venerdi 9 dicembre 2011 - Sensi e Sensazioni
Otto dicembre 1980, sparato alle spalle da un suo fan, finiva di vivere John Lennon, segnando la fine dell'innocenza per un'intera generazione, la mia.
Un grande musicista, cantante , poeta e autore immortale, ma anche un uomo impegnato per i diritti civili, per la pace, per quello che noi, negli anni “sessanta” definivamo “un mondo migliore”.
Ieri sera, per celebrare il “Lennon Day”, sul palco dell’Auditorium della Gran Guardia a Verona, c’era Gary Gibson (in foto), il più famoso sosia, fisicamente e vocalmente, di Lennon.
Con una band tutta italiana al seguito: Fabio Cobelli (batteria), Nicola Cipriani (chitarra), Marco Teti (basso) e Moreno Piccoli (tastiere) ci ha fatto rivivere magnificamente, non solo l´ultima parte della carriera di John, ma anche il mitico periodo dei “quattro di Liverpool”.
Brani come Jealous Guy, You´ve got to hide your love away, Stand by me, Norwegian wood, per finire col capolavoro Imagine, a risvegliare lontani ricordi e sensazioni.
Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today...
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