domenica 5 aprile 2020

I Cani di Pavlov

domenica 5 aprile 2020 - Sensi e sensazioni

Ivan Petrovič Pavlov (1849 – 1936) è stato un fisiologo ed etologo russo, che nel 1903 scoprì sui cani il riflesso condizionato, studi che, nel 1904 gli valsero il premio Nobel per la Medicina e la Fisiologia.

Aveva osservato che, ogni qualvolta si presentava con del cibo di fronte al cane, questi cominciava a salivare. Approfondì quindi, sino ad arrivare a capire che solo col suono di un campanello, un attimo prima di servire il cibo, i cani già si aspettavano di mangiare.

Per la prima volta si era dimostrato che il cervello controlla i processi fisiologici dell’organismo e che, quindi, un particolare stimolo determina sempre una scelta conseguente.

Si è arrivati quindi a spiegare la ragione per la quale mangiamo troppo anche se sappiamo che fa ingrassare, perché continuiamo a fumare anche se sappiamo che uccide, e perché mandiamo messaggi col cellulare mentre stiamo guidando, anche  sapendo che è tra le prime cause di incidenti stradali.

Il problema è che siamo abituati a pensare in due modi: il primo è logico: si analizzano gli eventi, si valuta ogni aspetto, si mettono a confronto le possibili soluzioni e alla fine si sceglie quella ritenuta migliore. Ma è difficile essere logici, se si sta facendo un’altra cosa.

L’altro metodo è quello intuitivo e che sembra meraviglioso: è rapido e automatico, e condiziona più di quanto si creda quello che diciamo, pensiamo e crediamo. 

E così spendiamo in modo impulsivo per cose di cui non abbiamo bisogno e dopo ogni acquisto inutile ci pentiamo e chiediamo aiuto alla parte logica del cervello, perché trovi una giustificazione a quello che è stato appena fatto: qualcosa di plausibile da raccontarci e da raccontare.

E così possiamo lasciare il coniuge dopo un litigio, seguendo l’intuito e pensando di fare la cosa giusta, mentre la ragione deciderebbe diversamente.

E così andiamo a votare politici innegabilmente incapaci, che se avessimo passato la decisione alla parte logica del cervello, non sarebbero mai stati eletti. 

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