lunedì 2 gennaio 2023

Incompiuta di Brendola

lunedì 2 gennaio 2023 - Sensi e Sensazioni 

Siamo a Brendola, e, proprio di fronte al municipio, ci si imbatte in una chiesa incompiuta che si erge, spettrale e al tempo stesso bellissima, sul ciglio della strada. 

Ci si deve assolutamente fermare, per raccogliere la sua storia che si trascina da molti anni e che ne fa un mistero surreale. 

Una storia incredibile, conosciuta da pochi che ebbe inizio nel secolo scorso e precisamente nel 1926, anni in cui il comune era diviso in quattro parrocchie e il campanilismo era molto acceso. 

Il parroco del tempo, don Cecchin, decise di unire tutti i brendolani sotto un’unica parrocchia, un’unica chiesa, un unico campanile, che doveva essere grandioso e bellissimo. Venne fondato un vero e proprio comitato per la realizzazione della nuova chiesa, che doveva sorgere in località Cerro, di fronte al Municipio. Nel 1928 l’ing. Fausto Franco riceve l’incarico per redigere il progetto, che prevede tre grandiose porte in facciata e un’ampia scalinata di 15 gradini dal piano stradale. Nel ‘30 venne approvato il piano finanziario e nel 1932 iniziarono i lavori, ma nel ‘35 don Cecchin si ammalò e venne allontanato da Brendola per curarsi. Vi ritornò nel 1937 e i lavori all’Incompiuta ripresero. Quando tutto sembrava andare per il meglio, qualcosa cambiò e i lavori si arenarono. 

Poi arrivò la seconda guerra mondiale i lavori si fermarono del tutto, considerando che molti brendolani furono chiamati a combattere e non furono mai più ripresi, per cause che restano avvolte dal mistero. 

Resta solo l’imponente, bellissimo e spettrale scheletro incompiuto, un edificio alto 28,5 metri e ampio 1124 metri quadrati, abbandonato al degrado, da oltre 60 anni. Testimonianza silenziosa della storia del paese che un tempo qualcuno aveva sognato di unire. 

Di recente, lo IUAV di Venezia, che ha il compito di fare ricerca, divulgarla e collegarla al territorio, ha portato avanti una ricerca dal titolo: “Limite alla rovina”, in cui si sottolinea come l’Incompiuta abbia una forza pittoresca, suggestiva, dominante l’ambiente e adagiata sulle colline. È questo il valore culturale del luogo che si presta a un uso flessibile, multiforme, che si modifichi nel tempo. Dopo l’analisi dei materiali di costruzione, è importante trovare soluzioni in cui il fabbricato rimarrà un valore da restituire alla comunità come “rovina paesaggistica ”, una potenzialità straordinaria per l’area, un turismo culturale e un fenomeno economico e sociale allo stesso tempo.




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