martedì 25 ottobre – Karibuni Mlali
Dopo 9 anni, ritorniamo al “Kituo cha Watoto” e sarà come un tuffo nel passato per ritrovare sensazioni, a quel tempo, stupende.
Questa volta non saremo in due, la squadra è aumentata di ben tre elementi, tutti entusiasti e pieni di voglia di fare.
Ore 6 piazzale Bareta e in furgone sino a Verona per il treno delle 7:22 con destinazione Bologna 8:14.
Aereo ore 11:15 per Istanbul 14:55. Partenza da Istanbul ore 19:00 fino a Dar es Salaam alle 2:20 del 26 ottobre.
Ad accoglierci, dopo le difficili operazioni di sdoganamento del materiale dentistico, un grosso “Nero” che si dimostra subito un perfetto padrone di casa e ci aiuta a uscire indenni dai difficili interrogatori doganali in swaili.
Fra Gaudens il suo nome, la simpatia in persona, che ci fa salire su una Toyota fuoristrada, dove un autista generoso stipa 5 valigie al limite del peso, 5 zaini, un sacco di ananas, uno di patate e 7 persone, in quel viaggio notturno e fantastico, su una strada a dir poco pericolosa, con guida a sinistra, in un incrociare e sorpassare enormi camion con destinazione sconosciuta, ma che sfiorano la nostra auto, non sempre a distanza regolamentare.
Ci fermiamo alle 8:00 per una frugale colazione a quel che potremmo chiamare, usando un gergo automobilistico “autogrill”, che però espleta il suo ruolo di rifornimento e di bisogni corporali.
A mezzogiorno siamo nel cortile della Missione e veniamo accolti da una decina di volonterosi ragazzi vent’enni, che avremo modo di conoscere in seguito, che si mettono immediatamente a disposizione per i nostri bagagli.
Paolo e io, riconosciamo tutta la struttura, che però ci sembra molto più grande e ben conservata, e un tuffo al cuore ci ricorda la precedente esperienza, di tanti anni
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