mercoledi 30 novembre 2011 - Sensi & Sensazioni
Sant'Erasmo è un'isola della laguna veneta settentrionale, la seconda per estensione dopo Venezia. Si trova al centro di un ideale triangolo formato da Murano, Burano e Punta Sabbioni.
È raggiungibile con il vaporetto, sia da Venezia (Fondamenta Nuove) che da Cavallino-Treporti. L’isola conserva a tutt’oggi una vocazione agricola e per questo viene considerata l’Orto di Venezia. E’ famosa per la sua produzione di carciofi viola e tipiche primizie sono le “castraure”, carciofini (uno per pianta), colti precocemente e che almeno una volta nella vita devono essere gustati in loco oppure acquistati e preparati possibilmente crudi in insalata (aceto, olio e grana) o in pinzimonio.
Per i carciofi viola di Sant’Erasmo ho “rubato” una ricetta di Fabio Picchi che sembra nata per convivere armonicamente con questo grande prodotto.
“Pulite con attenzione i carciofi privandoli delle parti dure e fibrose. Dopo averli spaccati in quattro, stufateli, con l’umidità della lavatura, in un pentolino d’acciaio ben coperto, con prezzemolo e aglio tritati, pepe e olio abbondante, aggiungendo un piccolo pezzo di prosciutto grasso e magro tagliato a piccole listarelline. Teneteli a fuoco vivace per 6 minuti esatti, rigirandoli una sola volta allo scadere dei primi tre. Al fine, ancora turgidi, passateli dentro una padellina, versandoci sopra una piccola quantità di uova sbattute che si rapprenderanno intorno ai carciofi formando una sottilissima frittatina nel contatto con la padella. A quel punto, e solo a quel punto, rigirate la frittata che ricolerà con la parte umida dell’uovo nuovamente sulla padellina, formando anche lì una successiva sottilissima frittatina che andrà a chiudersi con la precedente. Sostanzialmente vi risulteranno due crespelle sovrapposte con un’alta farcitura di carciofi al tegame. Nell’uovo, quando lo sbattete, aggiungete la solita manciata di parmigiano”.
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