venerdì 14 ottobre 2022

Chioggia e San Domenico

venerdì 14 ottobre 2022 – Sensi e Sensazioni 

Questa cittadina, una Venezia in miniatura, già di per sé un gioiello di arte e cultura, con i suoi canali e ponti pittoreschi, che collegano edifici veneziani, per il visitatore attento, offre ad ogni angolo chicche architettoniche e storiche. 

In fondo a piazza Vigo, proprio di fronte alla colonna col “gato de ciosa”, attraversato il ponte Vigo, e infilata la stretta calle di fronte, si sbatte la vista sul ponte San Domenico e alla chiesa che porta lo stesso nome. 

L’isoletta che la ospita, già dei monaci Benedettini, passò ai padri predicatori Domenicani attorno al 1200. In seguito, nel 1287 fu edificato un convento e la chiesa. La posizione scelta era centralissima perché dall’isola partiva un ponte che congiungeva Chioggia a Sottomarina. L’antica basilica di stile romanico fu abbattuta nel 1745 e ricostruita su progetto di Pietro Pelli. Nel corso dei secoli, subì le diverse vicende storiche: dalla soppressione dell’ordine da parte della Serenissima, all’occupazione da parte dell’armata napoleonica. Attualmente la chiesa è parrocchia e santuario per l’insigne e imponente Crocefisso miracoloso. Dell’antico tempio rimane il Campanile di stile romanico con bifore stupende. 

Secondo una critica moderna il crocefisso risale al 1300 e attorno alla sua origine e alla sua provenienza molte le leggende e i miti. Tutta la popolazione vi è passata riverente, ma specialmente i pescatori che, in quel Cristo, vedono un emblema, un porto, una salvezza. I numerosi ex voto che si conservano all’interno della chiesa sono una testimonianza di grazie ricevute. 

Chi contempla il Cristo dalla parte sinistra nel momento del dolore e dell’agonia, chi dalla parte destra lo vede nella serenità della morte. La croce è formata da tronchi e sull’estremità superiore della croce è scolpito un pellicano che nella simbologia religiosa rappresenta il sacrificio del Cristo che si è immolato sulla croce per il bene del suo popolo, al pari del pellicano che si squarcia il petto per nutrire i suoi piccoli. Nel corso dei secoli, e solo per sei volte, l’imponente crocefisso fu portato in processione fuori della chiesa, obbligando l’abbattimento e la ricostruzione del portale data la sua imponente mole.


 





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