domenica 27 maggio 2018

Da Santillana del Mar a Comillas

domenica 27 maggio 2018 - Il mio Cammino

Siamo svegli già da tempo e l’adrenalina ci vede al bar accanto al municipio per un’ottima colazione che trangugiamo di fretta e poi subito fuori, con lo zaino che sa di pulito e le gambe che scalpitano alla partenza. L’uscita da Santillana è in salita, su un bellissimo acciottolato che porta al cimitero.
Pierluigi saluta un cane lupo che educato gli porge la zampa e poi, sulla collina, perdiamo le tracce della freccia gialla, svoltando a destra e camminando per un paio di chilometri come ragazzini spersi.
Ritorniamo sui nostri passi, ci facciamo “furbi” e individuiamo la nostra stella cometa che ci porta al quartiere di Arroyo, in cima a un’altra collina. La nostra morale in seguito sarà: mai muoversi senza prima aver individuato il “faro”.
Una ripida discesa, tra tutte le specie di animali autoctoni e no, ci porta a Oreña, e qui ci aspetta una piacevole sorpresa: su una piccola collina, ci appare la chiesa di San Pedro del XVI secolo, che il custode ci fa gentilmente visitare, proponendoci anche la visita alla torre tdel 1608, su modello di quella di Santillana e che racchiude diverse interessanti notizie. 
Nel nostro andare, raggiungiamo Caborredondo, incontrando anche la piccola “Ermita de San Bartolomé”, che risale all'XI secolo.
Scendiamo dolcemente verso Cigüenza, ci appare la imponente chiesa barocco coloniale del XVIII secolo e, di fronte, la “Casona de la Condesa de Casa Tagle”.
Sul percorso incontriamo anche l’Ermita di San Pantaleòn, secolo XVI.

E’ già ora di pensare a uno spuntino e prima di giungere a Cobreces, ci fermiamo a un bar di fronte a un campo di gioco dove due squadre si contendono, a suon di bocce enormi, la caduta di birilli. L’imponente chiesa parrocchiale di “San Pedro Advincula” ci appare sulla via e le dedichiamo una piccola visita, ammirando anche il monumento del pellegrino. Sulla strada incontriamo il grande edificio del Monastero di Santa Maria di Viaceli dei monaci cistercensi, un insieme di architettura neogotica di inizio del secolo XIX, una delle prime costruzioni in Spagna realizzata in calcestruzzo.

Abbiamo già fatto circa 11 chilometri e la strada sta scendendo verso Playa de Luaña. Dopo aver giocato un po’ con i piedi nell’acqua del mar Cantabrico, ci dirigiamo verso il paese di La Iglesia che ci stupisce con la sua chiesa e le vie acciotolate. Eccoci ora a Pando, un paesino di 139 abitanti, ma con il  patrimonio del convento di San José appartenente all’ordine delle Carmelitane Scalze. Un edificio del 1877, in stile barocco con facciata classica. Le monache che lo abitano si dedicano alla decorazione delle porcellane. 

Dopo un chilometro ci ritroviamo a Concha e attraversiamo Calle Mayor che ci mostra una serie di case in legno che si alternano a quelle in pietra, in un paesino che sembra disabitato e triste sotto la pioggia. Siamo in vista di Comillas, reincontriamo il mare; ci basta attraversare il ponte e l’impresa della prima tappa si conclude, dopo 28 chilometri e 42.474 passi.



















































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