giovedì 19 luglio 2012

Tozeur e la Fabbrica dei Mattoni

maggio 2010 - Sensi e Sensazioni

I blocchetti usati per le facciate degli edifici della Medina a Tozeur, sono preparati secondo un metodo antico di secoli. La fabbrica che si apre alla vista, in un’ atmosfera desolata, conta 22 forni e il più piccolo può contenere sino a 10.000 mattoni. Sul luogo, si trovano sempre alcuni artigiani e qualcuno si rende sempre disponibile a illustrare il suo lavoro.
Non bisogna però approfittarne, perché lui é li per lavorare!
 
Il nostro si chiama Mohamed (guarda caso) e la sua espressione sembra uscita da un set cinematografico. Per costruire i suoi mattoni mescola due terzi di argilla bianca con un terzo di argilla rossa, quindi con l’aiuto di una maschera cornice, modella a due a due i manufatti e li lascia scaldare al sole, dopo averli ricoperti di sabbia e cenere di foglie di palma, per evitare formazione di crepe. Li lascia quindi seccare per alcune ore d’estate o alcuni giorni d’inverno e quindi li passa alla cottura nei forni che, alimentati da foglie e rami di palma, arrivano sino ad una temperatura di 1.000 gradi centigradi. La produzione giornaliera é di circa 500-600 pezzi. A detta del nostro amico, diversi architetti italiani, ordinano quantitativi di queste mattonelle per particolari rivestimenti esterni o interni di ville anche per il nostro paese.











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