venerdì 31 marzo 2017

A modo mio

venerdì 31 marzo 2017 - Come la penso



Vivere “di routine” è, per quasi tutti, facile e comodo. Quello che ci propinano gli altri viene preso come metodo di vita. Viaggi, programmi televisivi, ristoranti, prodotti, alimenti, medicinali, tutto ciò che fanno parenti, amici, vicini di casa. Il vivere cioè in maniera predefinita è dannatamente comodo.

Fare delle scelte che gli altri hanno fatto per te, anche se non ti vanno bene, anche se ti vanno strette, anche se ti danno fastidio, sino a farti male, le giustifichi, le adatti e le accetti e non cambi più.

Qualcuno chiama questo “tran tran” di vita una scelta, la sua scelta, ma non si accorge di essere già morto prima ancora dei crisantemi.

E allora che fare? un giorno o l’altro “deve” scattare quella molla che ti fa dire: “A modo mio!” 
Non da domani o da oggi, ma da questo momento, farò a modo mio!

Mi rimetto in gioco, programmo, non accetto consigli da alcuno, vivo la mia vita o quel che ne rimane e la costruisco, modellandola a mia immagine e somiglianza, cercando di essere il soggetto attivo, l’interprete principale di quel film che ho sempre sognato di girare. 
E non importa se questo avviene a trenta, cinquanta o a settant’anni, l’importante è ri-mettersi in discussione.

Sarà senz’altro più complicato, più difficile e magari pericoloso, ma le gratificazioni non tarderanno a raggiungerti. 

Se riuscirai a fare tutto questo, non vincerai certo la partita, ma almeno avrai calpestato l’erba del campo centrale con i tuoi piedi!


Azerbaijan, novembre 2007

Tunisia, maggio 2010

Islanda, luglio 2011

Marocco, maggio 2012

Tanzania, novembre 2013







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