martedì 24 novembre 2009

...a Lucia P.

martedi 24 novembre 2009
Coerenza

Cara Lucia,
ti voglio coinvolgere con alcune mie considerazione perché so che mi puoi dedicare quell’attenzione che riservi ai tuoi amici di pensiero, anche se il tuo preferito é Giorgio (a cui ho scritto ieri l'altro).
Non riesco più a darmi pace in questi giorni, perché la voglia di anarchia, ma soprattutto di agnosticismo mi assale sempre più insistentemente sino a farmi odiare il mio prossimo o per lo meno, per andare con le statistiche, quello in età di esprimere il voto.
Vorrei avere il conforto di una tua risposta, sulla coerenza, questo assurdo vocabolo che il Devoto-Oli descrive come: continuità logica nel pensiero e nelle azioni.
Uno dei principali bisogni dell’uomo è quello di sentirsi dire che il proprio comportamento è coerente e razionale. Ogni comportamento che ci appare irrazionale minaccia il nostro senso di salute e di integrità mentale. Quando ci comportiamo in modo inesplicabile, ci sentiamo costretti a trovare una spiegazione logica per rendere sensato ciò che pensiamo o facciamo.
Per questo ci viene naturale criticare l'ipocrisia di chi alle parole non fa seguire una corrispondente azione e giudichiamo negativamente i comportamenti che smentiscono l'intento su cui si fondono. La capacità di essere coerenti con ciò in cui credi o ti proponi diventa il fondamentale presupposto su cui si basa la fiducia in te stesso e negli altri.
Il problema é insito soprattutto nel nostro “Io”, ma cerchiamo di trovare giustificazione anche nelle parole e nei fatti di coloro che riteniamo essere, se non il nostro esempio di vita, almeno le pietre miliari della nostra esistenza, coloro che almeno una volta al giorno, dal palco televisivo, dalla testata quotidiana o dalle onde radiofoniche pretendono di pianificare la nostra esistenza, calandoci gratuiti insegnamenti, e propinandoci verità di salvezza.
La coerenza, per essere "vera" deve includere tutto il percorso, dalla motivazione iniziale, all'uso dei mezzi e dei modi di procedere e deve essere supportata da una chiara coscienza di sé stessi, sino alla responsabilità del proprio comportamento..
Talvolta i nostri desideri si possono scontrare con le nostre convinzioni e il comportamento che ne scaturisce manca di coerenza, producendo confusione. Diventa quindi evidente come non siano sufficienti le buone intenzioni e come i modi e i mezzi usati in una qualunque realizzazione siano determinanti nel qualificarne il risultato finale.
E’ molto difficile misurare la coerenza tra atteggiamenti e comportamenti, perché essa dipende dalla volontà e dall’integrità della singola persona ed è influenzabile dal contesto in cui si viene a trovare.
E’ piuttosto sconcertante constatare che certi individui sviluppano progetti atti a mantenerli inconsapevoli dell’incongruenza; e lo fanno quando le questioni sono tali da creare imbarazzo o minaccia.
Questo si nota anche in situazioni nelle quali rimozioni e omissioni inconsapevoli convergono nel rafforzare interessi di gruppo o individuali.
Non si spiegherebbe l’incoerenza di tanti nostri politici che fanno della “famiglia” uno dei loro capisaldi programmatici, e poi riescono ad eludere le aspettative con comportamenti da sultani poligami o da ragazzine prive di esperienza. Non é coerente che si facciano campagne politiche sul simbolo della croce e si eludano proprio gli insegnamenti che essa in merito alla solidarietà o alla tolleranza ci ha tramandato. E’ incoerenza presentare un’influenza pandemica etichettata politicamente, come è incongruenza pensare che la Legge é uguale per tutti, barricandosi dietro a privilegi di posizione.
Il silenzio potrebbe essere la soluzione.
Ciao Lucia, spero di non averti stancato e auspico di poter riprendere la conversazione.
Con affetto e amicizia Valter

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