domenica 28 ottobre 2012 - Sensi e Sensazioni
Grazie all’attività culturale dell’assessorato di Colognola ai Colli, ci siamo ritrovati a Milano, a Palazzo Reale, per la mostra delle opere di Picasso, provenienti dal museo omonimo di Parigi.
Questa, è la terza, grande mostra di Picasso che Milano presenta in Palazzo Reale, a quasi 60 anni da quella memorabile del "53, in cui l’artista stesso accettò di prestare un'icona come “Guernica”, solo a patto, però, che fosse esposta nella Sala delle Cariatidi devastata dalla guerra.
Pablo Picasso
Nato a Malaga nel 1881, è ampiamente acclamato come il più grande e influente maestro della scena artistica novecentesca.
La mostra, con le 250 opere che esibisce, documenta al meglio l'intera vita dell’artista, con momenti di approfondimento su temi di particolare significato.
E’ stata pensata come un excursus cronologico sulla produzione dell’artista, mettendo a confronto le tecniche e i mezzi espressivi con cui si è cimentato nel corso della sua lunga carriera coprendo tutte le fasi fondamentali della creatività multisfaccettata e i vari mezzi espressivi e mediatici con cui il genio ebbe modo di esprimersi. Questo sensazionale insieme, offre la possibilità unica e straordinaria di confrontarsi con le maggiori fasi artistiche della Modernità, testimoniate da un unico – forse il più grande di tutti – genio: dal periodo blu e quello rosa, passando dal Cubismo Classico, sino alle pitture surrealiste, al periodo del coinvolgimento politico e ai dipinti sul tema della guerra, l’interludio pop e le variazioni sul tema ispirate ai grandi maestri dell’arte rinascimentale e moderna, fino alle sue ultimissime produzioni prima delle morte, avvenuta nel 1973.
Women running on the beach 1922 |
La Celestine 1924 |
La Lecture 1932 |
La Suppliante 1937 |
Portrait de Dora Maar 1937 |
Massacre en Corée 1951 |
La visita, in gruppo, ha mirato alla comprensione degli oggetti che Picasso dipinse nei suoi quadri, accompagnati dalle sue stesse parole, che la brava guida ha proposto attraverso alcune brevi citazioni. La visita ha offerto inoltre elementi per comprendere anche l’evoluzione della lunga produzione artistica, collocandola nella storia artistica, culturale e sociale del Novecento.
L’unico neo, le troppe persone: davanti a chi osservava i dipinti, a pochi centimetri dai quadri monopolizzandoli, i “portoghesI” infiltrati all’ascolto delle spiegazioni, i chiacchericci a voce, semplicemente alta.
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