domenica 22 novembre 2020

Montorio, la via del Castello

domenica 22 novembre 2020 – Sensi e Sensazioni 

Arrivando dal centro di Montorio, alla rotonda per Mizzole, proprio di fronte, si prende il sentiero che porta al Castello. 

All’inizio si incontra Corte Dongili, un complesso di origine tardo-quattrocentesca, adibito odiernamente ad agriturismo, una piccola chiesa e si arriva a fiancheggiare la tenuta del Castello, sino alle mura vere e proprie. 

Il medievale maniero sorge tra la Valpantena e la Val Squaranto e le sue origini risalgono al X secolo. Per oltre cinquecento anni è stato teatro di importanti battaglie ed eventi storici di una certa rilevanza. Delle probabili otto torri di cui era costituito fino al suo parziale abbattimento avvenuto nel 1859 ad opera dell’esercito austriaco, ne rimangono solamente quattro, una delle quali gravemente mutilata. Il mastio, alto 27 metri, è la torre più importante e ben conservata dell’intero complesso. La Torre vescovile alta circa 21 metri, ha base quadrata con lato di 6,17 metri. La torre angolare ovest “scudata” di origine scaligera, alta solamente 18,50 metri, rappresentava un ottimo osservatorio sulla Valpantena. La Torre angolare est, anch’essa scudata, aperta cioè sul lato interno, rappresenta il secondo caposaldo, verso l’abitato di Montorio. 

Lasciata questa incantevole chicca, si arriva più in alto al Forte Preara-Werk John, una piccola fortificazione poligonale costruita dagli Austriaci nel 1859 sopra i resti di un villaggio dell’Età del Bronzo che fu intitolato al barone Franz von John, cavaliere dell’Ordine di Maria Teresa. Il forte stabiliva l'estremo caposaldo, sulla sinistra d'Adige. In uso all'Esercito Italiano fino ai primi anni Ottanta, non aveva subito danni rilevanti, oggi il forte, completamente incustodito e inutilizzato, si presenta in condizioni di notevole degrado. 

Salendo ancora lungo il sentiero si trova un altro interessante caposaldo di questa uscita. Il Piloton, un esempio di bètilo (tipo di megalite di origine sacra), eretto in un tempo molto remoto con lo scopo, per la sua forma fallica, di propiziare fertilità. Dava poi la possibilità all'uomo di seguire gli spostamenti degli astri, di creare un calendario e anche un orologio solare, lunare e stellare. Fu uno dei punti di riferimento del piano di fondazione di Verona Romana (148 a.C.), era alto 3,2 metri, ma fu ridotto all’odierna altezza da un fulmine. È infine curioso notare come dal Piloton partano cinque sentieri: il primo a Nord porta verso il complesso di S. Fidenzio, il secondo a Nord-Est giunge a Mizzole, il terzo a Sud-Est porta a Montorio (antica Pieve), il quarto a Sud coincide con il sentiero della dorsale e il quinto a Ovest arriva a Novaglie. 


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