sabato 10 novembre 2012

“Premio di maggioranza: sciagurati!” di Simone Perotti


venerdi 9 novembre 2012 - Pensieri e Parole da condividere

La chiamano anti-politica, che sarebbe come a dire: “dai non fare così, stai esagerando!”.

Poi però cerchi di seguire la riforma della legge elettorale e vedi che sono anni che ci lavorano senza neanche un passo in avanti. Allora, un po’ in colpa per aver pensato che sono lenti e svogliati, che magari sei tu (ancora una volta!) che non capisci, provi a leggerti tutto e trovi l’ostacolo: il premio di maggioranza.

Sulle prime non riesci a comprendere: perché serve un premio di maggioranza? Sapete cos’è, no?! Un premio per il partito che alle elezioni prende più voti, in modo che sembri più grosso, conti di più. E tu ti chiedi: ma se gli elettori italiani quel partito l’hanno votato in quella misura, perché dovrebbe sembrare più votato, più grosso? Però non lo dici ad alta voce. Hai paura che ti rimbrottino ancora come antipolitico, semplicista, ignorante.

Però una domanda la fai: “scusate, ma a che serve?”. “Ma come a che serve!? Ma è ovvio! Per evitare l’ingovernabilità! Come si fa a fare un governo se uno prende il 30% (il Pd, ad esempio…), un altro prende il 22% ma ha già detto che non si allea (Grillo, ad esempio), e l’altro prende il 14% (il Pdl, ad esempio)?”. Allora tu fai sì con la testa, come se avessi capito. Ringrazi e vai un po’ più in là. Però ti vengono un sacco di dubbi, di domande…

Ma brutti sciagurati che non siete altro! Quando la gente non va a votare, schifata da voi e dalla vostra politica maneggiona e mediocre, gli dite che sono dei menefreghisti, che i partigiani sono morti per consentirci di votare e noi li stiamo uccidendo di nuovo, che se non voti poi non puoi lamentarti, che l’unica speranza della democrazia è votare per cambiare… Quando la gente dice che siete dei paraculi vi offendete, dite che siete la diga contro il populismo e l’anarchia… Quando il voto cambia radicalmente direzione lo chiamate “voto di protesta”, che è come dire “povera gente che non capisce una mazza di politica ma che si può anche capire”… e poi che fate…? In barba al principio democratico delle elezioni vi fate un premio che vi consenta di governare anche se gli italiani quel voto non ve l’hanno dato?! Dunque fate nascere un governo che gli italiani non vorrebbero (altrimenti l’avrebbero votato)?! E la chiamate democrazia rappresentativa su base elettorale?

E la colpa di quell’ingovernabilità di cui parlate, che temete come la peste, sarebbe pure degli elettori, incapaci di votare come e quanto serve a voi? Ma una proposta di governo credibile, che convinca gli italiani, chi la deve fare. Noi o voi?

Ma la colpa del voto che non avete preso, per cui avete bisogno dell’aiutino, di chi è? Ma non è forse una bocciatura per voi che gli italiani non votino, e che comunque non vi votino? Perché dovreste governare se non avete abbastanza voti per farlo? La volontà popolare si può correggere, ritoccare”? Per voi, meglio del voto, c’è quel ritocchino, voluto da voi, prefigurato oggi in base ai sondaggi, che sappia pilotare bene l’andazzo elettorale, eh?!

E poi l’antipolitica saremmo noi

Il Fatto Quotidiano, 9 novembre 2012

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