giovedì 29 aprile 2021

Cippo o Contrappeso?

venerdì 30 aprile – Sensi e Sensazioni 

Lungo via 24 maggio, in contrada Pieve a Colognola ai Colli, di fronte alla villa Stagnoli-Bertani, c’è una grossa pietra cilindrica, da alcuni ritenuta cippo gromatico, un blocco di pietra che i Romani posavano agli incroci delle strade come segno di confine nell’ambito della centuriazione. Di solito però, a forma di parallelepipedo, di dimensioni contenute e curato esteticamente. 

Si tratta invece di un contrappeso per torchio, un blocco di pietra di alcuni quintali, impiegato per i torchi a leva o a vite, per spremere uva e olive. Utilizzato nelle aziende agricole fino al Settecento e molto diffuso in questi territori della Val d’Illasi, come della Val Tramigna. Le vinacce o la pasta di olive venivano schiacciate con una trave orizzontale, collegata a una vite senza fine di legno, ancorata a terra da un grosso masso che aveva impressi dei solchi a coda di rondine che dovevano servire proprio per trattenere ben salda la vite al torchio.

Su questo contrappeso in particolare, è stato sovrapposto il simbolo dei monaci olivetani, che già dal 1562 erano presenti nel monastero veronese di S. Maria in Organo a Verona e presso l’Abbazia di San Bonifacio aggregata a tale monastero.

San Bernardo Tolomei (1272-1348) fondatore della Congregazione Olivetana
 
 
 
 
 
 


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