quotidiano, quanto innescato da questi eventi come pagine di storia dell’arte.
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Sandro Botticelli - Il Cristo risorto - 1480 |
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Raffaello Sanzio - Ritratto di giovane - 1504 |
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El Greco - San Damiano in preghiera - 1605 |
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Pierre-Auguste Renoir - Danza a Bougival - 1883 |
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Vincent van Gogh - Madame Roulin - 1888 |
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Pablo Picasso - L'italiana - 1917 |
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