domenica 31 agosto 2025

Abbazia Benedettina Olivetana di San Nicola e Paolo VI - Rodengo Saiano

domenica 31 agosto 2025 - Sensi & Sensazioni 

Siamo a Rodengo Saiano, in provincia di Brescia; un piccolo paese che però custodisce un gioiello architettonico di grande rilevanza spirituale e di notevole interesse storico-artistico. 

L’Abbazia Olivetana Benedettina dei Santi Nicola e Paolo VI è sicuramente il complesso religioso più conosciuto della Franciacorta. 

La sua fondazione risale al 1090 per opera dei monaci Cluniacensi. 

Passata agli Olivetani nel 1446, venne ricostruita tra il 1450 e il 1534, quando divenne Abbazia d’impronta rinascimentale. Alla sua trasformazione contribuirono i più importanti pittori bresciani dell’epoca quali: Gambara, Romanino, Moretto, Da Marone e Cossali. 

Le leggi napoleoniche la soppressero nel 1797, ma nel 1969 per volere del Papa bresciano Paolo VI si avviò una grande opera di restauro, che vide il ritorno degli Olivetani. 

La chiesa risale al 1480-90. L’interno, a una navata, presenta una ricca decorazione barocca. Ospita un’importante tela del Moretto del 1545 e bellissimi lavori di intarsio ligneo negli stalli del coro. Tra gli affreschi di maggior importanza, la Crocifissione sulla parete di fondo del grande refettorio, della scuola di Floriano Ferramola, e la sala affrescata dal Gambara. Gli affreschi del Romanino, infine, si trovano nella foresteria nuova. 

I chiostri sono tre, di varia ampiezza e stile. Quello piccolo (Chiostro della “Porta”), è il più antico. Il Chiostro “Grande” (1480-90) ha un portico e loggiato con decorazioni in maiolica. Quello detto della “Cisterna” è di epoca tardorinascimentale.







 


 







 








Monastero di San Pietro in Lamosa - Provaglio d’Iseo

domenica 31 agosto 2025 - Sensi & Sensazioni 

Una maestosa e stratificata costruzione di mille anni che, nelle forme architettoniche, nella tessitura delle pietre, nei vari cicli di affreschi, nella molteplicità degli spazi: la chiesa medievale, il chiostro, la cappella cinquecentesca dei Disciplini e quella funeraria del Settecento, la loggetta rinascimentale, gli scantinati, l’orto, la villa ottocentesca… reca testimonianza dei calcoli, dei gusti e degli slanci spirituali e creativi di molte generazioni di uomini, tanto che chi vi mette piede, ha l’impressione di entrare in contatto con l’anima segreta ed eterna della storia. 

Fondato su un rialzo roccioso che domina le Torbiere e legata nel nome (Lamosa) alla natura paludosa dei luoghi, il Monastero è il più antico e l’unico ancora riconoscibile delle fondazioni cluniacensi del Sebino.

È un complesso architettonico millenario cresciuto intorno una chiesetta originaria eretta intorno al Mille.

È stato realmente un monastero dell’ordine benedettino dei Cluniacensi, fra il 1100 e il 1500. Fu poi adibito a parrocchia di Provaglio fino al 1800, mentre negli ultimi due secoli, è stato la residenza di una famiglia aristocratica. Conserva straordinarie tracce della sua lunga storia tra cui cicli di affreschi di grande suggestione.
 

 

 

 

 

 
 
 

Torbiere del Sebino - Provaglio d’Iseo

domenica 31 agosto 2025 - Il mio Cammino 

Una riserva naturale è un luogo riservato alla natura dove l’attività umana è finalizzata unicamente al mantenimento dell’equilibrio naturale. Presenta un percorso veramente distensivo e piacevole, ma bisogna approcciarsi nel dovuto modo, rispettando l’ambiente. 

Torbiera significa giacimento di torba, il giacimento che c’era qui è stato tutto asportato, lasciando un vuoto che si è poi riempito d’acqua. Gli unici residui torbosi sono i sottili argini di ogni vasca, coincidenti con i vecchi confini tra lotto e lotto. L’operazione è durata dagli inizi dell’Ottocento alla metà del Novecento e la torba costituì, prima il surrogato locale del carbone per la nascente industria del vapore, e poi venne usata come combustibile da riscaldamento. Insomma oggi le sedicenti torbiere 

Sono diventate una rete elegantemente smagliata di argini, intorno a vasche d’acqua poco profonde: una condizione questa che ha favorito un particolare sistema vitale di alghe, arbusti, piante, fiori, insetti, pesci, uccelli, il quale, insieme al paesaggio delle alture circostanti, ne rappresenta il fascino e il valore del momento, meritando, nel 1988, la qualifica di Riserva Naturale. 

Siamo partiti dall’ingresso presso il monastero, a Provaglio d’Iseo e per 7,5 chilometri di circuito, abbiamo veramente goduto di questo ambiente. 

Sul percorso ci siamo fermati alla trattoria Fontanì per degustare un meraviglioso e perfetto risotto al sottobosco!