mercoledì 7 dicembre 2011

Il decreto "Salva Italia"

mercoledi 7 dicembre 2011 - Politically Correct

Era giusto dare fiducia a Monti. E forse lo è ancora! L’avvento di questo governo era indispensabile e acclamato da tutti e la manovra che si accingeva a fare, ancora prima di conoscerla, era già stata condivisa da quasi tutte le forze politiche. Bastava lasciarlo lavorare e, per il momento, accontentarsi di quell’aureola di persone serie, preparate e competenti che incuteva fiducia.
Avremmo scommesso tutti che ci avrebbe portato fuori dal “default” tanto paventato, con rigore, sacrifici, ma soprattutto con equità.
Equità che, a mio modo di pensare, voleva dire “contribuiremo sì a pagare tutti, ma secondo le diverse possibilità, i diversi redditi e tenori di vita”.
Man mano che invece si scoprono le carte e le intenzioni, ci si accorge che la manovra del governo è ingiusta, ma soprattutto classista. Si riesce a capire che oggi è tempo di “sacrifici”, ma non si capisce perchè a sacrificarsi debbano essere sempre gli stessi.
Monti ha perso una immediata grande occasione, visto l’avallo e la firma anche del Presidente della Repubblica, quella di affondare il bisturi su tutte le classi sociali, su tutti i patrimoni e su tutte le pensioni, mettendo un limite soprattutto su quelle d’oro e su quelle cumulabili.
Era l’occasione per imbracciare con “coraggio” certe decisioni, difficili, ma dovute su: patrimoniale, beni della Chiesa, missioni di guerra, rinuncia del cumulo degli stipendi dei politici, riduzione dei benefits, caccia agli evasori ecc.
Forse serviva più tempo, ma forse la partita non è ancora chiusa.
Forse oltre all’Italia, dovremmo pensare a salvare gli italiani.
valter niselli

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