venerdì 2 aprile 2021

Belfiore e la Porcilana

venerdì 2 aprile 2021 - Sensi e Sensazioni 

Il territorio venne abitato in epoca preromana dai Veneti antichi: reperti di tale presenza sono stati trovati nella zona di Gombion e Castelletto. Nel medioevo si svilupparono tre centri urbani principali: il Comune di Porcile, la Zerpa e la Parrocchia di Bionde. Si svilupparono quindi lungo l'asse della strada imperiale Berengaria, realizzata nel 912 da re Berengario I, che assunse presto il nome di Porcilana, proprio per il fatto che attraversava il comune di Porcile. Nel 1547, le principali famiglie benestanti del paese fecero istanza al Consiglio dei Dodici di Verona per cambiare il nome da Porcile in Belfior, che venne accolta solo in parte, poichè accanto a Belfior doveva rimanere l'attestazione "di Porcile". La battaglia del nome si protrasse sino alla venuta di Napoleone Bonaparte (1796-1812), che fece la riforma amministrativa che sezionava il territorio in dipartimenti e, rientrando nel dipartimento dell'Adige, Belfiore divenne d'Adige. Il cambio del nome in BELFIORE avvenne ufficialmente per Regio Decreto dell'11 agosto 1867, firmato dal Re Vittorio Emanuele II.

La pavimentazione in pietra, di un tracciato alto medievale dell'antica via Porcilana, legata ai templari e alle loro commende, lungo le strade dei pellegrini, è venuta alla luce casualmente, durante gli scavi della sede stradale, in corrispondenza della chiesa della Madonna della Strà, ex pieve parrocchiale di san Michele. La prima strada dunque, o una pavimentazione ricca di reperti, che fu sommersa probabilmente da un´alluvione dell´Adige. Sopra lo strato fangoso fu posata successivamente un´altra pavimentazione con pietre di risulta, cocci, ciottoli e sassi recuperati. 

La Porcilana, da San Martino Buon Albergo, dove prende inizio dalla Via Postumia, tocca Lavagno, in località Lepia, Caldiero a Gombion, Belfiore a Bionde, attraversa la Zerpa oltrepassando l'Alpone nel punto in cui ancora oggi è presente la "botte zerpana", Strà di Cucca (Veronella), Sabbion, Roveredo di Guà e Borgo Pagane, attraversando il basso padovano (Este e Monselice), raccordandosi infine con la Via Romea.

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