mercoledì 3 ottobre 2012

“Il Vitalizio Indecente” di Michele Brambilla


mercoledi 3 ottobre 2012 - Pensieri e Parole da condividere

Secondo le norme tuttora in vigore, al compimento del cinquantesimo anno d’età (cioè fra nove anni), Franco Fiorito incasserà serenamente il vitalizio, cioè la pensione, essendo stato consigliere regionale del Lazio per sette anni, dal 2005 ad ora. Chi ha deciso questa norma?  

La stessa maggioranza di cui Fiorito faceva parte, su proposta di Fiorito medesimo, prorogando appunto l’istituto del vitalizio, che in altre regioni non c’è più. C’è da chiedere al governo Monti, che è dovuto intervenire sulle pensioni degli italiani, se non è il caso che intervenga soprattutto su queste, di «pensioni»  

Anche perché il mantenimento del vitalizio è solo uno dei tanti privilegi di un mondo politico che, benché scosso da anni da scandali e manette, sembra del tutto sordo al grido di indignazione che si leva dal Paese. È certamente vero, come ha detto ieri Casini, che uno come Fiorito danneggia l’immagine di tanti politici onesti. Ma è anche vero che il seguito della battuta di Casini («I partiti dovrebbero chiedergli i danni») è da comicità involontaria, visto come i partiti hanno gestito il denaro pubblico in questi ultimi anni. 

Purtroppo i partiti non stanno facendo nulla per evitare l’onda della cosiddetta antipolitica. Sono almeno due decenni che tutti i media parlano di inchieste nate da intercettazioni telefoniche: eppure ci sono politici che si raccontano al telefono le loro malefatte convinti di essere intoccabili. Sono due decenni anche che si parla dell’emergenza corruzione: ma le tangenti restano una pratica abituale. Sono anni, se non decenni, che si chiede la riduzione del numero dei parlamentari e dei mandati parlamentari, e non c’è deputato o senatore che a parole non si dica d’accordo: eppure, nulla è stato fatto. Così per il taglio dello stipendio e dei vitalizi: si sono fatte un po’ di modifiche per raggiungere il risultato di guadagnare, a conti fatti, qualcosa di più. Si potrebbe andare avanti a lungo. 

Il mondo di Franco Fiorito sembra incarnare (sembra, perché le accuse devono ovviamente essere confermate) tutto il peggio di questo magna-magna da impuniti. Anzi, pare superare perfino l’immaginazione, perché neppure al bar s’era mai sentito parlare di fuoristrada comprati con i soldi pubblici per far fronte a un giorno di neve, o di feste in costume da antico romano con trippa e gara di rutti. 

Fiorito, soprannominato er Batman, ha un physique du rôle che non gli giova. Qualcuno dice che sarebbe bastato guardarlo, al momento della candidatura, per capire come sarebbe andata a finire. Ma sono giudizi impietosi. Lasciamo stare Lombroso: quanto a ruberie e a cafonal, la Regione Lazio di Batman sembra averne a legioni. Ieri, a proposito di feste, il quotidiano Libero ha riferito di un «cacca-party», con tanto di water in bella vista all’ingresso e a disposizione degli invitati, al quale avrebbe partecipato la presidente della commissione cultura (avete letto bene: cultura) del Consiglio regionale, in un attico della «Roma-bene» a pochi metri da Palazzo Chigi. 

Ieri Fiorito, entrando a Regina Coeli, ha detto di non credere di trovare, in carcere, gente peggiore di quella che ha frequentato in regione e nel partito. Se si tiene conto di quanti altri scandali, ormai da tempo, hanno toccato il Pdl, lo si può capire. Er Batman è solo la versione romanesca di un andazzo diffuso, da Nord a Sud. Se lui e le feste in costume sembrano scene di un film con Christian De Sica, le Olgettine e la Minetti sembrano personaggi di «Sotto il vestito niente» o «Via Montenapoleone»: sempre di fratelli Vanzina si tratta. E non è certo solo il Pdl ad essere scosso da inchieste giudiziarie: anche se se ne parla meno, sulla graticola c’è pure il Pd. Ad alti livelli, per giunta: Penati era il candidato presidente della Lombardia in alternativa a Formigoni e il capo della segreteria politica di Bersani; e altre inchieste riguardano i presidenti dell’Emilia Romagna, Errani e della Puglia, Vendola, per non parlare della vicenda Lusi. 

Insomma, gli scandali sono talmente tanti, e durano da talmente tanti anni, che non fanno più scandalo. Forse è per questo che mentre il vero Batman il costume se lo metteva di notte, oggi c’è chi si esibisce alla luce del giorno come se nulla fosse, in attesa di incassare il vitalizio. 

La stampa, 3 ottobre 2012

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