domenica 5 dicembre 2021

Abbazia di Chiaravalle della Colomba

domenica 5 dicembre 2021 – Sensi e Sensazioni

Edificata su sollecitazione di san Bernardo di Chiaravalle e della famiglia Pallavicino intorno al 1135, l’Abbazia, dedicata a Santa Maria Assunta, fu uno dei centri più vivi della spiritualità cictercense in Italia. Dell’antico complesso sono ancora visibili il portico duecentesco, la chiesa romanica, con notevoli affreschi trecenteschi e quattrocenteschi e lo splendido chiostro gotico. 
 

La Basilica: l’antica facciata presenta un avamportico trecentesco e conserva la struttura a salienti e la corona degli archetti pensili dell'originario progetto in cui, il più tardo rosone si incastona armonicamente; sotto le sue volte, prima dell’accesso nella chiesa, si trova un’arca tombale dei primi Abati.
L’interno, degli inizi del ’200, mostra la vera primizia dell’architettura cistercense in Italia, dai severi caratteri borgognoni, con il gioco espressivo delle nervature e i grandi costoloni pensili. L’impianto romanico a tre navate si sviluppa in altezza secondo un precoce carattere di transizione al gotico La navata centrale è costituita da quattro grandi campate e l’edificio sacro termina con coro rettilineo e transetto. Le finestre attuali, più ampie, non corrispondono a quelle primitive. San Bernardo impose un'architettura essenziale, priva di sculture e di decorazioni e i capitelli con decorazioni semplicissime rispondono a questa esigenza. 
Dal transetto destro parte la scala che comunicava direttamente con il sovrastante dormitorio dei Monaci coristi. Mentre nel transetto di sinistra, sopra la porta dei morti che immetteva nel camposanto, è raffigurato un Angelo con tromba a ricordare che anche i morti saranno chiamati al Giudizio Finale e alla resurrezione.
 
Il Chiostro: straordinario gioiello trecentesco, si offre nell’intensa suggestione della propria strutturata bellezza. Il suo fascino sta soprattutto nei ritmi contrappuntati delle ventiquattro partizioni a quadrifora, delle novantasei arcatelle ogivali, delle centotrenta colonnine binate in marmo rosa di Verona, dei venti speroni a contrafforte avanzati nel cortile, e infine della vibrante cornice ad archetti e tortiglione.

Il perfetto quadrato del chiostro – al quale la luce mattinale o meridiana dona stupendi effetti sul vasto registro del cotto, trasmette compiutamente il carattere rigoroso e gaudioso della vita monastica.

La Sacrestia: mentre la Basilica si dimostra come un momento di transizione tra il romanico e il gotico nell’area padana, il Sacrarium, o luogo di conservazione delle reliquie, è il primo episodio autenticamente gotico del complesso abbaziale. Interessanti sono l’abside circolare, e ancora di più la serie di affreschi, rimessi in luce da recenti restauri. Qui, accanto alla permanenza di alcuni stilemi bizantineggianti, irrompe l’influsso della nuova potenza monumentale giottesca. Il riquadro più importante è quello raffigurante la Crocifissione.

 

 

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