giovedì 12 luglio 2012 - Andiamo al Cinema
(Claudio) Di Cyril, ragazzino dal carattere ribelle e pervaso da irrefrenabile furore, si sa molto poco: che è di madre ignota (nel film non viene mai citata); che è alla ricerca spasmodica di un rapporto con il padre affettivamente lontano e non disponibile nei suoi confronti; che vive in simbiosi con la sua bicicletta, più volte sottrattagli e sempre in qualche modo ritrovata; che non accetta una sistemazione in un istituto formativo; che incontra casualmente una donna che, per qualche motivo, accetta di prendersi cura di lui.
Nello sviluppo del racconto emergono la delusione dell’adolescente abbandonato, il fallimento e la fuga dalle responsabilità di un padre snaturato, la violenza di chi sfrutta la minorità psicologica di un ragazzo senza orientamento per coinvolgerlo in eventi scellerati, l’opportunismo cinico perfino delle vittime dei suoi sbagli, apparentemente pronte al perdono L’unica deroga a tale scialbo panorama sociale è rappresentata dalla donna protagonista, bella fisicamente e interiormente, che si propone senza alcun altro interesse che non sia la spontanea disponibilità a dare affetto e sostegno a chi se ne dimostra bisognoso, anche se non sempre meritevole.
(Claudio) Di Cyril, ragazzino dal carattere ribelle e pervaso da irrefrenabile furore, si sa molto poco: che è di madre ignota (nel film non viene mai citata); che è alla ricerca spasmodica di un rapporto con il padre affettivamente lontano e non disponibile nei suoi confronti; che vive in simbiosi con la sua bicicletta, più volte sottrattagli e sempre in qualche modo ritrovata; che non accetta una sistemazione in un istituto formativo; che incontra casualmente una donna che, per qualche motivo, accetta di prendersi cura di lui.
Nello sviluppo del racconto emergono la delusione dell’adolescente abbandonato, il fallimento e la fuga dalle responsabilità di un padre snaturato, la violenza di chi sfrutta la minorità psicologica di un ragazzo senza orientamento per coinvolgerlo in eventi scellerati, l’opportunismo cinico perfino delle vittime dei suoi sbagli, apparentemente pronte al perdono L’unica deroga a tale scialbo panorama sociale è rappresentata dalla donna protagonista, bella fisicamente e interiormente, che si propone senza alcun altro interesse che non sia la spontanea disponibilità a dare affetto e sostegno a chi se ne dimostra bisognoso, anche se non sempre meritevole.
Da vedere, ma non appassionante.
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