giovedi 22 dicembre 2011 - Sensi e Sensazioni
Ieri sera, ospite della bellissima chiesa dai tratti gotici di San Bernardino, c’era Massimo Cacciari che ha tenuto una “lectio magistralis” sul tema “Come pensare Dio”.
Cacciari si è distinto, nella filosofia contemporanea, per il costante tentativo di far dialogare filosofia e teologia.
L’attenzione si volge a quel “cominciamento” che è il “problema” filosofico fondamentale. La “cosa ultima”, quindi, non è che l’Inizio: qui però non è più semplicemente inteso come indifferente insieme di tutte le possibilità, bensì come “l’infinità” stessa della cosa nella sua inalienabile e intramontabile singolarità. Solo attingendo alla “cosa ultima”, toccandone l’essenza divina, l’anima esprime la propria unica, possibile libertà.
Non so quanti tra il numeroso e attento pubblico, abbiano potuto comprendere il “percorso” tratteggiato dall’emerito professore filosofo, ma tra le righe, “profonde e assai difficili”, qualcosa di toccante è rimasto a tutti. La teologia non può non fondarsi sulla credenza che l'Inizio è Dio.
“Conoscere se stessi” è la grande sfida di Socrate e per conoscere se stessi, è il pensiero del filosofo, si deve andare oltre ogni limite, sfidando il dio.
“Quando amo ciò in cui credo lo voglio anche sapere. La fede vera vuole gustare, fruire.”
Massimo Cacciari
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