lunedì 11 giugno 2012

Tinerhir come fil rouge

9-19 maggio 2012

Filo rosso che dopo la meraviglia, conduce la nostra curiosità a ricercare il senso e il significato delle cose per capire meglio, per conoscere, per divenire consapevoli.

Tamegroute è un piccolo villaggio poco fuori Zagòra, che ha una storia di importante centro culturale e religioso e un’antica biblioteca che, con le sue 4000 opere, nel XVII secolo era una delle più ricche dell’Africa del nord.
C’era un cartello tempo fa, sulla strada, per Tamegroute che narrava visivamente i 52 giorni necessari per arrivare, a dorso di cammello, sino a Tombouctou, attraverso la via sahariana. Era un punto di riferimento per tutti coloro che passavano di là e un monito di fantasia e fatica per chi si inoltrava tra le dune.

Tinerhir è un villaggio berbero a 1400 metri sull’Atlante, circondato da storici e antichi ksours, sulla strada per Todra, che ci ha visti ospiti di una bellissima kasbah dal nome ridondante: Tombouctou. Piena di fascino e di storia la kasbah è stata ristrutturata dallo scrittore spagnolo Roger Mimo nel 1994, mantenendo intatta la sua struttura originale in “pisé” (impasto di terra cruda e paglia).
Girando tra le stanze e i corridoi esempio lampante di museo della civiltà berbera, ci siamo imbattuti in un quadro che riproponeva quel leit-motiv dei 52 giorni.
La nostra stanza, anzichè con un numero, era contraddistinta da un nome: Chinguetti.

Chinguetti è una città santa dell'Islam nel deserto della Mauritania. Anticamente era uno ksar e importante centro nelle vie carovaniere, e vantava ben 24 biblioteche che custodivano migliaia di manoscritti in arabo, opera di teologi, letterati, giuristi, filosofi, poeti, matematici e scienziati, dal XI secolo all’inizio del Novecento.

Tomboctou è una città del Mali centrale, al limite meridionale del Sahara, non facile da raggiungere. Città del sapere e del pensiero, affascinò nel corso dei secoli viaggiatori ed intellettuali e ancora oggi, ammalia i sognatori. E’ un centro antichissimo e ricco di storia, protagonista nei secoli di traffici commerciali, tra i beduini del deserto e i navigatori del Niger, e scambi culturali che hanno dato vita ai famosi manoscritti del Sahara e del Sahel dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Nella sua biblioteca sono analizzati e custoditi oltre 18mila antichi manoscritti.

Tre grandi e importanti biblioteche della cultura africana e un unico fil rouge.









Nessun commento:

Posta un commento