mercoledì 22 febbraio 2012

Lisbona e “A Ginjinha”








venerdi 22 agosto 2006 - Sensi e Sensazioni

Lisbona misteriosa, “città della luce” che arriva dall'oceano e diventa poliedrica andando a sbattere sugli ingredienti di questa città: i riflessi del fiume che la taglia, ma la unisce al mare, le viuzze strette, nei vicoli di pochi metri, il respiro intenso di qualcuno che si ferma e guarda l'orizzonte da cui proviene quella stessa luce che gli illumina il viso. Si ama già dal primo sguardo, un po’ per la sua anima cosi poco europea, un po’ perchè sospesa in un limbo, racchiusa nei gesti meditati dei suoi abitanti e inevitabilmente legata al suo glorioso passato. Sul fiume Tago, sorge il quartiere di Belem, una tappa obbligata per il famoso Padrao do Doscombrimentos, che celebra le grandi scoperte delle esplorazioni per mare. Lasciatevi poi portare sul romantico “electrico 28”, in un percorso emozionante di saliscendi tra curve e controcurve nei vecchi quartieri popolari. Una visita alla Estação do Oriente, grandiosa struttura in vetro e acciaio progettata dall’architetto Santiago Calatrava e al teleférico, una singolare cabinovia per osservare dall’alto l’intero quartiere, il Padiglione Atlantico e l’Oceanário.

A Ginjinha
Un piccolissimo locale, il più storico della città, in pieno centro del “rossio”, ai margini della piazza. Sarà grande tre metri per tre, ma basta per conoscere il tipico liquore di bacche Ginja, (Amarene) in alcool (aguardente) con l'aggiunta di zucchero e segreti ingredienti. Il rito della degustazione, necessariamente in piedi, accompagnata dall’assaggio di tre amarene sotto spirito, deve coinvolgere assolutamente il turista per non confessare una grande perdita nel suo “palmarès” di esperienze.

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