sabato 7 giugno 2025 - Andar per Città - Sensi & Sensazioni
Il borgo è la rappresentazione reale di un sogno, quello del Duca Giuseppe Visconti di Modrone, imprenditore milanese nonché padre del celebre regista Luchino Visconti. Fu proprio lui a inizio Novecento, sotto consiglio di personalità come Gabriele D’Annunzio, a finanziare la ristrutturazione e costruzione dei nuovi edifici che diedero vita all’attuale villaggio.
Ma perché, ancora oggi, questo posto rappresenta uno dei luoghi più frequentati del piacentino? Ecco di cosa è ricco: il Castello è una grande fortezza, nota soprattutto per le vicende di fantasmi collegate alla sua storia, che si snoda tra innumerevoli stanze; tutto intorno un grande parco storico. Il Museo delle Torture, con una delle collezioni più complete e ampie di strumenti di tortura, utilizzati in epoca medievale. Il museo delle Cere con riproduzioni in dimensioni reali di personaggi legati in qualche modo alla storia locale: da Annibale a Petrarca.
Al centro del borgo vi sono le botteghe storiche, un luogo con gli antichi mestieri degli artigiani. La Cortevecchia dove vengono organizzati eventi e manifestazioni come il Corteo Storico. Sempre qui è presente una mostra permanente di attrezzi agricoli originali, utilizzati a inizio ‘900.
Quando si passeggia ci si imbatte in lei, la Statua di Aloisa, il fantasma gentile protettrice degli innamorati, accanto al Palazzo del Biscione. Si narra infatti che Aloisa, vissuta nel medioevo e figlia del proprietario del Castello, fosse una giovane non proprio di bell’aspetto, ma dal cuore buono. Purtroppo il suo amore verso un altro ragazzo non venne mai ricambiato e proprio per questo morì di crepacuore. La sua anima vaga per il borgo.
La Chiesa dei SS. Cosma e Damiano lungo il perimetro ovest; una costruzione dalla facciata barocca, ma la cui struttura originale risale in realtà al 1200. La Fontana del Biscione riproduzione di quella presente davanti al Castello Sforzesco a Milano. La Colonna dell’Angelo, in piazza Guido Visconti, posta nel 1948 in ricordo della visita del Re Vittorio Emanuele III.






